Per la festa a casa propria non si paga la Siae, ma se si va in un locale, in una villa o in una pizzeria ecco quali sono gli importi e le procedure per regolarizzarsi coi diritti d’autore.
Hai invitato un po’ di amici per il tuo compleanno o per la tua festa di laurea. Come sempre succede, qualche amico ti ha chiesto di portare con sé un altro amico, la fidanzata o il fidanzato e il numero si è allargato. Non più di tanto, perché il luogo dove riceverai gli ospiti non consente di ospitare troppe persone. Resta, insomma, pur sempre una festa riservata. In ogni caso, per intrattenere gli amici, hai chiesto a un dee jay di suonare e, in un breve intermezzo, si esibirà un tuo amico con la tastiera e farà un po’ di musica live. In entrambi i casi, i due musicisti attingeranno dal repertorio delle canzoni più conosciute del panorama pop. Si tratterà pur sempre di musica di accompagnamento della serata, non sarà certo una discoteca: la gente mangerà, berrà, parlerà tranquillamente. Lo scopo non è ballare fino alla mattina inoltrata. Inoltre sarà difficile che qualcuno lo sappia se non i diretti interessati a cui hai inoltrato l’invio per email o per messaggio. Il dubbio però ti rimane: per la festa privata devo pagare la Siae? Se avessi optato per un locale pubblico non ci sarebbero stati dubbi: i gestori a cui ti eri rivolto, del resto, già ti avevano anticipato che avresti dovuto regolarizzarti con il versamento dei diritti d’autore per la musica diffusa. Invece, a tuo parere, in una residenza privata, chiusa al pubblico, le cose potrebbero andare diversamente: così come non sei tenuto a pagare la Siae quando, chiuso nella tua camera, ascolti con le cuffie la musica, non vedi perché dovresti farlo se, insieme a te, c’è qualche amico intimo e l’ingresso è sbarrato agli estranei. È davvero così? Per la festa privata bisogna pagare la Siae? È quello che cercheremo di spiegarti in questo articolo.
Indice
- 1 Perché si pagano i diritti d’autore alla Siae
- 2 Se faccio la festa in casa devo pagare la Siae?
- 3 Si paga la Siae per la festa privata se non c’è musica dal vivo ma un deejay?
- 4 C’è un modo per non pagare la Siae?
- 5 Quanto costa la Siae per una festa privata?
- 6 Se festeggio il compleanno con qualche giorno di ritardo vale ugualmente la tariffa ridotta?
- 7 Come fare per pagare la Siae?
Perché si pagano i diritti d’autore alla Siae
Per prima cosa chiariamo perché si pagano i diritti d’autore alla Siae. Gli autori di una canzone, così come tutti gli artisti di altre opere dell’ingegno (come scrittori, fotografi, registi, ecc.) hanno non solo il diritto di sfruttare economicamente le proprie opere e, in soldoni, di guadagnarci, ma anche di decidere se, dove e quando «riprodurle in pubblico». Senza il loro consenso quindi nessuno può farlo, neanche tu nel corso di una festa privata. In questo rapporto tra te e i titolari dei diritti d’autore interviene un soggetto intermediario che è appunto la Siae, la quale, fino a qualche tempo fa, ha avuto l’esclusiva nella gestione della raccolta dei diritti da versare agli autori (oggi, con un recente normativa della Comunità Europea, il mercato è stato liberalizzato, ma è ancora troppo presto per parlare di avvento di società private diverse dalla Siae). Quindi, lo scopo della Siae è raccogliere le richieste di autorizzazione, dirette agli autori delle opere musicali, per riprodurre «in pubblico» e di riscuotere i relativi compensi da versare poi loro.
Attenzione perché il concetto «in pubblico» non vuol dire necessariamente la strada o la piazza di paese, ma anche il «luogo privato aperto al pubblico» come appunto un bar, una pizzeria, un locale, un casolare o persino un appartamento privato. Il concetto di pubblico è costituito dalla presenza di più persone. Ad esempio, se inviti tre o quattro amici a casa a parlare e scherzare e metti un cd come sottofondo non devi pagare certo la Siae. Se, invece, ne inviti una ventina e, invece di restare a casa tua, andate in una villetta, bisogna regolarizzarsi con i titolari dei diritti d’autore.
Se faccio la festa in casa devo pagare la Siae?
Sul proprio sito, la Siae chiarisce cosa si intende per «festa» o per «evento privato». Si tratta di feste non aperte al pubblico, riservate quindi a una lista prestabilita di invitati dove nessun altro può entrare. Gli esempi più ricorrenti sono i matrimoni e le promesse, i battesimi, le cresime, i compleanni, le feste di laurea, ecc. Per aver rilevanza e implicare il pagamento dei diritti d’autore alla Siae queste feste devono svolgersi in luoghi diversi dalla propria abitazione.
Si paga la Siae per la festa privata se non c’è musica dal vivo ma un deejay?
Spesso si crede che i diritti d’autore per la festa privata si debbano pagare solo se c’è una band che suona musica non propria, ossia estratta dal repertorio protetto dalla Siae (autori di brani “registrati”). Non è così. Bisogna pagare la Siae anche se, al posto della live band, c’è un dj. Anzi, nel caso in cui la musica non fosse dal vivo ma registrata, bisogna pagare due volte (sempre alla Siae): infatti, oltre al compenso per il diritto d’autore è dovuto anche un compenso per i cosiddetti «diritti connessi» dovuti ai produttori dei cd e dvd utilizzati ed agli artisti interpreti o esecutori dei brani.
Non ci sarà un deejay ma metterò solo dei Cd e Dvd: devo pagare la Siae?
I diritti d’autore per la festa privata vanno pagati alla Siae anche se il festeggiato decide di non chiamare un deejay ma di gestire lui stesso un impianto stereo con la diffusione di cd o dvd. Il fatto che a scegliere la musica non sia un soggetto terzo, a ciò preposto e pagato, non esclude infatti che vi sia la riproduzione in pubblico di musica protetta dai diritti d’autore.
C’è un modo per non pagare la Siae?
So già a che stai pensando: come non pagare la Siae per una festa privata? In verità c’è più di una soluzione.
Il primo modo per non pagare la Siae per la festa privata è organizzarla a casa propria. Infatti nelle dimore private non sono dovuti i diritti d’autore.
Il secondo modo per non pagare la Siae è riprodurre musica il cui autore sia morto da più di 70 anni. Ad esempio, un brano di musica classica è sempre liberamente riproducibile, salvi solo i diritti connessi.
Il terzo modo per non pagare la Siae è utilizzare opere non inserite nel repertorio della Siae stessa. Come infatti abbiamo appena detto, i diritti d’autore sono dovuti solo per quei brani protetti dalla Siae, i cui autori cioè hanno deciso di “farsi pagare”. Si tratta, come ben potrai immaginare, di tutto il panorama musicale che normalmente viene trasmesso dalle radio, televisioni e discoteche. Non è necessario che si tratti di musica mainstream: anche la musica di nicchia, come quella jazz ad esempio o quella metal è protetta dai diritti d’autore e, per essa, quindi, bisogna pagare.
Tuttavia, di recente, si stanno affermando le cosiddette «licenze libere». In buona sostanza, alcuni autori hanno deciso di diffondere gratuitamente il proprio repertorio, senza chiedere alcun diritto come compenso. Lo fanno di solito per farsi conoscere o perché trovano guadagni da altre fonti. Ci sono numerosi siti dove si può scaricare musica libera da diritti d’autore. Il più famoso di questi è Jamendo (www.jamendo.com/it), ma c’è anche Free Music Archive (www.freemusicarchive.org), Audionity (www.audionity.com) e Magnatude (www.magnatune.com), Noisetrade (https://noisetrade.com).
Un ultimo modo per fare una festa privata e non pagare la Siae è chiedere a una band di suonare musica propria, ossia non cover ma canzoni inventante dagli stessi musicisti e sempre a patto che questi non abbiano già protetto le loro opere alla Siae.
Quanto costa la Siae per una festa privata?
Veniamo ora a scoprire quanto bisogna pagare per ottenere, dalla Siae, la licenza per la musica in una festa privata. Le tariffe variano in base al numero di invitati (se fino a 200 o superiore) e al tipo di evento. Eccoli qui di seguito indicati:
Diritti d’autore per le feste private:
Compleanni
- fino a 200 invitati: 79 euro;
- oltre 200 invitati: 79 euro;
Matrimoni
- fino a 200 invitati: 199 euro;
- oltre 200 invitati: 299 euro;
Altri tipi di feste
- fino a 200 invitati: 99 euro;
- oltre 200 invitati: 149 euro;
Diritti connessi per le feste private:
Come abbiamo detto, se la musica riprodotta nel corso della festa non è quella di una band che suona dal vivo, ma di un deejay che utilizza musica registrata (esempio: cd, dvd, file mp3,) oppure è lo stesso festeggiato che inserisce un cd con diffusione tramite casse, bisogna pagare, oltre ai diritti d’autore, anche i diritti connessi spettanti ai produttori fonografici. Eccoli qui di seguito indicati:
Compleanni
- fino a 200 invitati: 24 euro;
- oltre 200 invitati: 24 euro;
Matrimoni
- fino a 200 invitati: 99 euro;
- oltre 200 invitati: 119 euro;
Altri tipi di feste
- fino a 200 invitati: 34 euro;
- oltre 200 invitati: 54 euro;
Se festeggio il compleanno con qualche giorno di ritardo vale ugualmente la tariffa ridotta?
Avrai notato che il compleanno ha degli importi più bassi e fissi rispetto agli altri eventi. Questo perché è un evento che cade annualmente e che si ha l’abitudine di festeggiare un po’ ovunque. Per evitare però che qualche furbetto, a distanza di due mesi dall’anniversario della nascita, faccia passare una normale festa come quella di compleanno, è stabilito che la tariffa ridotta per il compleanno viene applicata se la data dell’evento ricade nei 15 giorni precedenti o successivi alla data di nascita del festeggiato.
Inoltre, si può usufruire di questa tariffa agevolata non solo per il proprio compleanno ma anche per quello del figlio minorenne.
Come fare per pagare la Siae?
Ci sono due modi per pagare la Siae: recandosi all’ufficio oppure tramite la procedura online.
Pagare all’ufficio Siae
Il primo è recarsi direttamente presso l’ufficio più vicino e fare la “denuncia” della festa, indicando il nome, cognome e codice fiscale dell’organizzatore della festa (verosimilmente tu), la data dell’evento, il numero degli invitati, il luogo dove intendi festeggiare, la modalità con cui intendi suonare la musica (se dal vivo o registrata). La Siae ti farà pagare i diritti d’autore (ed eventualmente i diritti connessi se si tratta di musica registrata). Poi ti consegnerà un foglietto, che va sotto il nome di borderò. Si tratta di una sorta di tabella che di solito compila, a fine festa, chi ha suonato (il deejay o la band); in essa vanno indicati tutti brani che sono stati eseguiti (titolo e compositore-autore della musica). Questo serve perché è anche in base alle canzoni riprodotte che poi la Siae ripartisce tra i propri iscritti i diritti d’autore ricevuti per la serata.
Il borderò va restituito il giorno dopo la festa.
Esistono tre tipi di borderò:
- rosso (esecuzioni dal vivo, pianobar…);
- verde (esecuzioni di musica registrata per mezzo di supporti fonografici);
- blu (concerti di musica classica e jazz, musiche di scena per spettacoli teatrali, spettacoli di danza).
Pagamento online della Siae
Il secondo modo per pagare la Siae per la festa privata è online.
Devi andare su questa pagina
https://www.siae.it/it/servizi-online-term/permessi-feste-private
Registrati scegliendo la voce «utilizzatore privato». Compila i campi con i tuoi dati anagrafici e la password.
Dopo la registrazione accedi al portale autenticandoti. Clicca su «permessi feste private» e inizia la procedura di pagamento. Ci sono quattro schermate: la prima ti consente di selezionare la location; la seconda il tipo di evento. Poi devi prescegliere il metodo di pagamento e convalidare il tutto.
Chi sceglie di pagare online ottiene il baderò in versione digitale. Esiste un servizio online chiamato mioBorderò che ti consente di compilare il programma musicale direttamente online. In pratica devi accedere al servizio con le tue credenziali e assegnare ad un direttore dell’esecuzione il programma musicale da compilare. Il direttore dell’esecuzione è colui che tu indichi come l’artista che eseguirà i brani durante l’evento o il dj che si occuperà della playlist. Entrambi devi essere iscritto ai servizi online Siae, così che tutta la procedura sia gestita telematicamente da te.
Innanzitutto tutto l’articolo 15 della legge 633/41, stabilisce che non sono dovuti i diritti d’autore all’interno della famiglia, convitto e scuola. I brani devono essere depositati alla SIAE per avere la tutela economica dell’opera (attività di intermediazione dell’ente e utilizzatore), altrimenti non si paga nessun diritto. Il modello non si chiama borderò ma programma musicale che qualora non fosse riconsegnato, si paga una penale.
E’ una legge insulsa.
Quando acquistiamo un cd già paghiamo la siae, così come quando andiamo ad un concerto, ecc…
Pagare anche quando si è tra amici, per puro intrattenimento, dove nessuno ne trae alcun profitto, è vergognoso!
Cosa ben diversa è chi, attraverso la diffusione di musica o video ne trae un profitto, allora è giusto che paghi una quota agli autori.
Le tariffe non sono mai quelle che dovrebbero essere, chiedono sempre di più, e variano a secondo delle provincie.
Poi vorrei sapere chi si divide veramente questa marea di soldi, dovrebbero andare agli artisti, ma son o convinto che una gran parte di questi prende altre vie.
Il Presidente e i consiglieri sono sempre i soliti nomi, mi piacerebbe sapere quanto incassa la siae ogni anno, e quanto guadagnano i funzionari. Chissà, potrei cambiare idea!
Buongiorno, sarei curioso di capire inerente all’argomento, se un’azienda che versa regolarmente “l’obolo” Siae per diffusione di musica in aerea di pubblico commercio, tramite radio locale, debba versare anche una eguale tassa ad una “fantomatica” società SCF ?!
Grazie
Volevo sapere se per “festa in mia casa privata” (senza pagamento SIAE) si include anche il mio giardino, anche se i musicisti sono visibili ed ascoltabili dalla strada pubblica.
E’ una poderosa idiozia accendo la radio a casa mia a finestre aperte la sentono in strada, anche questa è musica o da autore dovrei andare alla siae, visto che la diffondo; siamo propio all’utopia tassativa, E’ solo se la diffondo con mezzi miei che pago, Ma dato che oggi c’è yutube che trasmette e se io la ascolto per questo mezzo devo pagare?..siamo all’utopia. Se non fosse diffusa liberamente ma da mezzi che cautelano i diritti d’autore allora sì ma oggi chiunque può ascoltare quello che gli pare a volume alto a casa sua
Sono andata proprio ieri a pagare la SIAE per la festa dei 18 anni di mia figlia alla quale sarà presente un dj ed ecco il dettaglio di quanto ho speso:
diritti d’autore: 4€
compenso per festa privata: 79€
IVA 22%:18,26€
diritti conn. feste private: 24€
diritti ammistrativi di procedura: 1€
IVA 22%: 5,50€
che in totale diventano 131,76€!!!
e costa così”poco” solo perché miafiglia compie gli anni nei 15 giorni prima/dopo la festa….se avesse festeggiato fuorida questo range, mi hanno detto che avremmo pagato di più…
Chiedo UNA DELUCIDAZIOBE: se un locale paga già la siae per musica da diffusione con cd o supporti, chi fa karaoke visto che il karaoke è equiparato come musica da cd come sostiene la circolare dell’agenzia delle entrate non deve fare nessun borderò e tanto meno permessi
io sono un musicista e c’è solo in italia !!! una merda
Anche io sono un musicista professionista, forse lei non ha esperienze musicali all’estero,per non essere a conoscenza che non solo Italia esiste la tutela del diritto d’autore, ma ben 176 Società di Autori, che coprono 167 Paesi nel mondo.Buona Musica
un cancro chiamato siae esiste solo in italia.
Non solo le richieste della SIAE appaiono in alcuni frangenti piuttosto dubbie e arbitrarie, alla luce dei principi della tutela del consumatore. Ma soprattutto, la vecchia legge del ’46 è evidentemente incostituzionale per difetto di ragionevolezza, nella parte in cui non equipara l’abitazione e i compagni di scuola o nosocomio ad altri gruppi sociali non meno degni di tutela. Delle due, o si estende l’eccezione al diritto d’autore a tutti i casi simili (piccole feste private in luoghi diversi dalla propria dimora ecc) o si assimilano tutti i casi. O, perlomeno, bisognerebbe optare per un’interpretazione analogica estensiva. Dubito che, perlomeno la norma che risulta dall’interpretazione prevalente, reggerebbe di fronte alla Consulta se nel corso di un giudizio un giudice rimettesse la questione.
Un paio di esempi. Se Tizio organizza una festa con 7-8 amici affittando una piccola sala, magari molto economica, è tenuto a pagare i diritti dacché risulta essere “festa privata”. Se Berlusconi organizza invece una festa nella sua villa di Arcore, grande approssimativamente quanto un piccolo quartiere, non ha alcunché da versare, stando all’interpretazione prevalente.
Così come se Tizio affitta una sala per festeggiare il proprio compleanno con genitori e fratelli, non è tenuto a versare nulla, ma qualora invece lo facesse con un qualsiasi altro congiunto, che sia un amico stretto, un’amante o altro, sì (discriminazione totalmente ingiustificata, nel 2020).
Non s’intravvede la ratio, ma si sente l’odore stantio di una norma profondamente inadeguata. Mi stupisco anche che l’AGCM non sia mai intervenuta (per quanto mi risulta) sul punto, dacché l’iscrizione alla SIAE non è obbligatoria, ma risulta monopolista de facto, posizione dal quale derivano anche obblighi non immediatamente riconducibile a norme espresse (si pensi al caso Facebook e Casapound, sul ruolo “para-pubblico” svolto dal social network, come lontana analogia).