Quando ricorre il furto con scasso? È un furto aggravato? Il furto con scasso è procedibile d’ufficio? Entrare in abitazione è furto con scasso?
Il furto è il reato con eccellenza, probabilmente nato fin da quando sulla terra sono esistite due persone. È anche il reato con maggiori varianti: furto con destrezza, furto con scasso, furto in abitazione, furto con strappo, e così via.
La legge italiana punisce il furto in tutte le sue forme: possiamo anzi dire che il furto semplice non esista, in quanto ricorre praticamente sempre una circostanza aggravante. Ma cos’è il furto con scasso? Cosa significa? In quali casi ricorre? Approfondiamo.
Indice
Furto: cos’è?
Prima di spiegare cosa significa furto con scasso, vediamo come la legge italiana sanziona il furto. Il codice penale punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni la persona che s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne un profitto indifferentemente per sé o per altri [1]. Se il furto avviene in abitazione, con strappo (il classico “scippo”) [2] ovvero attraverso metodi che, come vedremo di qui a breve, la legge considera aggravanti, la pena può arrivare fino a sei anni, a volte anche dieci.
Il furto semplice, cioè quello diverso dal furto in abitazione, con strappo o dal furto aggravato, è punibile soltanto a querela di parte. Ciò significa che, anche se le autorità (polizia, carabinieri) dovessero venire a conoscenza del fatto, non potrebbero intraprendere di propria iniziativa un procedimento penale contro il colpevole. È necessaria, infatti, la chiara ed espressa volontà di punire il fatto, volontà che deve essere manifestata dalla vittima mediante querela di furto. Negli altri casi, invece, è possibile procedere d’ufficio.
Furto: quando è aggravato?
Secondo il codice penale, la sottrazione di una cosa altrui, quando avviene in determinati modi, merita di essere punita più severamente: in queste circostanze si parla di furto aggravato.
Per la legge, il furto è aggravato quando:
- il ladro usa violenza sulle cose (è proprio il caso del furto con scasso) o si avvale di un mezzo ingannevole (emblematico è il furto di energia elettrica, per il quale si rinvia all’articolo Furto di energia elettrica: cosa si rischia?);
- il colpevole porta con sé armi o narcotici, pur senza usarli;
- è commesso con destrezza;
- è commesso da tre o più persone, oppure anche da una sola, se sia travestita in modo da celarne l’identità o da simulare la qualità di pubblico ufficiale;
- riguarda il bagaglio dei viaggiatori in ogni specie di veicoli, nelle stazioni, negli scali o banchine, negli alberghi o in altri esercizi ove si vendono alimenti;
- è commesso su beni presenti in uffici pubblici, oppure sottoposti a sequestro o a pignoramento, o ancora esposti necessariamente o abitualmente alla pubblica fede (es., macchina parcheggiata in luogo non custodito);
- è commesso su componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica;
- è commesso su tre o più capi di bestiame raccolti in gregge o in mandria, ovvero su animali bovini o equini, anche non raccolti in mandria;
- è commesso all’interno di mezzi pubblici;
- è commesso nei confronti di persona che stia uscendo da istituti di credito o uffici postali, oppure abbia effettuato un prelievo presso gli sportelli automatici a ciò adibiti [3].
Furto con scasso: cos’è?
Il furto con scasso rientra tra le ipotesi di furto aggravato. Quando si può dire che un furto sia commesso con scasso? Per aversi furto con scasso è necessario che il ladro, per raggiungere il suo intento, eserciti forza sul bene di cui intende impossessarsi oppure su altra cosa, al fine di rubare.
Esempio classico di furto con scasso è quello che avviene mediante effrazione di porte o finestre, di casseforti o di altre cose che servono da riparo o protezione. In poche parole, il furto con scasso è una speciale forma di furto aggravata dalla violenza sulle cose.
Secondo la Corte di Cassazione, non è necessario che la violenza venga esercitata direttamente sul bene di cui ci si vuole impossessare, ben potendo la stessa essere impiegata nei confronti dello strumento materiale apposto sulla cosa per garantirne una più efficace difesa [4].
Quando è furto con scasso?
Sebbene, in teoria, si possa avere furto con scasso anche forzando una cassetta di sicurezza oppure un sigillo posto a protezione di un bene, comunemente per furto con scasso si intende quello effettuato per entrare in un’abitazione manomettendo porta o finestre.
Il furto con scasso, quindi, viene comunemente ricondotto al reato commesso dal ladro che accede con la forza ad una proprietà privata. Il codice penale punisce il furto in abitazione con una pena più severa del furto semplice: la reclusione va dai tre ai sei anni.
Furto con scasso: cos’è in pratica?
In sintesi, si può avere furto con scasso in due circostanze diverse:
- quando lo scasso è riferibile ad un bene che protegge la cosa da rubare (ad esempio, la cassaforte che pone al riparo i gioielli, oppure il bancomat che conserva i soldi) oppure alla refurtiva stessa (si pensi ad una pietra preziosa o ad un cimelio incastonati, oppure ad un’auto la cui portiera deve necessariamente essere forzata);
- quando lo scasso è riferibile alle porte o alle finestre di un’abitazione.
La differenza è che nel primo caso si avrà un’ipotesi di furto aggravato dall’utilizzo della violenza sulle cose; nel secondo, invece, si configurerà il diverso delitto di furto in abitazione.
Dal punto di vista pratico, il furto aggravato dalla violenza sulle cose è punito con la reclusione da due a sei anni (salvo il concorso di ulteriori circostanze aggravanti); il furto in abitazione, invece, è punito con la reclusione da tre a sei anni e, se concorrono circostanze aggravanti (quale può essere, ad esempio, la concomitanza di tre o più ladri che agiscono congiuntamente), da quattro a dieci anni.
Furto con scasso: cosa fare?
Il furto con scasso, sia nella forma di furto aggravato che in quella di furto in abitazione, è procedibile d’ufficio: ciò significa che occorre la semplice denuncia, sporta tanto dalla vittima quanto da un terzo.
La denuncia è l’atto con cui una persona porta a conoscenza dell’autorità competente (pubblico ministero o ufficiale di polizia giudiziaria) un reato procedibile d’ufficio del quale ha avuto notizia. Nel caso di denuncia di furto con scasso, quindi, ciò che si segnala alle autorità è l’indebita sottrazione subita da parte di un ladro che si è avvalso delle forza oppure che si è introdotto in casa.
La denuncia è, normalmente, facoltativa, nel senso che non si è obbligati a sporgerla (fatta eccezione per alcuni gravi delitti) e può essere presentata in forma orale o scritta. Nel primo caso l’ufficiale di polizia giudiziaria (carabinieri, polizia, guardia di finanza) redige verbale che andrà poi firmato dal denunciante, mentre nel secondo l’atto dovrà essere sottoscritto dal denunciante o da un suo procuratore legale [5]. Per la denuncia da parte dei privati non è previsto un contenuto formale tipico e il denunciante può limitarsi alla semplice esposizione del fatto.
È sempre consigliabile essere il più precisi possibili: è importante descrivere dettagliatamente l’episodio, in modo da poter aiutare le forze dell’ordine nel compiere il loro lavoro. Quando la denuncia è facoltativa non è previsto alcun termine per la sua presentazione. La persona che presenta una denuncia ha diritto di ottenere attestazione della ricezione.
note
[1] Art. 624 cod. pen.
[2] Art. 624-bis cod. pen.
[3] Art. 625 cod. pen.
[4] Cass., sent. n. 3372/2013 del 23.01.2013.
[5] Art. 333 cod. proc. pen.
Autore immagine: Pixabay.com