Ecco quanto è previsto dalla legge di stabilità, a causa delle clausole di salvaguardia. I dettagli degli aumenti previsti.
L’IVA nella legge di stabilità 2017 ha un capitolo dedicato. Proprio in tale capitolo si parla dell’eliminazione degli aumenti IVA e dell’eliminazione degli aumenti sulle accise.
Ma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra.
Perché se da una parte è vero che tali aumenti vengono eliminati, per altro verso è vero che l’eliminazione è certa per il 2017, ma viene riproposta nel 2018. Facciamo chiarezza.
Indice
Cosa sono le clausole di salvaguardia
Detto in parole semplici (e si perdoni la “semplificazione” appunto) le clausole di salvaguardia sono delle misure di “riserva” che permettono al governo di dire che qualora le previsioni di crescita e di entrate fiscali non siano verosimili, scattano delle misure “automatiche” che garantiscono una stabilità al bilancio. Queste misure sono appunto contenute nelle “clausole di salvaguardia”.
Da quando doveva aumentare l’IVA?
L’IVA doveva aumentare già dal gennaio 2017, in particolare l’aumento previsto era di 2 punti percentuali, questo avrebbe portato l’aliquota generale dal 22 al 24%. Nel 2018 sarebbe poi dovuta aumentare il 1 gennaio 2018 arrivando così al 25%.
Aumento IVA nella bozza di legge di stabilità 2017
Nella bozza di legge di stabilità si legge che queste misure vengono non effettivamente eliminate, ma spostate in avanti di un anno, nel caso in cui le stime di entrate per lo Stato non si rivelassero verosimili è previsto un aumento di 3 punti percentuali dell’IVA per il 2018 cui seguirà un nuovo aumento di 0,9 punti percentuali nel 2019 portando, quindi, l’Iva al 25,9%.
L’aumento dal 2018 prevedrebbe anche un aumento per l’aliquota attualmente al 10%, che passerebbe dunque al 13%.
Federconsumatori ha stimato che la ricaduta, in termini economici, per i cittadini, sarebbe di 782 euro per ogni famiglia.
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