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Pensioni, niente Ape per chi ha debiti

8 Aprile 2018 | Autore:
Pensioni, niente Ape per chi ha debiti

L’anticipo pensionistico non può essere richiesto dai cattivi pagatori, da chi ha debiti superiori a una determinata soglia o da chi ha una pensione bassa.

Ape volontaria per pochissimi: l’anticipo pensionistico, che consente l’uscita dal lavoro a 63 anni di età, viene negato ai lavoratori economicamente più deboli.

Non può richiedere la misura, difatti, chi ha una pensione bassa, chi ha debiti pregressi che, insieme all’Ape, incidono sulla pensione al di sopra di un certo limite, chi ha subito pignoramenti, protesti o è un cattivo pagatore.

Ma procediamo per ordine e vediamo, nel dettaglio, quali sono i lavoratori esclusi dall’Ape volontaria.

Come funziona l’Ape volontaria

Innanzitutto ricordiamo come funziona l’anticipo pensionistico volontario: si tratta di un assegno che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età (o dalla data della domanda) sino alla data di maturazione della pensione di vecchiaia. Questo anticipo della pensione è ottenuto attraverso un prestito bancario e deve dunque essere restituito, una volta liquidata la pensione. L’ammortamento del prestito è pari a 20 anni: la pensione, peraltro, non è penalizzata solo dalle rate di restituzione del prestito, ma anche dal pagamento di un’assicurazione obbligatoria contro il rischio di premorienza del pensionato e di un contributo al fondo di garanzia.

È stato calcolato che, mediamente, la penalizzazione sulla pensione sarà pari a quasi il 5% per ogni anno di anticipo, anche se previsioni più esatte potranno essere fatte soltanto dopo che sarà firmato l’accordo quadro con le banche e le assicurazioni per la definizione delle condizioni del finanziamento.

Ape per chi ha debiti scaduti o conti in rosso

Se chi ha richiesto l’anticipo ha, nei confronti di una banca o di un operatore finanziario, un’esposizione per debiti scaduti o sconfinanti (ossia superiori al fido concesso) e non pagati da oltre 90 giorni, l’Ape non può essere concessa, a meno che i debiti non siano estinti per qualsiasi causa.

Ape per i cattivi pagatori

Niente Ape nemmeno per chi è registrato negli archivi della centrale rischi gestita dalla Banca d’Italia, oppure in un sistema di informazioni creditizie gestito da privati, a causa dell’inadempimento di uno o più prestiti, mutui o altri debiti.

Ape per i sovraindebitati

Per chi ha avviato o è stato oggetto di procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento non è ugualmente possibile ottenere l’Ape, a meno che non sia stata chiusa la procedura di composizione della crisi.

Ape per i pignorati

L’Ape è negata anche a chi ha pignoramenti in corso, o estinti senza integrale soddisfazione dei creditori, a meno che non siano trascorsi 36 mesi dalla chiusura infruttuosa della procedura esecutiva.

Ape per i protestati

Per ottenere l’Ape è necessario non avere protesti a proprio carico, a meno che non sia intervenuta la cancellazione dell’elevazione del protesto.

Ape per i registrati al Cai

Niente anticipo pensionistico nemmeno per chi è registrato nell’archivio degli assegni bancari e postali e delle carte dì pagamento irregolari istituito presso la Banca d’Italia, denominato centrale di allarme interbancaria (Cai), a meno che non sia intervenuta la cancellazione della registrazione dall’archivio.

Ape per chi ha una pensione bassa

Bisogna poi ricordare che la futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento dell’Ape, non può risultare inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (cioè a 710,39 euro al mese).

Sarà dunque molto difficile ottenere l’Ape per chi ha una pensione lorda inferiore ai mille euro al mese: in questi casi, posto che la pensione lorda mensile debba comunque superare i 750 euro, bisognerà valutare attentamente l’incidenza dell’anticipo sulla pensione, per far sì che questa non scenda sotto i 710,39 euro.

Ape per chi ha altri debiti sulla pensione

Non dimentichiamo, infine, che l’Ape non può essere concessa se il rateo dell’anticipo sulla pensione, da solo o assieme ad altri debiti pregressi supera il 30% della stessa. Non sarà facile, pertanto, ottenere l’anticipo per chi ha mutui o finanziamenti in corso.



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5 Commenti

  1. Praticamente , ho 64 anni , senza lavoro da 12 anni, disoccupato senza ammortizzatori sociali, e con i problemi economici che ho avuto , dopo 28 anni di contributi versati , non mi spetta un centesimo , e devo sopravvivere di espedienti !!!!!!!! Vergonatevi Politici Falsi che prendete la gente solo per i fondelli !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! se stavo bene non chiedevo l’Ape volontaria , di conseguenza non mi toccano nemmeno i miei dirittti acquisiti con i contributi versati !!!!!!!!!!!!!! allora che facciamo , visto che ho una situazione economica precaria non mi date nemmeno la pensione a 67 anni ? Buffoniii !!!!!!!!!!!!!!!!!!! mi vergogno di essere rappresentato da questi politici , fiero di essere Italiano ma non di questi politici !!!!!!!!!!!!! Fate Schifo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Auguro di vero cuore tutto a tutti i politici del momento quello che ho passato io !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! provare per credere !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  2. dopo 35 anni di contributi versati, grazie alla legge Fornero non ho la mia pensione, non ho avuto nemmeno il TFR perche volontariamente erogato a favore di Generali Assicurazioni, come previsto dalla legge, e sottoposto anche alle restrizioni sulle pensioni. Cioé me lo daranno a 68 anni. Ne ho 55. Il TFR. Se fosse rimasto in azienda me lo avrebbero pagato. I miei 400,000 euro circa di contributi, versati per 35 anni, stanno sevendo a pagare gli albergatori che ospitano i migranti e a noi Italiani non danno le pensioni. Vergogna. Nemmeno il fascismo aveva osato mettere le mani su un diritto tanto positivo, la pensione. E ora questi pagliacci partoriscono anche una legge sull apologia del fascismo. Attenzione a riparsi dal sole con una mano alzata, potrebbe essere considerato saluto fascista e essere condannati. Siamo nelle mani di un comico anche di bassa lega. Ha smesso perche nessuno piu rideva delle sue vetuste battute.
    Grazie

    1. Ciao Mariano Gaudio, anche io sono nelle tue identiche condizioni, è veramente incomprensibile il comportamento dei ns. politici che emanano leggi per poi cambiarle retroattivamente solo ai danni del cittadino e tutelano invece le loro che si creano a loro uso e consumo.
      Anche io pensando di tutelarmi ho scelto di versare il mio TFR alle Generali assicurazioni. Ma quel che è peggio è che restando senza lavoro, devo attendere almeno due anni prima di prendere ciò che è mio. e nel frattempo come vivo? Perchè la legge mi costringe a non vivere? Quesi soldi sono miei . Ho firmato un contratto..perchè una nuova legge deve cambiare le regole unilateralmente? Ho il sospetto che la legge sui TFR sia stata fatta per avvantaggiare le assicurazioni come le banche fregandosene come al solito del cittadino. Queste persone disonorevoli si agitano solo quando decidono di indurre elezioni, allora si che si agitano per avere il nostro voto. Quando cominceremo a protestare considerevolmente? Dove sono i sindacati?
      Anche loro sono come i politici che pensano alla loro poltrona , anzi ai loro dipendenti lo sapevate che non pagano neppure i contributi? E qui …come si dice il calzolaio va in giro con le scarpe rotte!!

  3. io non capisco perchè se uno ha avuto problemi precedenti la banca non eroga il prestito.ma se il prestito viene pagato poi direttamente dalla futura pensione,in poche parole è come se fosse la cessione del quinto,quale sarebbe il rischio della banca?poi alcune banche non stavano per fallire e sono state salvate con i soldi pubblici?a prte questa discressione mi sembra assurdo che uno debba fare il muto per avere un suo diritto.a tal proposito un ringraziamento in primis alla triplice alleanza al pdl al pd etc

  4. Dovrebbe essere modificata con Dl per quanto riguarda i debiti,non è garantIto il prestito dall’INPS? Sono un cattivo pagatore non per mia volontà ma dal bisogno. Ho pagavo i debiti o mangiavo ho preferito il secondo.

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