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Inps: cosa fare in caso di decesso

13 Novembre 2017
Inps: cosa fare in caso di decesso

Se il defunto era in pensione bisogna comunicare la morte all’Inps per interrompere il pagamento dell’assegno.

La morte di un parente, oltre al dolore, porta con sé una serie di adempimenti burocratici che, spesso, rendono l’evento ancora più pesante e difficile da sopportare. Come se ciò non bastasse, ci sono poi le tasse e le spese funerarie. Dall’altro lato, quando il compianto familiare era pensionato, si perde il suo reddito. Il più delle volte si tratta della pensione Inps che viene interrotta dall’ente di previdenza. Ma l’Inps non provvede automaticamente a bloccare i bonifici in banca: la comunicazione del decesso deve avvenire a opera degli eredi e dei parenti più stretti. Diversamente, chi percepisce indebitamente la pensione dallo Stato commette un reato con conseguenti ricadute sul piano penale. Ma vediamo meglio cosa fare in caso di decesso di un parente e quali comunicazioni inviare all’Inps.

Inps: in caso di decesso del pensionato va fatta la comunicazione

Se il familiare defunto era pensionato, la prima cosa che devono fare i suoi eredi è comunicare la morte all’Inps o a qualsiasi altro ente che gli erogava la pensione. Bisogna eventualmente restituire il libretto di pensione. La comunicazione deve avvenire con un’autocertificazione che attesti la morte. Se detta comunicazione viene inoltrata in ritardo, le mensilità della pensione accreditate dopo il decesso vanno restituite immediatamente. Può succedere che la morte avvenga proprio qualche giorno prima del bonifico sul conto del pensionato, sicché i parenti non hanno il tempo per inviare la comunicazione all’Inps: in tal caso alcuna responsabilità può derivare da tale omissione, sempre che le somme vengano riaccreditate all’istituto di previdenza.

Quando la pensione viene accreditata su un conto corrente bancario o postale, è la stessa banca o le poste a restituire all’Inps (o all’ente competente) le pensioni non dovute.

Naturalmente, bisogna restituire solo le pensioni percepite dopo la morte del pensionato. Per esempio, la pensione ricevuta dopo il decesso ma emessa dall’Inps prima della morte non va restituita.

Se il decesso avviene a cavallo di una mensilità, la pensione va erogata solo parzialmente, ossia per quella parte di mese durante il quale il beneficiario era ancora in vita.

Invece le somme percepite dopo la morte del pensionato vanno restituite integralmente.

Come scrivere la comunicazione all’Inps

Nella comunicazione di decesso inviata all’Inps vanno indicati, in carta libera, i seguenti dati

  • nome e cognome del defunto
  • luogo e data di nascita
  • nuovo e indirizzo di residenza al momento della morte
  • codice fiscale
  • numero della pensione se disponibile
  • luogo, data e ora del decesso
  • nome, cognome e grado di parentela del dichiarante
  • data e luogo di nascita dell’erede
  • luogo e indirizzo di residenza dell’erede
  • codice fiscale dell’erede
  • richiesta esplicita di sospensione dell’erogazione della pensione del defunto
  • luogo, data e firma.

Come inviare la comunicazione all’Inps

L’autocertificazione di decesso va inviata all’Inps (o ad altro ente) che effettivamente erogava la pensione al defunto (in genere è la sede del luogo di residenza di questi). L’indirizzo è indicato sull’ultimo cedolino della pensione.

La comunicazione può essere inviata tramite raccomandata, Pec o con consegna a mani allo sportello (e firma per ricevuta dal protocollo). L’Inps ammette anche comunicazioni tramite il proprio sito.

Se il defunto percepiva più pensioni, anche se tutte erogate dall’Inps, ci vogliono tante comunicazioni per quanti erano gli assegni (ad esempio: pensione di vecchiaia, di invalidità, di anzianità, ecc.).

Stesso discorso se il defunto percepiva vitalizi erogati da fondi pensione o da assicurazioni.

Domanda di pensione indiretta o di reversibilità

Una volta comunicata la morte all’ente competente tramite atto sostitutivo (ossia autocertificazione) bisogna presentare domanda di pensione in favore del superstite (pensione indiretta o di reversibilità) se si ha diritto a tale prestazione.


note

Autore immagine: 123rf com


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9 Commenti

  1. questo articolo riporta delle informazioni inesatte. Dal 2012 la comunicazione del decesso all’inps è in capo al medico necroscopo che accerta il decesso e non più ai famigliari.

  2. La sig.ra Annalisa ha in parte ragione. È in effetti dovere del medico rilasciare il certificato di morte, ma è in capo al comune l’onere di comunicare , entro 24 ore, il decesso del pensionato all’Istituto di previdenza

  3. Sono sposato con cittadino italiano deceduta dal 13 febbraio 2018,volevo sapere quando poi avere mio pensione di reversibilità ,se io ho visto che subito dopo la morte si po avere subito la mia reversibilità grazie

  4. Oggi ho chiamato il call center INPS e mi hanno detto che è OBBLIGATORIO fare la comunicazione, anche se il medico che ha constatato la morte dovrebbe aver fatto la stesso cosa

  5. Mia moglie è morta qualche mese fa dopo 35 anni di lavoro. A noi eredi, l’INPS, non ci deve nulla?

  6. la comunicazione di decesso la fa il comune di presidenza
    ma eventuale assegno di accompagnamento chi fa la comunicazione

  7. Naturalmente, bisogna restituire solo le pensioni percepite dopo la morte del pensionato. Per esempio, la pensione ricevuta dopo il decesso ma emessa dall’Inps prima della morte non va restituita.
    Se il decesso è avvenuto il 28sera e il pagamento del la pensione è stato ordinato il 28 mattina va restituita la pensione?

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