Malattia: quali effetti sui contributi pensione?


I periodi di malattia sono validi per il diritto e per la misura della pensione?
I periodi di malattia, per i lavoratori dipendenti, sono pienamente validi per la pensione: durante questi periodi, infatti, l’Inps riconosce i cosiddetti contributi figurativi, dei contributi accreditati automaticamente dall’ente senza necessità di versamenti.
I contributi figurativi per malattia, in particolare, sono utili sia per il diritto alla pensione (cioè sono sommati agli altri contributi, ai fini del raggiungimento della soglia minima necessaria a maturare un determinato trattamento: 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia, 42 anni e 10 mesi, o 41 anni e 10 mesi per le donne, per la pensione anticipata, e così via…) che per la misura, cioè per l’ammontare, della prestazione. Possono essere riconosciuti, però, a partire dal 2012, sino a un massimo di 22 mesi nell’arco della vita lavorativa, esclusi gli inabili per infortunio sul lavoro.
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Limiti al riconoscimento dei contributi per malattia ai fini della pensione
Oltre a questo limite, i contributi figurativi per malattia ne presentano di ulteriori:
- non sono utili per raggiungere il requisito di 35 anni (1820 contributi settimanali) per la pensione di anzianità;
- non possono essere accreditati se il lavoratore non possiede almeno 1 contributo settimanale versato prima del periodo di malattia;
- non sono utili, inoltre, per il diritto alla prosecuzione volontaria nel versamento della contribuzione e per il diritto all’indennità di disoccupazione (in quanto il periodo di malattia viene considerato come periodo neutro).
Quando sono riconosciuti i contributi per malattia ai fini della pensione
I contributi figurativi per malattia sono accreditabili se la temporanea inabilità al lavoro è dovuta a:
- malattia indennizzata;
- malattia tempestivamente accertata;
- malattia professionale;
- malattia non indennizzata per essersi verificata in periodi non lavorati;
- malattia che non dà luogo ad indennizzo (come la malattia per lavoro domestico);
- infortunio sul lavoro.
Non sono, invece, accreditabili i periodi di malattia e infortunio di durata inferiore ai 7 giorni.
Contributi per malattia non retribuita
Il periodo di malattia non retribuita, che può essere riconosciuto ai dipendenti pubblici al termine della malattia “coperta” (pari a un massimo di 18 mesi in un triennio), è pienamente valido ai fini del diritto e della misura della pensione. Questo periodo, nel dettaglio, può avere una durata massima di 18 mesi ed è concesso ai dipendenti con gravi patologie, ai quali l’ordinario periodo di malattia non basta.
Domanda di accredito dei contributi figurativi per malattia
Sino al 2012 per riconoscere i contributi figurativi per malattia bisognava inviare una domanda all’Inps, non soggetta a termini di prescrizione o decadenza. Dal 2013 l’accredito avviene, nella generalità dei casi, automaticamente da parte dell’Inps. Per i periodi non indennizzati o al di fuori del rapporto di lavoro è però necessario presentare degli specifici documenti: certificato di malattia, certificato di infortunio, cartelle ospedaliere che attestino l’eventuale ricovero.
Mi trovo in una situazione di stallo,ho 38 anni di contributi a dicembre 2017,54 anni di età,ho uno scivolamento vertebrale e mi assento alcuni periodi per malattia(non supero i 6 mesi annuali).Vengono calcolati questi periodi nel calcolo di contributi? Cosa posso fare per poter usufruire della pensione?
..puoi richiedere la pensione ordinaria di invalidità!