AgCom, antipirateria e i passi incerti sui download in internet


Il presidente dell’AGCOM insiste nel chiedere poteri per emanare il nuovo regolamento contro la pirateria telematica. Ma le nuove norme sono davvero già pronte e in fase di approvazione?
Secondo incontro tra Calabrò e il Senato: dopo quello dello scorso 20 marzo durante il quale il Garante aveva chiesto ai parlamentari maggiori poteri per punire le violazioni di copyright, anche ieri mattina l’Authority è tornata a Palazzo Madama. Il gap legislativo che attualmente impedisce all’AGCOM di approvare il temuto regolamento antipirateria (poiché priva degli strumenti per imporre il proprio sceriffaggio sulla rete) resta il fulcro delle discussioni.
Calabrò ha confermato nuovamente che il Regolamento è pronto. “Per rispetto al Parlamento – ha detto – stiamo maturando una decisione finale; il dialogo è concluso, ora agiremo”. Un dialogo che, evidentemente, è rimasto del tutto segreto. In barba alla “consultazione pubblica” che invece era stata promessa.
Ancora una volta, non è stato consentito ad alcuna rappresentanza del mondo del web di prendere visione della bozza del regolamento e di esprimere le proprie opinioni. Insomma: si sta facendo di tutto per fingere di non sentire le istanze del popolo.
È dunque con la repressione e con la presunzione aprioristica che tutti gli utenti del web siano dei “pirati” che si vuole riformare il diritto d’autore?
Gli italiani hanno diritto a conoscere ciò che sta per essere approvato; perché uno Stato democratico non fa piombare, dalla sera alla mattina, con “effetti a sorpresa”, riforme così importanti e influenti sulla vita dei cittadini.