Pensioni 2016, le novità contenute nella legge di Stabilità


Opzione Donna, nuova Salvaguardia, part time in uscita e no tax area per i pensionati: tutte le novità della Legge di Stabilità 2016.
È stata appena presentata la Legge di Stabilità 2016: tra le tante novità, suscitano particolare interesse gli interventi in materia previdenziale. Dopo la smentita, di circa una settimana fa, riguardo al rinvio di tutte le modifiche alla normativa sulla pensione anticipata, sono state introdotte delle nuove ipotesi di flessibilità in uscita: il part time con contributi pieni a 63 anni, la proroga dell’Opzione Donna, la Settima Salvaguardia e la no tax area per i pensionati. Vediamo le misure confermate nel dettaglio.
Part time da 63 anni con contributi pieni
Si tratta di una flessibilità in uscita “a metà”: in pratica, grazie alla nuova disposizione, il lavoratore potrà chiedere il part time al 50%, da 63 anni di età, continuando a percepire la contribuzione piena. Orario dimezzato, quindi, ma nessuna penalizzazione sulla pensione. Il datore di lavoro, a fronte del versamento dell’intera contribuzione (come se il dipendente fosse un full time), otterrà in cambio la fiscalizzazione dei contributi figurativi.
La misura varrà, però, soltanto per i lavoratori privati, e non per i pubblici dipendenti.
Proroga Opzione Donna
Confermata in maniera ufficiale anche la proroga dell’Opzione Donna per le lavoratrici che hanno maturato i requisiti nel 2015.
Ricordiamo che i requisiti per poter fruire della pensione anticipata con l’Opzione Contributiva Donne, da raggiungere entro il 31 dicembre 2015, sono:
– 57 anni e 3 mesi d’età più 35 anni di contributi per le lavoratrici dipendenti;
– 58 anni e 3 mesi d’età più 35 anni di contributi per le lavoratrici autonome.
Le lavoratrici, una volta maturati i requisiti, non potranno però pensionarsi subito, ma dovranno attendere una finestra di 12 mesi, se dipendenti, e di 18 mesi, se autonome.
A fronte dell’anticipo dell’uscita, l’assegno verrà calcolato col metodo contributivo, che comporta penalizzazioni alte: attenzione, non esiste una penalizzazione fissa, ma varia molto a seconda della vita lavorativa e della collocazione temporale e quantitativa dei contributi versati.
Per valutare l’opportunità di uscita con Opzione Donna c’è ancora tempo, poiché, per il principio di cristallizzazione dei requisiti, (confermato, per l’Opzione, anche da un messaggio Inps del mese scorso), una volta raggiunti i parametri richiesti, ci si potrà pensionare anche in un secondo momento. Si consiglia, comunque, di far eseguire i calcoli da un professionista esperto della materia (consulente del lavoro, commercialista…).
Nuova Salvaguardia
Confermata anche la cosiddetta Settima Salvaguardia: non è stato ancora fornito il documento tecnico contenente i dettagli dell’intervento, ma si sa già che riguarderà, oltre ai soggetti inclusi nelle precedenti salvaguardie, anche i lavoratori del settore edilizia ed i soggetti collocati in mobilità da aziende fallite.
Ricordiamo che i soggetti inclusi nei precedenti decreti di salvaguardia, che ovviamente saranno interessati anche da questo intervento, sono:
– soggetti autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi;
– lavoratori cessati in applicazione di accordi individuali o collettivi all’esodo;
– dipendenti cessati per scadenza del termine o per licenziamento dal 2007 al 2011;
– dipendenti collocati in mobilità ordinaria;
– lavoratori che hanno fruito di permessi o congedi Legge 104 per assistenza a familiari invalidi durante il 2011.
Si attendono, a giorni, ulteriori specifiche sulle date di riferimento, e sul numero dei potenziali beneficiari ammissibili al beneficio.
Ricordiamo che la Salvaguardia è un’agevolazione che consente di pensionarsi con le vecchie regole precedenti alla Riforma Fornero (adeguate agli incrementi della speranza di vita), ma solo limitatamente alle categorie elencate.
No tax area pensionati
In ultimo, un intervento per chi è già riuscito a pensionarsi: l’innalzamento della no tax area sui redditi di pensione a 8.000 Euro. In parole povere, sino a 8.000 di redditi di pensione annui, le detrazioni supereranno l’imposta lorda, portando l’Irpef netta a zero. Non si tratta, dunque, dell’estensione del bonus da 80 Euro promesso anche ai pensionati, ma si tratta comunque di un piccolo passo avanti, verso una tassazione più equa.