Pensione di vecchiaia: chi ne ha diritto, quali sono le condizioni per ottenere il trattamento, che cosa cambia nel 2018.
La pensione di vecchiaia è il trattamento previdenziale che spetta ai lavoratori al possesso di una determinata età e di un minimo di contributi, pari, presso il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld), le gestioni sostitutive, esclusive o esonerative dell’Assicurazione generale obbligatoria, la Gestione Separata e le Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, attualmente a 20 anni .
Chi è assoggettato al calcolo integralmente contributivo della prestazione (ad esempio chi non possiede contribuzione accreditata al 31.12.1995 o chi possiede contribuzione nella sola Gestione Separata), al requisito di età e contributivo deve aggiungere, per ottenere la pensione di vecchiaia, una soglia minima di trattamento pari a 1,5 volte l’assegno sociale.
In buona sostanza, perché un lavoratore avente diritto al calcolo esclusivamente contributivo possa ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria, la pensione stimata deve essere almeno pari a 672,11 euro mensili (in quanto, per l’anno 2017, l’assegno sociale ammonta a 448,07 euro).
Indice
Età per la pensione di vecchiaia ordinaria Inps
Per quanto concerne il requisito di età utile alla pensione di vecchiaia ordinaria, attualmente, sino a tutto il 2017, l’età prevista è pari a:
- 65 anni e 7 mesi, per le lavoratrici dipendenti del settore privato;
- 66 anni e 1 mese, per le lavoratrici autonome;
- 66 anni e 7 mesi, per gli uomini e per le dipendenti pubbliche.
I requisiti di età, per la pensione di vecchiaia ordinaria, aumenteranno nel tempo nella seguente misura:
- 2018: il requisito sarà unificato e pari a 66 anni e 7 mesi per tutti;
- 2019: il requisito originariamente previsto era pari a 66 anni e 11 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni;
- 2020: il requisito originariamente previsto era pari a 66 anni e 11 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni;
- 2021: il requisito originariamente previsto era pari a 67 anni e 2 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni e 3 mesi;
- 2022: il requisito originariamente previsto era pari a 67 anni e 2 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni e 3 mesi;
- 2023: il requisito originariamente previsto era pari a 67 anni e 5 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni e 6 mesi;
- 2024: il requisito originariamente previsto era pari a 67 anni e 5 mesi, ma dovrebbe aumentare a 67 anni e 6 mesi.
Successivamente, i requisiti dovrebbero aumentare di 3 mesi ogni biennio.
La pensione di vecchiaia ordinaria rappresenta uno dei possibili trattamenti che possono essere ottenuti attraverso il cumulo dei contributi: si tratta della possibilità di sommare gratuitamente i contributi presenti in gestioni diverse, ai fini del diritto alla pensione.
Pensione di vecchiaia contributiva Inps
Chi è assoggettato al calcolo contributivo della prestazione può ottenere la pensione di vecchiaia anche con soli 5 anni di contributi, ma al compimento di 70 anni e 7 mesi di età(che dovrebbero salire a 71 nel 2019).
Non è richiesta alcuna soglia minima di trattamento per accedere alla prestazione
Pensione di vecchiaia presso le casse professionali
Presso le casse professionali, i requisiti richiesti per ottenere la pensione di vecchiaia sono differenti rispetto ai requisiti previsti per la generalità delle gestioni Inps.
Nella Cassa Forense, ad esempio, il requisito di età previsto, per il biennio 2017-2018, è pari a 68 anni, e viene elevato a 69 anni per il biennio 2019-2020 ed a 70 anni per il 2021. È comunque prevista la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia.
Presso la Cassa dei dottori commercialisti, la Cnpadc, per i nati dopo il 1944 il trattamento di vecchiaia può essere ottenuto con 68 anni di età e 33 di contributi; in tutti i casi può essere ottenuto a 70 anni di età, con 25 anni di contributi. È possibile anche ottenere la pensione di vecchiaia anticipata e la pensione unica contributiva.
Presso Inarcassa, la cassa degli ingegneri e degli architetti, può essere ottenuta la pensione di vecchiaia unificata con almeno 65 anni e 9 mesi di età e 31 anni e 6 mesi di contributi. È possibile ottenere anche la pensione di vecchiaia unificata anticipata e posticipata.
Pensione di vecchiaia in totalizzazione
La totalizzazione consiste nella possibilità di sommare tutti i contributi accreditati in diverse gestioni pensionistiche, per perfezionare i requisiti richiesti per il conseguimento della pensione di vecchiaia, anticipata, di inabilità e indiretta.
Per ottenere la pensione di vecchiaia con la totalizzazione, è necessario possedere:
- 65 anni e 7 mesi di età (requisito valido attualmente sia per gli uomini che per donne);
- almeno 20 anni di contributi (complessivamente, tra tutte le casse in cui si possiede contribuzione);
- gli eventuali ulteriori requisiti, diversi da quelli di età ed anzianità contributiva, previsti dai singoli ordinamenti per l’accesso alla pensione di vecchiaia;
- aver cessato l’attività lavorativa dipendente (come avviene per la generalità delle pensioni dirette; in seguito, è possibile rioccuparsi).
La pensione di vecchiaia derivante dalla totalizzazione della contribuzione decorre dal primo giorno del 19° mese successivo a quello di raggiungimento dei requisiti.
La totalizzazione ha il vantaggio di essere gratuita, ma ha lo svantaggio, rispetto al cumulo dei contributi e alla ricongiunzione (ossia gli altri due sistemi che consentono di riunire i contributi presenti in gestioni diverse) di comportare il calcolo contributivo dell’assegno: questo calcolo è maggiormente penalizzante, in quanto si basa sulla contribuzione versata e non sugli ultimi stipendi o redditi percepiti.
Non si deve applicare il ricalcolo contributivo, però, se in una delle gestioni si possiede un autonomo diritto alla pensione di vecchiaia.
Sono del 08\06\1953 ho iniziato a lavorare 01\12\1975 e avrò il 30\11\2018 44 anni di contributi dovrei andare in pensione di vecchiaia 01\07\2020
Per effetto dei coefficienti di calcolo 2019\2021 mi conviene andare in pensione il 01\12\2018