Cos’è il rimborso forfettario del 15% spese generali?


> Diritto e Fisco Pubblicato il 27 Novembre 2016
Quando è dovuto il rimborso spese forfettario, sia quando è l’avvocato ad emettere al proprio cliente la parcella/fattura, sia quando è il giudice a condannare la parte soccombente alle spese processuali.
Se ti stai chiedendo, in questo momento, cos’è il rimborso forfettario del 15% spese generali è perché, molto probabilmente, hai davanti la parcella di un avvocato o la fattura e, tra le voci che in essa sono inserite, prima del calcolo delle tasse (IVA, Cassa), c’è anche questa strana e insolita indicazione. Di che si tratta? Il rimborso forfettario del 15% spese generali è una componente delle parcelle o fatture degli avvocati, che viene loro riconosciuta dalla legge a rimborso di quelle spese – di norma sostenute durante una causa – la cui dimostrazione è difficile o oltremodo gravosa. Insomma, si tratta di un rimborso spese, dovuto anche senza la prova del sostenimento di tali spese, prova che l’avvocato non è appunto tenuto a fornire al proprio cliente. Si pensi, ad esempio, alla benzina necessaria per raggiungere il tribunale ogni volta che c’è un’udienza o per le riunioni fuori studio con il proprio assistito o con la controparte; si pensi alle svariate fotocopie, spesso del valore di pochi spiccioli che, proprio per questo, disincentivano alla conservazione dei giustificativi di spesa; si pensi ancora all’acquisto di un libro onde studiare e approfondire la questione giuridica e a tutte le spese di cancelleria (carta, cartelline e folder, cartuccia della stampante, evidenziatori). Ma tra le “spese” che un avvocato sostiene per improntare una difesa al proprio cliente c’è anche il fattore “tempo”: quello speso in tribunale, in attesa dell’udienza, quello dietro le cancellerie, a fare la fila presso un’amministrazione per procurarsi certificati o richiedere chiarimenti. Insomma, se non ci fosse il rimborso forfettario del 15% spese generali, chiedere la restituzione di tutte queste spese sarebbe impossibile o estremamente difficile.
Indice
Come si fattura il rimborso forfettario del 15% spese generali?
Per fatturare il rimborso forfettario, l’avvocato non è tenuto a dimostrare al cliente il sostenimento delle spese vive, né a fornirgli la relativa documentazione proprio perché, come detto, è una voce che spetta per legge, a prescindere dall’effettività della spesa. Quindi tale importo va pagato anche all’avvocato che, per esempio, non abbia sostenuto alcun costo extra.
Come vedremo a breve, si tratta inoltre di un importo imponibile, ossia su di esso si pagano le tasse e l’Iva. Questo, in termini pratici, significa che il cliente pagherà ben più del 15% sull’imponibile, poiché su tale cifra va anche calcolata la cassa previdenziale degli avvocati e l’Iva.
Come si calcola il rimborso forfettario del 15% spese generali?
Il rimborso forfettario del 15% è una «voce imponibile»: significa che su di esso vanno aggiunte le tasse. Per questo, nella parcella dell’avvocato, lo troverai prima dell’Iva e della Cassa Previdenziale Avvocati (spesso indicata con l’acronimo CPA o CAP).
Facciamo un esempio di possibile fattura, per illustrare come viene calcolato il rimborso forfettario del 15% spese generali:
Se il cliente non ha partita Iva
Voce |
Misura |
Importo |
a) Spese vive (esenti se documentate: ad es. bolli, notifiche, richiesta certificati) |
30 € |
|
b) Diritti e onorari |
1.000 € |
|
c) Rimborso forfettario del 15% |
15% calcolato sulla voce b) |
150 € |
d) Imponibile |
b) + c) |
1.150 € |
e) Cassa avvocati (CPA) |
4% su d) |
46 € |
f) Iva |
22% su d) + e) |
263,12 € |
TOTALE |
a) + d) + e) + f) |
1.489,12 € |
Se il cliente ha partita Iva
Voce |
Misura |
Importo |
a) Spese vive (esenti se documentate: ad es. bolli, notifiche, richiesta certificati) |
30 € |
|
b) Diritti e onorari |
1.000 € |
|
c) Rimborso forfettario del 15% |
15% calcolato sulla voce b) |
150 € |
d) Imponibile |
b) + c) |
1.150 € |
e) Cassa avvocati (CPA) |
4% su d) |
46 € |
f) Iva |
22% su d) + e) |
263,12 € |
g) Ritenuta acconto 20% |
A detrarre: 20% su d) |
230 € |
TOTALE |
a) + d) + e) + f) – g) |
1.259,12 € |
Quando si deve pagare il rimborso forfettario del 15%?
Come abbiamo detto, il rimborso forfettario del 15% va pagato sulla parcella o sulla fattura presentata dall’avvocato, il che può avvenire in due situazioni diverse:
- quando si è perso una causa e il giudice ha condannato la parte sconfitta a rimborsare all’avversario le cosiddette spese legali: in tal caso, il legale della controparte, attenendosi all’importo indicato dal giudice, presenta la parcella all’avversario. In essa vi è indicato quindi il rimborso forfettario del 15%, anche se il giudice non lo ha espressamente previsto. Secondo la giurisprudenza, infatti, questa voce è dovuta pur in assenza di una specifica indicazione;
- quando l’avvocato presenta la parcella o la fattura al proprio cliente (spesso prima o durante la causa): in tal caso il rimborso forfettario deve essere necessariamente indicato nel documento, altrimenti non è dovuto.
Per ulteriori chiarimenti leggi: Avvocati, il rimborso spese forfettario
note
Autore immagine: 123rf com
Perché tutte le altre professioni da libero professionista non hanno quella voce? Faccio il fotografo e i rimborsi per spese “difficilmente dimostrabili” ne ho a bizzeffe, ma me le carico sul groppone dentro nell’onorario.
Quando inizi con un avvocato ne hai bisogno un altro per difenderti dal primo………… e così via.
Mah: e dire che dovrebbero difendere dalle truffe, non farne.
Gli italiani dovrebbero imparare a fare a meno il più possibile di entrare in contatto con l’avvocatura e con il sistema giudiziario.
l’importante sarebbe che gli avvocati rispettassero l’obbligo di preventivo scritto così poi non ci sono sorprese