Autorizzazioni per coltivare canapa


Coltivare la canapa in Italia è possibile, purché non si superi la quantità di principio attivo stabilita dalla legge.
La coltivazione di canapa, in Italia, non è vietata. Se molti pensano che lo sia, è per via di una cattiva interpretazione della legge sullo spaccio di stupefacenti [1]. Nel nostro Paese, perciò, è possibile coltivare la canapa, seguendo determinate prescrizioni. Vediamo quali autorizzazioni occorrono per coltivare la canapa.
Indice
Si può coltivare la canapa?
Secondo la legge italiana [2], è possibile coltivare canapa (cannabis sativa L.) utilizzando sementi registrate nell’Unione europea [3] che abbiano un contenuto massimo di thc pari allo 0,6 per cento. Cosa significa?
Il thc (acronimo di tetraidrocannabinolo) è uno dei maggiori principi attivi della cannabis ed è l’unico cannabinoide ad avere proprietà psicoattive. In soldoni, è possibile coltivare la canapa purché abbia un principio attivo di cannabis molto basso.
La percentuale di thc nelle piante analizzate può oscillare dallo 0,2 allo 0,6 per cento senza comportare alcun problema per l’agricoltore. Gli eventuali controlli sono eseguiti da un soggetto unico e sempre in presenza del coltivatore. Gli addetti al controllo sono tenuti a rilasciare un campione prelevato per eventuali contro-verifiche. Nel caso in cui la percentuale di thc dovesse superare la soglia dello 0,6 per cento, l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione della coltivazione, ma anche in questo caso è esclusa la responsabilità dell’agricoltore.
Quali autorizzazioni per coltivare la canapa?
Non è necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di thc inferiore al limite sopra indicato. In pratica, ciò significa che non occorre alcuna comunicazione alle forze dell’ordine né alcuna particolare autorizzazione.
Gli unici obblighi per il coltivatore sono quello di conservare i cartellini della semente acquistata per almeno dodici mesi e di conservare le fatture di acquisto della semente per il periodo previsto dalla normativa vigente [4].
L’obiettivo della legge è quello di sostenere e promuovere la coltivazione e la filiera della canapa (cannabis sativa L.) quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da rotazione.
Quali finalità della coltura della canapa?
Secondo la legge, è ammessa la coltivazione della canapa finalizzata:
- alla coltivazione e alla trasformazione;
- all’incentivazione dell’impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere prioritariamente locali;
- allo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;
- alla produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori;
- alla realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca.
Quali prodotti derivati dalla coltivazione della canapa?
Secondo la legge, dalla canapa coltivata è possibile ottenere:
- alimenti e cosmetici prodotti esclusivamente nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori;
- semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti, per forniture alle industrie e alle attività artigianali di diversi settori, compreso quello energetico;
- materiale destinato alla pratica del sovescio;
- materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia;
- materiale finalizzato alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati;
- coltivazioni dedicate alle attività didattiche e dimostrative nonché di ricerca da parte di istituti pubblici o privati;
- coltivazioni destinate al florovivaismo.
note
[1] D.P.R. n. 309/1990.
[2] Legge n. 242/2016 del 02.12.2016.
[3] Art. 17 direttiva 2002/53/CE del 13 giugno 2002.
[4] Art. 3, l. n. 242/2016.
Mi piacerebbe avviare un impresa del genere e volevo sapere quali erano i requisiti giusti per farlo. Distinti saluti
Sarei interessato anche io ma il vero problema è che al momento sembra non ci siano risposte.
Se sei interessato possiamo trovare un comune accordo ok
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sono interessato ad avviare una attività del genere qui in sardegna .vorrei essere informato
Vorrei informazioni
Gent. Sig. Antonio,
Le consiglio di chiedere una consulenza, in quanto la materia è stata oggetto di revisione giurisprudenziale e si presenta, pertanto, abbastanza complessa. Di seguito il link:
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