In iter di divorzio giudiziale. Vorrei calcolare la liquidazione da riconoscere alla ex moglie: matrimonio 21.12.86; entrata in servizio 5.9.75; fine attività lavorativa 31.12.09.
La legge sul divorzio [1] prevede che il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto, se non passato a nuove nozze e in quanto sia titolare di assegno alimentare, ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l’indennità viene a maturare dopo la sentenza che scioglie il matrimonio. Tale percentuale è pari al 40% dell’indennità riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio.
Si dovrebbe, dunque, calcolare il tfr relativo agli anni di vigenza del matrimonio e su questo calcolare la quota del 40% di spettanza del coniuge. Presupposto per aver diritto alla quota di tfr è che il coniuge abbia diritto agli alimenti. Non spetta, pertanto, nel caso in cui essi non vengano riconosciuti dal tribunale. Non ha alcuna influenza, invece, lo stato di separazione: anche durante tale periodo, dal punto di vista legale, il matrimonio si considera in vita e, pertanto, è dovuta la quota di tfr.
Nel caso che ci viene sottoposto, il rapporto di lavoro ha avuto una durata complessiva di 34 anni, 3 mesi e 25 giorni. Di questi anni, solo 22 anni, 11 mesi e 10 giorni hanno coinciso con il matrimonio. In teoria occorrerebbe valutare l’importo del tfr per gli anni in cui vi è stata coincidenza tra lavoro e matrimonio e su questo importo individuare il 40% di spettanza della moglie. Un metodo un poco più approssimativo, ma che alla fine sposta poco dal punto di vista degli importi, è il seguente:
- dividere l’importo del tfr complessivo per gli anni di servizio (34,5 anni, circa) in modo da individuare qual è l’importo annuo del tfr;
- moltiplicare l’importo annuo del tfr per il numero degli anni di matrimonio (23 circa) in modo da individuare il tfr maturato durante il matrimonio;
- calcolare il 40% dell’importo così ottenuto: questa è la quota di spettanza del coniuge.
Esempio su un tfr di €. 50.000,00
1) € 50.000,00 / 34,5 = € 1.449,28 (tfr annuo)
2) € 1.449,28 X 23 = € 33.333,44 (tfr totale per gli anni di matrimonio)
3) € 33.333,44 X 40% = € 13.333,38 (tfr di pertinenza della moglie).
Si ribadisce che il calcolo è approssimativo poiché, in teoria, sarebbe stato necessario ricostruire esattamente l’importo del TFR maturato durante il matrimonio: cosa non molto agevole.
Articolo tratto da una consulenza dell’avv. Vincenzo Rizza
note
[1] Art. 12-bis, l. n. 898 del 01.12.1970.