Dal 2016 ho un nuovo commercialista che segue la posizione dell’attività commerciale che è da gennaio 2017 in liquidazione. Prima di chiudere l’attività ho voluto far eseguire un accertamento per sapere se ci fossero pendenze di mancati pagamenti( iva ecc) e la risposta è stata negativa. Ho pagato allo studio 150 euro + iva, ma nel giro di poche settimane mi sono arrivate due lettere dell’Agenzia delle Entrate e Inps, rispetto ai pagamenti. Il 12 febbraio 2018 ho ricevuto una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate per omessa dichiarazione iva 2014 -2015 che era di 281 euro trasformata in 470 euro. Il commercialista non mi ha risposto subito e ha preso tempo e pochi giorni fa mi ha detto di aver contattato il vecchio studio che non gli ha dato risposta. Come mi devo comportare con questi commercialisti?
Al fine di inquadrare la vicenda in esame dev’essere ricordato che i Dottori Commercialisti, in quanto esercenti un’attività professionale, sono soggetti alla previsione dell’articolo 1176,
comma 2, del codice civile, secondo il quale “nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata”.
Nel caso di mancato rispetto di questo dovere di diligenza professionale, sorgerà in capo al professionista una responsabilità di tipo risarcitorio di natura contrattuale, stabilita dall’art. 1218 del codice civile in base al quale “il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile”.
Accanto a tale disciplina di carattere civilistico e generale, si ricorda che esiste una normativa di natura più strettamente tributaria – stabilita dal D.Lgs. 18 dicembre 1997 n. 472 – la quale prevede l’attribuzione di sanzioni amministrative a carico diretto del professionista che si renda colpevole di violazioni di disposizioni di carattere fiscale.
Ciò inquadrato in termini generali, sulla base di quanto riferito dal lettore potrebbe prospettarsi una responsabilità di tipo risarcitorio (relativa alla maggiore somma che ha dovuto pagare) per la omessa dichiarazione (al tempo) che viene ora al lettore contestata e per la inesatta verifica che lo stesso aveva richiesto.
Tuttavia, la vicenda dovrà essere esaminata personalmente da un legale soprattutto attraverso l’esame delle mancate dichiarazioni contestate al lettore, al fine di capire se l’omissione possa e/o debba essere effettivamente imputata ai professionisti e, se del caso, intervenire nei loro confronti per i danni subiti dallo stesso.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Ambrogio Dal Bianco