500 euro di bonus ai docenti: il governo “acquista” consensi


Per i professori libri, cinema, teatro, master, spettacoli dal vivo, tablet e computer gratis fino al pensionamento: il governo tenta di ricucire lo strappo con la classe docente.
Nella scorsa primavera, l’imminente approvazione del disegno di legge sulla “buona scuola” aveva scatenato la protesta del corpo docente, per nulla d’accordo con il contenuto della riforma. E allora cortei, manifestazioni, il ministro Giannini sotto assedio, lo sciopero generale del 5 maggio. Le file serrate del corpo insegnante si erano riversate nelle strade, coadiuvate da studenti, personale ATA, genitori, sindacati. Un fiume di carne umana mostrava la sua voce.
Nonostante le vibranti proteste, la legge sulla buona scuola è entrata in vigore a luglio [1] e, nel mese corrente, ha teso la mano verso i suoi contestatori. Come? Prevedendo l’assegnazione a ciascun docente con contratto a tempo indeterminato di 500,00 euro annue da spendere in “autoformazione”.
Autoformazione significa, intuitivamente, che non ci saranno corsi obbligatori da seguire per arricchire e aggiornare le proprie conoscenze, quanto la libertà del docente di provvedere da sé, utilizzando le suddette 500 euro per coprire i relativi costi.
Il governo, però, ha imposto dei vincoli di utilizzazione. Cioè a dire: gli insegnanti non posso spendere questa somma in qualsiasi modo, ma soltanto in ambiti e circostanze ben precisi. Sembra una sentenza, ma è meno peggio di come appare. Vediamo alcuni esempi di come è possibile impiegare il bonus:
– acquisto di libri e testi, pubblicazioni e riviste, anche in formato digitale;
– iscrizione a corsi di aggiornamento, a corsi di laurea o post laurea, a master universitari relativi al proprio profilo professionale;
– acquisto di computer e tablet;
– cinema e teatro;
– ingresso a musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo.
Premesso che ognuna di queste attività rappresenta un accrescimento culturale, tra le possibili opzioni, probabilmente alcune sono più appetibili di altre e la scelta è totalmente discrezionale. Chi preferirebbe investire in un corso di aggiornamento piuttosto che migliorare l’impiego del proprio tempo libero? Detto con onestà, pochi. E così, di primo acchito, questo bonus sembrerebbe una manovra per riconquistare consensi: un abbonamento al teatro, qualche concerto, gli ingressi nei musei, il cinema, magari un tablet o un computer, il tutto offerto dallo Stato. Uno Stato che ha bisogno dei suoi elettori. Il governo acquista consensi al prezzo di 500 euro l’uno, per ogni anno di servizio, da qui fino al pensionamento. 700.000 insegnanti, in questi giorni, stanno ricevendo una somma inattesa, che potrebbe incidere sulle future scelte da compiere nel segreto dell’urna. Fosse così, Renzi avrebbe raggiunto lo scopo di ricucire lo strappo con una categoria che ha la capacità di spostare gli equilibri.
note
[1] L. n. 107 del 13.07.2015.
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