Contratto di edizione: come funziona


Diritti e doveri dell’autore e dell’editore nel contratto di edizione: cosa sapere prima di pubblicare la propria opera.
L’autore è il titolare esclusivo del diritto di pubblicare l’opera e di utilizzarla economicamente. Se l’autore decide di pubblicare la propria opera tramite un editore, stipula il cosiddetto contratto di edizione. Si tratta, appunto, del contratto con il quale l’autore concede ad un editore l’esercizio del diritto di pubblicare per le stampe, per conto e a spese dell’editore stesso, l’opera dell’ingegno. Vediamo come funziona il contratto di edizione e quali sono i diritti e i doveri dell’autore e dell’editore.
Indice
Contratto di edizione: oggetto
Il contratto di edizione avere per oggetto tutti i diritti di utilizzazione che spettano all’autore, o alcuni di essi, con il contenuto e per la durata che sono determinati dalla legge vigente al momento del contratto.
Salvo patto contrario, si presume che siano stati trasferiti i diritti esclusivi. Non possono essere compresi i futuri diritti eventualmente attribuiti da leggi posteriori, che comportino una protezione del diritto di autore più larga nel suo contenuto o di maggiore durata.
Salvo pattuizione espressa, l’alienazione non si estende ai diritti di utilizzazione dipendenti dalle eventuali elaborazioni e trasformazioni di cui l’opera è suscettibile, compresi gli adattamenti alla cinematografia, alla radiodiffusione ed alla registrazione su apparecchi meccanici.
L’alienazione di uno o più diritti di utilizzazione non implica, salvo patto contrario, il trasferimento di altri diritti (a meno che non siano necessariamente dipendenti).
Se il contratto ha per oggetto opere che non sono state ancora create si devono osservare le seguenti regole:
- è nullo il contratto che ha ad oggetto tutte le opere o categorie di opere che l’autore possa creare, senza limite di tempo;
- i contratti concernenti l’alienazione dei diritti esclusivi di autore per opere da crearsi non possono avere una durata superiore ai dieci anni;
- se è stata determinata l’opera da creare, ma non è stato fissato il termine nel quale l’opera deve essere consegnata, l’editore ha sempre il diritto di ricorrere all’autorità giudiziaria per la fissazione di un termine. Se il termine è stato fissato, l’autorità giudiziaria ha facoltà di prorogarlo.
Se l’autore muore o si trova nella impossibilità di condurre l’opera a termine, dopo che una parte notevole ed a sé stante è stata compiuta e consegnata, l’editore ha la scelta di considerare risolto il contratto, oppure di considerarlo compiuto per la parte consegnata, pagando un compenso proporzionato, salvo che l’autore abbia manifestato o manifesti la volontà che l’opera non sia pubblicata se non compiuta interamente, o uguale volontà sia manifestata dagli eredi.
Se la risoluzione avviene a richiesta dell’autore o dei suoi eredi l’opera incompiuta non può essere ceduta ad altri, sotto pena del risarcimento del danno.
Contratto di edizione: durata
Il contratto di edizione può essere “per edizione” o “a termine”.
Il contratto “per edizione” conferisce all’editore il diritto di eseguire una o più edizioni entro vent’anni dalla consegna del manoscritto completo. Nel contratto devono essere indicati il numero delle edizioni e il numero degli esemplari di ogni edizione. Possono tuttavia essere previste più ipotesi, sia nei riguardi del numero delle edizioni e del numero degli esemplari, sia nei riguardi del compenso relativo.
Se mancano tali indicazioni si intende che il contratto ha per oggetto una sola edizione per il numero massimo di duemila esemplari.
Il contratto di edizione ” a termine “ conferisce all’editore il diritto di eseguire quel numero di edizioni che stima necessario durante il termine, che non può eccedere venti anni, e per il numero minimo di esemplari per edizione, che deve essere indicato nel contratto, a pena di nullità del contratto medesimo.
Il termine di venti anni non si applica ai contratti di edizione riguardanti: enciclopedie, dizionari; schizzi, disegni, vignette, illustrazioni, fotografie e simili, ad uso industriale; lavori di cartografia; opere drammatico-musicali e sinfoniche.
In entrambe le forme di contratto l’editore è libero di distribuire le edizioni nel numero di ristampe che stimi conveniente.
Se nel contratto sono previste più edizioni, l’editore è obbligato ad avvisare l’autore dell’epoca presumibile dell’esaurimento dell’edizione in corso, entro un congruo termine, prima dell’epoca stessa. Egli deve contemporaneamente dichiarare all’autore se intende o no procedere ad una nuova edizione.
Se l’editore ha dichiarato di rinunciare ad una nuova edizione o se, avendo dichiarato di volere procedere ad una nuova edizione, non vi procede nel termine di due anni dalla notifica di detta dichiarazione, il contratto si intende risolto. L’autore ha diritto al risarcimento dei danni per la mancata nuova edizione se non sussistano giusti motivi da parte dell’editore.
Contratto di edizione: obblighi dell’autore
L’autore è obbligato:
- a consegnare l’opera nelle condizioni stabilite dal contratto e in forma che non ne renda troppo difficile o costosa la stampa;
- a garantire il pacifico godimento dei diritti ceduti per tutta la durata del contratto.
L’autore ha inoltre l’obbligo e il diritto di correggere le bozze di stampa secondo le modalità fissate dall’uso.
Contratto di edizione: obblighi dell’editore
L’editore è obbligato:
- a riprodurre e porre in vendita l’opera col nome dell’autore, ovvero anonima o pseudomina, se ciò è previsto nel contratto, in conformità dell’originale e secondo le buone norme della tecnica editoriale;
- a pagare all’autore i compensi pattuiti.
Contratto di edizione: termine pubblicazione
La pubblicazione o la riproduzione dell’opera deve avvenire entro il termine fissato dal contratto; esso non può essere superiore a due anni, decorrenti dal giorno della effettiva consegna all’editore dell’esemplare completo e definitivo dell’opera.
In mancanza di termini contrattuali, la pubblicazione o la riproduzione dell’opera deve avvenire non oltre due anni dalla richiesta scritta fattane all’editore. L’autorità giudiziaria può peraltro fissare un termine più breve quando sia giustificato dalla natura dell’opera e da ogni altra circostanza del caso.
È nullo ogni patto che contenga rinuncia alla fissazione di un termine o che contenga fissazione di un termine superiore al termine massimo sopra stabilito. Il termine di due anni non si applica alle opere collettive.
Se l’editore non pubblica l’opera: tutele
Se l’editore non fa pubblicare o riprodurre l’opera nel termine concordato o in quello stabilito dal giudice, l’autore ha diritto di domandare la risoluzione del contratto.
Il giudice può accordare all’acquirente una dilazione, non superiore alla metà del termine predetto, subordinandola, ove occorra, alla prestazione di idonea garanzia. Può inoltre limitare la pronuncia di risoluzione soltanto ad una parte del contenuto del contratto.
Nel caso di risoluzione totale, l’editore deve restituire l’originale dell’opera ed è obbligato al risarcimento dei danni a meno che provi che la pubblicazione o riproduzione è mancata malgrado la dovuta diligenza.
Contratto di edizione: modifica dell’opera
L’autore può introdurre nell’opera tutte le modificazioni che crede, purché non ne alterino il carattere e la destinazione, fino a che l’opera non sia stata pubblicata per la stampa, salvo a sopportare le maggiori spese derivanti dalla modificazione.
L’autore ha il medesimo diritto nei riguardi delle nuove edizioni. L’editore deve interpellarlo in proposito prima di procedere alle nuove edizioni. In difetto di accordo tra le parti il termine per eseguire le modificazioni è fissato dall’autorità giudiziaria.
Se la natura dell’opera esige che essa sia aggiornata prima di una nuova edizione e l’autore rifiuti di aggiornarla, l’editore può farla aggiornare da altri, avendo cura, nella nuova edizione di segnalare e distinguere l’opera dell’aggiornatore.
Contratto di edizione: compenso dell’autore
Il compenso spettante all’autore è costituito da una partecipazione, calcolata, salvo patto in contrario, in base ad una percentuale sul prezzo di copertina degli esemplari venduti.
Tuttavia il compenso può essere rappresentato da una somma a stralcio per le edizioni di: dizionari, enciclopedie, antologie, ed altre opere in collaborazione; traduzioni, articoli di giornali o di riviste; discorsi o conferenze; opere scientifiche; lavori di cartografia; opere musicali o drammatico-musicali; opere delle arti figurative.
Nei contratti a partecipazione l’editore è obbligato a rendere conto annualmente delle copie vendute.
Contratto di edizione: chi stabilisce il prezzo dell’opera
Nel contratto di edizione il prezzo di copertina è fissato dall’editore, previo tempestivo avviso all’autore. Questi può opporsi al prezzo fissato o modificato dall’editore, se sia tale da pregiudicare gravemente i suoi interessi e la diffusione dell’opera.
L’editore non può trasferire ad altri, senza il consenso dell’autore, i diritti acquistati, salvo pattuizione contraria oppure nel caso di cessione dell’azienda. Tuttavia, in questo ultimo caso i diritti dell’editore cedente non possono essere trasferiti se vi sia pregiudizio alla reputazione o alla diffusione dell’opera.
Se l’opera non trova smercio sul mercato al prezzo fissato, l’editore prima di svendere gli esemplari stessi a sottoprezzo o di mandarli al macero, deve interpellare l’autore se intende acquistarli per un prezzo calcolato su quello ricavabile dalla vendita a sottoprezzo o ad uso di macero.
Contratto di edizione: quando si estingue
I contratti di edizione si estinguono:
- per il decorso del termine contrattuale;
- per l’impossibilità di portarli a compimento a cagione dell’insuccesso dell’opera;
- per la morte dell’autore, prima che l’opera sia compiuta;
- perché l’opera non può essere pubblicata, riprodotta o messa in commercio per effetto di una decisione giudiziaria o di una disposizione di legge;
- nei casi di risoluzione;
- nel caso di ritiro dell’opera dal commercio.
Il fallimento dell’editore non determina la risoluzione del contratto di edizione. Il contratto di edizione è tuttavia risolto se il curatore, entro un anno dalla dichiarazione del fallimento, non continua l’esercizio dell’azienda editoriale o non la cede ad un altro editore.