Servizi attivati automaticamente sul cellulare ma non richiesti: come ottenere la restituzione dei soldi e come disdire l’abbonamento.
Quando la pubblicità diventa troppo invasiva è facile non riconoscere un’offerta promozionale da un contenuto gratuito. Proprio su questa difficoltà giocano gli inserzionisti del web: chi, collegato a internet dal proprio cellulare, tocca involontariamente un banner o chiude una finestra di pop-up, finisce spesso per attivare servizi a pagamento anche molto costosi che non si è mai sognato di richiedere. Si tratta di «offerte» (si fa per dire) con abbonamento che può arrivare anche a 9 euro a settimana (il più delle volte 5 o 6 euro). Ricette di cucina, informazioni sul meteo, suonerie, indicazioni su dieta ed allenamento, oroscopo, download di contenuti multimediali e di app: sono numerosi i servizi che vengono proposti in modo fraudolento. L’utente diventa due volte vittima: una prima, di chi promuove questi servizi con indicazioni poco chiare e fingendo che si tratti di contenuti gratuiti; una seconda della propria compagnia telefonica che attiva immediatamente l’abbonamento senza chiedere una preventiva conferma, ma addebitando in automatico l’importo sulla bolletta o scalandolo dal credito della prepagata. Di solito ci si accorge della truffa da un sms di conferma con cui viene comunicato all’intestatario della sim che la richiesta di abbonamento è andata a buon fine. Come ci si difendere? Come disdire l’abbonamento non richiesto sullo smartphone? Cercheremo di dare, qui di seguito, le istruzioni.
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Come disattivare l’abbonamento non richiesto sul cellulare?
Di solito, nel momento in cui avviene l’abbonamento al servizio, l’utente riceve un sms di conferma. In esso è riportato un numero di telefono al qualche chiamare per disdire il servizio. L’utente quindi potrà seguire la procedura guidata per cancellare l’abbonamento. Bisognerà poi attendere un messaggio di conferma dell’avvenuta disdetta.
Come farsi restituire i soldi per l’abbonamento non richiesto?
Il secondo passo è quello di ottenere la restituzione del primo addebito. Difatti questi servizi operano con pagamento anticipato, per cui chi si abbona (volontariamente o involontariamente) subisce immediatamente il “prelievo”. Per fare ciò bisogna contattare il proprio operatore telefonico e chiedere almeno un rimborso parziale di quanto ottenuto (a seconda dell’operatore, a volte si riesce a ottenere il rimborso almeno degli ultimi addebiti, mentre qualcun altro rimborsa solamente nel caso sia la prima volta che capita).
Che fare se l’operatore telefonico non vuole restituire i soldi?
Se l’operatore telefonico non ne vuol sapere di risarcire il cliente, questi potrà inviare una segnalazione online al Garante delle Comunicazioni (AgCom) e promuovere un tentativo di conciliazione presso i Co.Re.Com. o la Camera di Commercio. Sul punto leggi Controversie con gli operatori telefonici: regole pratiche. Nel caso in cui il tentativo di conciliazione non dovesse sortire effetto ci si può rivolgere al giudice di pace.
Attiva il servizio barring sms
C’è una soluzione definitiva per evitare l’attivazione degli abbonamenti non richiesti su smartphone: devi rivolgerti al tuo operatore l’attivazione e chiedere il cosiddetto servizio di “barring sms”. Questa opzione blocca in partenza i tutti i servizi a pagamento e a tariffazione particolare, per cui non si avrà più il rischio di abbonarsi involontariamente a servizi non richiesti. C’è però da tener presente che con il barring sms vengono bloccati anche i servizi a pagamento utili, come quelli legati alle comunicazioni della banca e all’utilizzo della carta di credito.
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