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Bonus e assegno di ricollocazione per i lavoratori in Cigs

2 Maggio 2018 | Autore:
Bonus e assegno di ricollocazione per i lavoratori in Cigs

I lavoratori in cassa integrazione straordinaria possono beneficiare di un assegno e di un aiuto per trovare una nuova occupazione.

Ti trovi in Cigs, cioè in cassa integrazione straordinaria per crisi o riorganizzazione aziendale, ed hai paura di restare per molto tempo senza lavoro? Devi sapere che, grazie ai nuovi accordi di ricollocazione, puoi iniziare subito un percorso di formazione per la ricerca di un nuovo lavoro, col supporto dei servizi per l’impiego del tuo territorio. Avrai diritto a un assegno di ricollocazione sino a 5mila euro e, nel caso in cui tu riesca a trovare un nuovo lavoro, al 50% dell’indennità di Cigs residua. Inoltre, le aziende sono incentivate ad assumere i lavoratori in Cigs, con uno sgravio contributivo del 50%.

In pratica, grazie ai nuovi interventi, la Cigs, dall’anticamera del licenziamento, è diventata la preparazione ad una nuova attività lavorativa.

Ma procediamo per ordine e vediamo come funzionano i nuovi bonus e la ricollocazione per i lavoratori in Cigs.

Che cos’è la Cigs?

Ricordiamo, innanzitutto, che cos’è e a che cosa seve la Cigs: la cassa integrazione straordinaria è un’integrazione salariale, cioè un’integrazione dello stipendio, che spetta ai dipendenti di determinate aziende, per la riduzione o l’interruzione dell’attività causata da particolari situazioni.

L’integrazione salariale è corrisposta dall’Inps ed è pari, in generale,all’80% dello stipendio perso per le ore non lavorate; la riduzione dell’orario di lavoro o la sospensione dell’attività aziendale, nel dettaglio, devono essere causate dalle seguenti situazioni:

  • riorganizzazione aziendale;
  • crisi aziendale, esclusi i casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa;
  • attivazione di un contratto di solidarietà (che può essere difensivo, quando la riduzione oraria serve per evitare licenziamenti, o espansivo, quando serve per effettuare nuove assunzioni).

Le misure di ricollocazione, al momento, sono escluse se la causale dell’integrazione salariale è l’attivazione di un contratto di solidarietà, in quanto è ritenuta una misura volta a fronteggiare le difficoltà temporanee dell’azienda.

Quanto dura la Cigs?

La durata della Cigs, dal 2016, non può superare il nuovo limite massimo complessivo di 24 mesi (30 mesi per il settore edilizio e lapideo) nel quinquennio mobile, comprensivo anche di eventuali periodi di Cig (cassa integrazione ordinaria): i 24 mesi devono essere infatti intesi come somma dei trattamenti di integrazione salariale ordinari e straordinari.

Il limite, però, è innalzato a 36 mesi, se la Cig o la Cigs sono sommate ai contratti di solidarietà, o se l’azienda beneficia dei soli contratti di solidarietà.

Chi sono i beneficiari ella Cigs?

I trattamenti di cassaintegrazione straordinaria possono essere concessi:

  • ai dipendenti con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno;
  • ai dipendenti con contratto di lavoro subordinato a tempo parziale;
  • ai lavoratori con contratto di apprendistato

Il dipendente deve possedere almeno 90 giorni di effettivo lavoro, all’interno della stessa unità produttiva, alla data della domanda. Sono contati come giorni di effettivo lavoro anche le domeniche, i giorni liberi, i festivi, e le giornate in cui il lavoratore risulta assente per infortunio o maternità obbligatoria.

Sono invece esclusi dalla Cigs:

  • i dirigenti;
  • i lavoratori a domicilio;
  • i lavoratori con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore;
  • i lavoratori con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Come funziona la ricollocazione per i lavoratori in Cigs?

Entro 30 giorni dalla chiusura degli accordi di ricollocazione tra azienda e sindacati, il lavoratore cassintegrato può attivare il percorso di ricollocazione anticipata: in particolare, ha diritto a un assegno di ricollocazione sino a 5mila euro. L’assegno non viene incassato direttamente dal lavoratore, ma è riconosciuto per retribuire i servizi per il lavoro per le attività effettuate, dalla formazione alla riqualificazione fino all’accompagnamento verso il nuovo impiego: l’assegno di ricollocazione, infatti, può essere speso presso i centri o le agenzie per l’impiego o presso i delegati della Fondazione consulenti per il lavoro, che possono incassarlo solo se riescono a trovare una nuova occupazione al beneficiario della misura.

Quanto tempo hanno i servizi per l’impiego per trovare un nuovo lavoro?

Il lavoratore in Cigs ha diritto all’assistenza intensiva per la ricerca del posto di lavoro per almeno 6 mesi, sino a un massimo di 18 mesi complessivi.

Come funziona il bonus per i lavoratori in Cigs?

Se il cassintegrato trova un nuovo lavoro, il precedente rapporto si risolve e sono riconosciuti degli incentivi sia al lavoratore che all’azienda che lo assume.

Innanzitutto, al lavoratore possono essere corrisposti degli incentivi all’esodo: fino alle prime nove mensilità, in base a quanto previsto dalla normativa, le somme sono completamente esentasse. Nel caso in cui l’azienda riconosca ulteriori mensilità, per rendere più conveniente l’uscita dal lavoro, anche le somme aggiuntive sono trattate come incentivi all’esodo.

Per il lavoratore c’è poi un secondo bonus, pari al 50% della cassa integrazione residua: ad esempio, se l’interessato viene assunto dopo 6 mesi ed ha ancora diritto a 18 mesi di Cigs, beneficia di un incentivo pari a 9 mensilità di integrazione salariale, oltre allo stipendio che percepisce dal nuovo datore di lavoro.

Come funziona il bonus per chi assume lavoratori in Cigs?

Le nuove norme prevedono anche un bonus per le aziende che assumono lavoratori in Cigs: nello specifico, ottengono uno sgravio contributivo del 50%, fino a un tetto massimo di 4.030 euro annui.

Lo sgravio spetta per 12 mesi, se il lavoratore firma un contratto a termine, o per 18 mesi, se firma un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Che cosa succede se il cassintegrato non trova lavoro?

Se, nonostante I servizi di ricollocazione, il lavoratore non trovo nuovo impiego, continua a percepire la cassa integrazione sino alla normale data di scadenza. Una volta terminata la cassa integrazione ed avvenuto il licenziamento, ha diritto alla Naspi, in quanto l’indennità di mobilità non può più essere riconosciuta, nella generalità dei casi.

Il datore di lavoro che effettua licenziamenti collettivi paga, per ogni lavoratore in esubero, un ticket di 3mila euro.



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