La goverance di Internet affidata all’ONU?


Internet potrebbe non essere più “autogestita”, ma affidata a un’Agenzia sovranazionale, la ITU (International Telecommunication Union), presieduta dall’Onu.
Mancano ormai meno di sei mesi alla prossima conferenza WCIT di Dubai che si occuperà della revisione del Trattato per la liberalizzazione delle telecomunicazioni, sottoscritto nel 1988 da ben 144 Paesi. E ora, sul tavolo, c’è un argomento che venticinque anni fa gli allora capi di Stato non potevano neanche immaginare: il web.
Internet e la regolamentazione delle sue libertà sembra essere divenuto, negli ultimi anni – e a ragione – l’unico cruccio dei Paesi Arabi, Cina e Russia. Questi e i loro alleati avrebbero creato una cordata trasversale affinché, nella imminente riunione della WCIT, venga discussa la “governance” di Internet. Si vorrebbe, in particolare, affidare la gestione della rete a un’istituzione sovranazionale presieduta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La proposta, lanciata da Putin, sembra aver già trovato un ampio consenso bipartisan.
Ma il fatto che l’avallo provenga proprio da regimi caratterizzati da una forte censura e da compressioni delle libertà individuali getta un ombra di minaccia su tutto il web.
Uno scenario del genere sarebbe devastante non solo per la libertà di espressione, ma anche per l’economia globale. Tutta la new economy, infatti, trae vita e giovamento proprio dalla libertà e dalla velocità della circolazione dei dati; senza contare le numerose aziende che ormai hanno impostato tutta la propria rete vendite su piattaforme di libero scambio come eBay.
Che fine farà quel principio della net neutrality per il quale l’Europa ha tanto combattuto e che, dopo tante battaglie, è stato faticosamente conquistato?
In passato, sia il segretario dell’Onu Kofi Annan che il suo successore Yoshio Utsumi, avevano criticato l’eccessiva influenza degli Usa nella gestione della rete, proponendo un sistema che fosse accessibile e rispondesse ai bisogno di tutti i popoli del mondo, in particolare quelli in via di sviluppo.
Allora, personalmente penso che il web debba rimanere un luogo libero in tutto e per tutto. E che permettere all’ONU di governarlo sarebbe una rovina per molta gente. Tuttavia c’è da considerare una cosa. Internet al giorno d’oggi presenta una facciata ambivalente: se, infatti, da un lato esso è un piccolo miracolo che molti al giorno d’oggi danno per scontato, dall’altro lato esso è anche una fonte continua di crimini e di minacce. Quindi, secondo me, un’autorità centrale che lo guidi rafforzerà non solo le strutture stesse del web, ma anche il rispetto della giustizia che in esso dovrebbe vigere.