Pensione anticipata e Ape sociale, nuovi lavori gravosi


Passano ufficialmente da 11 a 15 le categorie di addetti ai lavori gravosi che beneficiano dell’Ape sociale e della pensione anticipata con 41 anni di contributi.
Ok definitivo all’ampliamento dei lavori gravosi: è stato difatti appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto [1] che estende a 15 le categorie degli addetti ai lavori particolarmente faticosi e rischiosi, che possono godere di importanti benefici pensionistici.
In particolare, da ora in poi possono usufruire dell’Ape sociale, della pensione anticipata precoci e del blocco dell’età pensionabile gli operai agricoli, gli operai siderurgici ed i lavoratori del vetro fuori dal perimetro dei lavori usuranti, i lavoratori marittimi imbarcati ed i pescatori.
Ma procediamo per ordine e vediamo, dopo aver fatto il punto della situazione, chi sono gli addetti ai nuovi lavori gravosi che beneficiano della pensione anticipata e dell’Ape sociale.
Indice
Chi sono gli addetti ai lavori gravosi
Gli addetti ai lavori gravosi sono coloro che svolgono un’attività lavorativa particolarmente difficoltosa o rischiosa, facente parte dell’elenco di professioni di seguito indicato:
- operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento, conduttori di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- conduttori di mezzi pesanti e camion;
- professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
- addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
- insegnanti di scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
- facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
- personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia di uffici ed esercizi commerciali, nei servizi di alloggio e nelle navi;
- operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
Inizialmente, il decreto attuativo sull’Ape sociale prevedeva che per questi lavoratori, per aver diritto alle agevolazioni pensionistiche, vi fosse il vincolo di una tariffa Inail pari almeno al 17 per mille; questo vincolo è stato abolito dalla legge di Bilancio 2018.
Nuovi addetti ai lavori gravosi
All’elenco appena esposto si aggiungono ora nuovi lavori gravosi:
- operai agricoli specializzati: si tratta di coloro che pianificano ed eseguono tutte le operazioni necessarie a coltivare prodotti agricoli destinati al consumo alimentare e non, rendendo produttive colture in pieno campo, coltivazioni legnose, vivai, serre ed orti stabili;
- operai specializzati della zootecnica: si tratta di coloro che si occupano della cura, della alimentazione e della custodia di animali da allevamento, per produrre carne o altri prodotti destinati al consumo alimentare, o alla trasformazione e produzione industriale
- operai agricoli non specializzati: si tratta di coloro che curano e mettono a produzione in modo non specialistico o univoco una o più tipologie di coltura e di allevamento;
- operai non qualificati nell’agricoltura e nella manutenzione del verde;
- operai non qualificati addetti alle foreste, alla cura degli animali, alla pesca e alla caccia;
- pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- siderurgici di prima e seconda fusione: fonditori, operatori di altoforno, convertitori e di forni di raffinazione, operatori di forni di seconda fusione, colatori di metalli e leghe e operatori di laminatoi, operatori di impianti per il trattamento termico dei metalli, conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro (lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi tra i lavori usuranti), della ceramica e di materiali assimilati;
- marittimi imbarcati a bordo: marinai di coperta e operai assimilati (coloro che conducono macchine e motori navali, barche e battelli, o che supportano le operazioni di trasporto marittimo);
- personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.
Vediamo ora come funzionano le agevolazioni pensionistiche, per i vecchi e i nuovi lavori gravosi: pensione anticipata, Ape sociale e blocco età pensionabile.
Pensione anticipata lavori gravosi
La pensione anticipata per i lavoratori precoci spetta con soli 41 anni di contributi, anziché con 42 anni e 10 mesi, requisito richiesto attualmente per la pensione anticipata ordinaria per i lavoratori, o con 41 anni e 10 mesi di contributi per le lavoratrici. Questa pensione agevolata può essere ottenuta, innanzitutto, soltanto da coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19º anno di età, se iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996. Gli interessati devono poi appartenere a particolari categorie tutelate: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% in su e addetti ai lavori gravosi e usuranti.
Gli addetti ai lavori gravosi possono ottenere il beneficio:
- se hanno svolto, in qualità di lavoratori dipendenti, un’attività rientrante nell’elenco dei lavori gravosi per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni prima del pensionamento, o per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni;
- se risultano iscritti alla previdenza obbligatoria prima del 1996;
- se possiedono almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19º anno di età.
Non è più necessario, come abbiamo detto, rispettare il vincolo di tariffa Inail minimo del 17 per mille.
Ape sociale lavori gravosi
Prima di capire quali categorie di addetti ai lavori gravosi possono accedere all’anticipo pensionistico, ricordiamo che cos’è l’Ape sociale: si tratta di un assegno mensile, a carico dello Stato, che sostiene il lavoratore fino al perfezionamento del requisito d’età per la pensione di vecchiaia (dal 2018 pari a 66 anni e 7 mesi per tutti, dal 2019 pari a 67 anni), sino a un massimo di 3 anni e 7 mesi (in pratica, per chi matura la pensione di vecchiaia dal 2019 il requisito di accesso si sposta a 63 anni e 5 mesi, anche se sul punto si attendono chiarimenti dall’Inps). L’assegno è uguale alla futura pensione, ma non può superare 1.500 euro mensili.
Possono accedere all’Ape sociale, nello specifico, i lavoratori che, al momento della domanda, abbiano già compiuto 63 anni di età e che siano, o siano stati, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (Ago, che comprende gli iscritti al fondo pensione lavoratori dipendenti e alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi), alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, o alla gestione Separata Inps, purché cessino l’attività lavorativa e non siano già titolari di pensione diretta.
I lavoratori, come abbiamo visto in relazione alla pensione anticipata precoci, devono appartenere a particolari categorie tutelate: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% in su e addetti ai lavori gravosi.
Per quanto riguarda l’Ape sociale, le categorie degli addetti ai lavori gravosi beneficiarie sono le stesse della pensione anticipata precoci.
Gli addetti ai lavori gravosi, in particolare, possono ottenere il beneficio:
- se hanno svolto, in qualità di lavoratori dipendenti, un’attività rientrante nell’elenco dei lavori gravosi per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni prima del pensionamento, o per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni;
- se possiedono almeno 36 anni di contributi (per le donne con un figlio ne bastano 35, dai 2 figli in su 34);
- se non mancano più di 3 anni e 7 mesi dal perfezionamento del requisito di età per la pensione di vecchiaia.
Non è più necessario, come abbiamo detto, rispettare il vincolo di tariffa Inail minimo del 17 per mille.
Blocco età pensionabile lavori gravosi
Oltre a questi benefici, gli addetti ai lavori gravosi hanno diritto al blocco dell’età pensionabile se:
- hanno raggiunto un minimo di 30 anni di contributi;
- non risultano titolari, al momento del pensionamento, dell’Ape sociale;
- hanno svolto una elle attività gravose per almeno 7 anni negli ultimi 10 prima del pensionamento.
In pratica, questi lavoratori potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi invece che 67 anni, sino al 31 dicembre 2020.
note
[1] DM 05/02/2018.