Pensione, guida al calcolo dell’Ape volontario


A quanto ammonta il costo effettivo dell’anticipo pensionistico volontario sulla pensione?
L’accesso all’Ape volontario, nonostante i tranquillizzanti dati tecnici diffusi recentemente dal Governo, nei quali si parlava di una penalizzazione sulla pensione di circa l’1,50% per ogni anno di anticipo, sulla pensione lorda ha un’incidenza parecchio alta: ad esempio, su una pensione di 2.500 euro, due anni di anticipo costano 250 euro per 20 anni, su un importo Ape che può ammontare al massimo a 1.500 euro.
Si tratta dunque di una penalizzazione del 5% della pensione lorda per ogni anno di anticipo, e di una penalizzazione sulla pensione netta di quasi il 7% per ogni anno di anticipo: il tutto, considerando l’importo da versare già al netto del credito d’imposta spettante. È quanto emerge dal simulatore Inps per il calcolo dell’Ape volontario, uno strumento che serve a calcolare l’importo dell’Ape spettante ed il suo peso sulla futura pensione.
Peraltro, dallo strumento ci si rende conto di quanto l’Ape volontario sia più basso rispetto alla pensione spettante: poiché l’Ape può andare dal 75% al 90% della futura pensione netta, non della futura pensione lorda, su un trattamento lordo di 2500 euro mensili (netto pari a circa 1850 euro), richiesto per 2 anni, l’Ape non arriva a 1.500 euro mensili, ammonta cioè al 60% circa della pensione (nell’ipotesi in cui l’anticipo richiesto sia pari a 2 anni).
Le proiezioni ottimistiche del Governo, che evidenziano solo alcuni dati, cadono dunque davanti al “conto della serva” che appare sul simulatore Inps.
Ma vediamo di fare il punto della situazione sul funzionamento dell’anticipo pensionistico e di capire a quanto ammontano le reali penalizzazioni sulla pensione in questa guida al calcolo dell’Ape volontario.
Indice
Che cos’è l’Ape volontario
L’Ape, sigla che sa per anticipo pensionistico, è una prestazione, da non confondere con la pensione anticipata, che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età (o dal momento in cui domanda il trattamento) sino all’età in cui può ottenere la pensione di vecchiaia.
In pratica, con l’Ape il lavoratore può ricevere un assegno, a partire dai 63 anni di età, se possiede almeno 20 anni di contributi, sino alla data di maturazione della pensione di vecchiaia, con un anticipo massimo possibile pari a 3 anni e 7 mesi.
Considerando che l’età per la pensione di vecchiaia, attualmente, è pari a 66 anni e 7 mesi, l’anticipo può essere richiesto con un minimo di 63 anni di età; per coloro che matureranno i requisiti per la pensione di vecchiaia dal 2019, però, il requisito slitta a 63 anni e 5 mesi di età, dato che dal 2019 l’età pensionabile sarà elevata a 67 anni. In caso di futuri adeguamenti alla speranza di vita nel 2021, il decreto sull’Ape volontario prevede la concessione dell’Ape supplementare, ossia un allungamento del periodo di percezione dell’anticipo.
L’Ape volontario è ottenuto grazie a un prestito bancario, che deve essere restituito in 20 anni, una volta perfezionati i requisiti per la pensione.
A quanto ammonta l’Ape volontario
Il trattamento è esentasse, e l’importo massimo dell’Ape volontario non può superare rispettivamente:
- il 75% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’Ape è superiore a 36 mesi;
- l’80% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’Ape è superiore a 24 e pari o inferiore a 36 mesi;
- l’85% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’Ape è compresa tra 12 e 24 mesi;
- il 90% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è inferiore a 12 mesi.
L’anticipo minimo da richiedere deve essere comunque pari a 6 mesi e la futura pensione, al netto della ritenuta Ape, non deve essere inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (circa 710 euro); inoltre il rateo dell’anticipo sulla pensione, da solo o assieme ad altri debiti pregressi, non può superare il 30% della prestazione stessa.
L’Ape è precluso per chi versa in particolari situazioni di difficoltà economica (si veda: Niente Ape per chi ha debiti) e per chi, soggetto al calcolo interamente contributivo della pensione, ha diritto a una futura pensione inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale, cioè a circa 680 euro.
Come funziona il simulatore Ape volontario
Il simulatore è uno strumento presente nel sito dell’Inps che serve al calcolo dell’Ape volontario ed a stimare il peso dell’anticipo sulla futura pensione: per accedere non è necessario essere in possesso di apposite credenziali.
La prima sezione del simulatore è dedicata all’inserimento dei principali dati anagrafici e all’importo della pensione lorda mensile stimata (quindi questo dato deve essere già conosciuto).
La simulazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica presuppone il requisito contributivo minimo per l’accesso all’Ape pari a 20 anni, che viene verificato in fase di certificazione e domanda Ape.
La sezione I tuoi dati del simulatore è dedicata all’inserimento dei principali dati personali e di eventuali rate mensili che concorrono alla stima indicativa dell’importo massimo di Ape (ad esempio rate per prestiti con periodo di ammortamento residuo superiore alla durata del periodo di erogazione dell’Ape; rate per debiti erariali; eventuali assegni divorzili, di mantenimento dei figli o assegni stabiliti in sede di separazione tra i coniugi). Questa sezione è inoltre dedicata alla possibile scelta dei ratei arretrati e del finanziamento supplementare, in base ai requisiti anagrafici del richiedente e alla data di presentazione della domanda Ape prevista. Queste informazioni sono utili per la stima della data di decorrenza dell’anticipo e della durata di erogazione del prestito.
La sezione Il tuo importo Ape è dedicata alla scelta dell’importo dell’anticipo da percepire durante la fase di erogazione del prestito: quest’importo deve essere necessariamente compreso tra l’importo di Ape minimo e l’importo di Ape massimo visualizzati all’interno della sezione stessa.
La sezione La tua simulazione è dedicata al risultato di dettaglio della simulazione, comprende il piano di accumulo relativo alla fase di erogazione Ape ed il piano di ammortamento relativo alla fase di rimborso Ape.
Quanto costa l’Ape volontario
Grazie al simulatore Inps, si comprendono facilmente costi e benefici dell’Ape volontario.
Ipotizzando la concessione dell’Ape volontario per 2 anni, con una pensione lorda di 2.500 euro mensili, sono emersi i seguenti costi, su un Ape massimo erogabile pari a poco meno di 1500 euro mensili:
- rata lorda pari a 325 euro mensili per 20 anni, pari, al netto del credito d’imposta spettante, a 250 euro mensili.
Ipotizzando la concessione dell’Ape volontario per 2 anni, con una pensione lorda di 1.500 euro mensili, sono emersi i seguenti costi, su un Ape massimo erogabile pari a poco meno di 1250 euro mensili:
- rata lorda pari a 270 euro mensili per 20 anni, pari, al netto del credito d’imposta spettante, a 210 euro mensili.
Ipotizzando la concessione dell’Ape volontario per poco più di 3 anni, con una pensione lorda di 2.500 euro mensili, sono emersi i seguenti costi, su un Ape massimo erogabile pari a poco meno di 1300 euro mensili:
- rata lorda pari a 440 euro mensili per 20 anni, pari, al netto del credito d’imposta spettante, a 340 euro mensili. In questo caso, l’incidenza dell’Ape sulla pensione è ancora più alta, pari al 13,6% sulla pensione lorda ed a quasi il 19% sulla pensione netta.
Ipotizzando la concessione dell’Ape volontario per poco più di 3 anni, con una pensione lorda di 1.500 euro mensili, sono emersi i seguenti costi, su un Ape massimo erogabile pari a poco meno di 900 euro mensili:
- rata lorda pari a 280 euro mensili per 20 anni, pari, al netto del credito d’imposta spettante, a 220 euro mensili. In questo caso, l’incidenza dell’Ape sulla pensione è ancora più alta, pari al 15% sulla pensione lorda ed a quasi il 25% sulla pensione netta.
In conclusione, anche se richiedere l’Ape resta sicuramente più conveniente che richiedere un prestito, nella generalità dei casi, è comunque consigliabile farne a meno, se possibile, ed attendere l’ordinaria data di pensionamento.
Ciò che è certo è che le stime entusiastiche rese recentemente note dal Governo, nelle quali si parlava di un’incidenza massima del 5% sulla futura pensione, sono state completamente contraddette dal simulatore dell’Inps.
ecco un’altra fregatura governativa renziana !
buffonate !
Angelina limone