Congresso Camere civili: nuova laurea in legge e forme alternative di soluzione per le liti di lavoro.
In arrivo nuove misure per portare, fuori dai tribunali, le cause civili e inserirle nel progressivo cammino di contrattualizzazione della giustizia (o, come è stata anche soprannominata, “degiurisdizionalizzazione”): il ministro Orlano ha anticipato, un paio di giorni fa dinanzi al Congresso delle Camere Civili, di aver costituito un gruppo di lavoro che dovrà individuare nuove tipologie di controversie da inserire tra quelle da destinare alle forme di Adr obbligatorie (altenative dispute resolution). Tra esse figurano quelle in materia di lavoro, grandi escluse dai procedimenti di mediazione e di negoziazione assistita. Ed è proprio a quest’ultima forma di tentativo conciliazione che si pensa per poter ripristinare quello che, un tempo, era un vero e proprio obbligo a pena di improcedibilità, sebbene dinanzi a organi istituzionali come le Direzioni del Lavoro. Peraltro proprio le controversie in materia lavoristica erano state inizialmente previste dalla versione originaria della negoziazione assistita ma poi vennero stralciate dal Parlamento.
Orlando ha poi annunciato di aver firmato il decreto che definisce le procedure per potere usufruire dei 5 milioni di agevolazioni fiscali per la negoziazione e gli arbitrati.
Nella stessa occasione il ministro della Giustizia è tornato a parlare della nuova laurea in giurisprudenza e, in tale occasione, ha prospettato una corsia preferenziale per l’accesso alla professione di avvocato. Per aggirare il problema del numero chiuso dell’immatricolazione universitaria, si pensa piuttosto alla possibilità di far frequentare all’ultimo anno del corso di laurea – solo per quanti vorranno proseguire la carriera forense – un periodo di pratica e formazione a numero programmato, al quale poi si aggiungerebbe post laurea il periodo di pratica.
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