No contributi Inps aggiuntivi al familiare collaboratore occasionale in azienda


Non sono dovuti contributi INPS aggiuntivi per i collaboratori familiari che svolgono attività occasionale e non prevalente nell’azienda.
I piccoli imprenditori commerciali, artigiani e agricoli non devono versare contributi previdenziali in più per i familiari [1] che collaborano occasionalmente in azienda. Ciò, però, a condizione che l’attività svolta dal familiare sia solo occasionale, cioè non abituale, e comunque non costituisca la sua occupazione prevalente. Si pensi al caso in cui il coniuge o il figlio affianchi sporadicamente il titolare dell’azienda o lo sostituisca temporaneamente quando è malato.
Una recente circolare del Ministero del Lavoro [2] individua due casi in cui si presume l’occasionalità della collaborazione:
a) il caso del pensionato che dà un supporto all’azienda di famiglia a titolo gratuito e senza impegno contrattuale;
b) il caso del parente già occupato a tempo pieno in un’altra azienda, per cui si esclude che possa prestare attività abituale -e sicuramente non prevalente-, nell’esercizio di famiglia.
In ogni caso, è possibile considerare la prestazione lavorativa del familiare come occasionale, e quindi esente da contributi aggiuntivi, quando essa non supera le 720 ore (o 90 giorni complessivi) nell’anno solare.
note
[1] Per “familiare” si intende il coniuge, i parenti e gli affini entro il terzo grado.
[2] Circolare del 10 giugno 2013.