Appartarsi in auto con una persona non è più reato


Depenalizzati gli atti osceni in luogo pubblico: fare sesso in auto passa dalla sanzione penale a quella amministrativa.
Saranno contenti i fidanzatini (e non) che non hanno altro posto ove consumare un rapporto sessuale se non l’automobile: il reato di atti osceni in luogo pubblico è uscito definitivamente dal codice penale. È questo l’effetto dei due decreti approvati ieri dal Consiglio dei Ministri che trasformano numerosi reati in illeciti amministrativi o li abrogano del tutto, prevedendo solo una sanzione di tipo civilistico (per un approfondimento leggi “Depenalizzazioni: vecchie pene e nuove sanzioni civili e amministrative”).
Per cui, l’essere colti in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza aver predisposto le misure idonee per evitare lo scandalo e l’offesa al pudore sarà punito con una semplice multa, al pari, per esempio, di un protesto di un assegno o di una contravvenzione per divieto di sosta. Nessun casellario macchiato, nessuna notifica più del tribunale, nessun imbarazzo con avvocati, giudici e, magari, foto della stampa.
Costituisce tutt’ora reato (punito con la pena della reclusione da 4 mesi a 4 anni e 6 mesi) la condotta di chi compie atti osceni in prossimità di luoghi frequentati da minori e se da ciò derivi il pericolo che i minori vi assistano (per esempio: vicino a una scuola in orario diurno, vicino ad un campo sportivo in orario di partite/allenamenti ecc.). Quindi, sì appartarsi, ma occhio a cosa c’è attorno.
Liberi di amarsi? Mica tanto. Le sanzioni previste dal nuovo decreto sulla depenalizzazione sono così salate da far rimpiangere il vecchio procedimento penale che, spesso, finiva con la prescrizione e nessuna sanzione per l’imputato. Difatti, le nuove sanzioni amministrative partono da un minimo di 5.000 euro e arrivano a un massimo di 50.000 euro. A quel prezzo – qualcuno avrà pensato – conviene prendere una stanza di hotel, anche a cinque stelle.
Indice
Andare a prostitute è diventato legale?
In verità, l’attività di prostituzione così come quella del cliente non sono vietate dalla legge italiana. Lo sono l’attività di sfruttamento della prostituzione, l’eventuale evasione fiscale della prostituta e gli atti indecenti per la pubblica via. In ogni caso, come appena detto, esce ora dal penale anche il caso di chi si apparti con la prostituta per consumare il rapporto sessuale.
Le nuove norme sono retroattive
Le depenalizzazioni si applicano anche alle violazioni commesse prima alla data di entrata in vigore del decreto, a patto che il procedimento penale non sia stato definito con sentenza o con decreto divenuti irrevocabili. Se i procedimenti si sono invece conclusi prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo con sentenza di condanna o decreto irrevocabili, il giudice dell’esecuzione revoca la sentenza o il decreto, dichiarando che il fatto non è previsto dalla legge come reato e adotta i provvedimenti conseguenti.
Come presentare ricorso
Così come era per il procedimento penale, anche in caso di sanzione amministrativa è possibile difendersi. Per presentare ricorso contro la sanzione per gli atti osceni in luogo pubblico leggi l’approfondimento: “Atti osceni: come difendersi dalla nuova sanzione amministrativa“.
Con le autovetture alcova, è sempre meglio rispettare i dettami delle Sentenze della Cassazione n. 37129/2003, 6340/2006 e 30242/2011, le quali affermano che gli atti osceni in un veicolo parcheggiato in una zona pubblica od aperta al pubblico possono essere legalmente possibili solo se i rispettivi vetri sono appannati o coperti, tanto da non far notare quello che accade al suo interno e se tutte le corrispondenti portiere sono chiuse ermeticamente.