Cos’è l’indennità una tantum?


> Business Pubblicato il 5 Gennaio 2017
Uno dei casi meno conosciuti di contributo ai parenti di un pensionato deceduto: il caso dell’indennità una tantum spettante al superstite del lavoratore assicurato.
Si chiama indennità una tantum quel contributo che spetta a coloro i quali non hanno diritto alla pensione di reversibilità o a pensione indiretta.
Per verificare i casi in cui spettano la pensione indiretta o la reversibilità e controllare le differenze tra i due istituti ti consigliamo di consultare il nostro approfondimento Pensioni: reversibilità, indennità, indiretta: le differenze.
Perchè si abbia diritto all’indennità una tantum è necessario che i superstiti inoltre:
- non abbiano diritto a rendite per infortunio sul lavoro o malattia professionale in conseguenza della morte del lavoratore assicurato;
- si trovino nelle condizioni reddituali richieste dalla legge per la corresponsione dell’assegno sociale.
Chi può ottenere l’indennità una tantum?
Possono ottenere l’indennità i superstiti dei lavoratori assicurati a seguito di attività lavorativa iniziata dopo il 31.12.1995 (ossia che avrebbero avuto una pensione con calcolo contributivo).
A quanto ammonta l’indennità una tantum
La misura dell’indennità una tantum è pari all’ammontare mensile dell’assegno sociale moltiplicato per il numero delle annualità di contribuzione accreditata.
Il diritto ha una prescrizione decennale che decorre dalla data di morte del congiunto.