Confermata l’uscita a 41 anni di contributi: ecco quando è garantita la pensione anticipata ai precoci e chi sono: i requisiti si ampliano.
Nell’accordo siglato qualche giorno fa tra governo e sindacati, come avevamo anticipato anche sulle nostre pagine (leggi Lavoratori precoci: in pensione anticipata e anche Pensioni usuranti: requisiti facilitati) si prevede la possibilità per i lavoratori precoci, ovvero coloro i quali hanno iniziato a lavorare molto presto, di uscire con una quota controbutiva più bassa.
Rispetto a quanto avevamo detto tuttavia i sindacati sono riusciti a spuntare una maggiore flessibilità. Vediamo i dettagli.
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Quota 41 per i precoci: il termine sale a 19 anni
La definizione di “lavoratore precoce” è stata resa più ampia, non si parla più difatti, come era nelle intenzioni del governo qualche settimana fa, di lavoratori che hanno iniziato prima di 16 anni, bensì di lavoratori che entro i 19 anni devono aver compiuto almeno 12 mesi effettivi di lavoro.
A questi è riservata una via d’uscita prioritaria a 41 anni di contributi.
Tuttavia sono stati definiti anche ulteriori requisiti per l’accesso oltre a quello dell’età lavorativa e contributiva, ecco quali.
Uscita anticipata lavoratori precoci: introdotti i limiti per le categorie bisognose
Per accedere alla modalità di uscita anticipata non basta avere 12 mesi effettivi di lavoro prima di 19 anni, c’è bisogno, difatti, anche di ricadere all’interno di determinati profili bisognosi di tutela (ad esempio i disoccupati senza ammortizzatori sociali, i disabili o chi ha svolto mansioni faticose).
Cancellata per tutti la penalizzazione Fornero
Non solo quota 41 per i lavoratori precoci. Di fatto essi saranno i primi a beneficiare dell’intenzione del governo di annullare le penalizzazioni previste dalla riforma Fornero per i prossimi anni.
Al termine del prossimo 2017, difatti, scadrà la misura temporanea che ha congelato le penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni.
Cioè: ad oggi chi accede prima dei 62 anni a pensione anticipata non vede il proprio assegno penalizzato dell’1-2% per ogni anno sino al 62esimo. Ma ciò accade solo fino a dicembre 2017. Oltre quella data la penalizzazione dovrebbe essere applicata.
L’intenzione espressa da governo e sindacati, però, è quella di cancellare la penalizzazione per tutti, anche per coloro che matureranno il diritto alla pensione anticipata dopo il 31 dicembre 2017. Una misura che interessa ancor di più i lavoratori precoci.
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