Sfumano gli accordi per la definizione dei contratti collettivi di lavoro nel campo della ristorazione. 100mila lavoratori in bilico e sindacati in allarme.
Ancora nessun accordo tra datori e organizzazione sindacali per la definizione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro della Ristorazione Collettiva e Organizzata.
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Sono 100mila i lavoratori interessati dal Ccnl
Circa 100mila i lavoratori interessati che lamentano, tramite i propri sindacati, condizioni economiche e lavorative eccessivamente sfavorevoli rispetto agli altri lavoratori di altri settori.
Le associazioni dei datori offrono di più, ma non basta
Le Organizzazioni datoriali, specificamente Federlavoro, Agci Servizi, Angem, Servizi Confcooperative e Legacoop Servizi fanno sapere con fare polemico che «pur in un contesto di perdurante difficoltà economica del settore, si sono rese disponibili a riconoscere un incremento economico nel biennio 2017-2018 pari a 88 euro, così come richiesto dalle controparti, ben superiore rispetto all’inflazione registrata e alla media dei rinnovi contrattuali recenti. Non è stata, però, raggiunta l’intesa sul salario nonostante ci fosse l’accordo su tutti gli istituti contrattuali».
«Proposte provocatorie» per i sindacati
I sindacati di categoria tuttavia non si dicono affatto soddisfatti, e parlano di ”strappo”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno bollato come insufficienti, inaccettabili e provocatorie le proposte delle associazioni imprenditoriali di settore sui temi del mercato del lavoro, del welfare e della contrattazione decentrata, nonchè l’aumento salariale, ritenuto ancora ben distante dai rinnovi contrattuali già raggiunti nel comparto turistico.
Confermato lo sciopero intersettoriale
Confermata dunque la giornata di sciopero intersettoriale prevista per il 31 marzo. Prevista una manifestazione di interesse nazionale nella capitale.