Gestione separata Inps: quando si va in pensione?


> Diritto e Fisco Pubblicato il 12 Maggio 2018
Sono nata il 2 maggio 1952; ho dei versamenti in gestione separata e dei versamenti in qualità di dipendente. Dal 1 gennaio del 2018 sono amministratore di una srl e percepisco un compenso di 20.000 euro annui; coprirò con questa funzione l’intero anno 2018 e, spero, anche il 2019 con versamenti in gestione separata. Quando potrò fare richiesta di pensione e quando potrò effettivamente andarci, indipendentemente dallo scarso importo cui avrò diritto?
Considerando la posizione previdenziale della lettrice come dalla stessa inviata in allegato, emergono i seguenti dati:
– 66 anni al 2 maggio 2018;
– 111 mesi di contributi, pari a 9 anni e 3 mesi di contributi, presso la gestione separata, al 31 dicembre 2015;
– 498 settimane di contributi presso il fondo pensione lavoratori dipendenti, pari a 9 anni e oltre 6 mesi di contributi, al 31 dicembre 2015.
Al 31 dicembre del 2015, pertanto, risulterebbero 18 anni e 9 mesi di contributi complessivi, cumulabili ai fini della pensione, salvo che non vi siano dei periodi contribuiti coincidenti (per verificarlo, è necessario prendere visione dell’estratto conto dell’Inps).
Mancherebbero dunque, ai fini del requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia, pari a 20 anni, 1 anno e 3 mesi di contributi.
Ciò vuol dire che, nel caso in cui la lettrice riesca a coprire, con i versamenti nella Gestione Separata, tutte e 12 le mensilità del 2018 e almeno 3 mensilità del 2019, una volta compiuti 67 anni di età (requisito valido per la pensione di vecchiaia ordinaria, sia presso il fondo dipendenti che presso la gestione separata, e per la pensione di vecchiaia in regime di cumulo, dal 1° gennaio 2019) potrebbe ottenere la pensione di vecchiaia in regime di cumulo.
Perfezionerebbe dunque i requisiti il 2 maggio 2019, con diritto alla liquidazione delle due quote di pensione, sia presso la gestione separata che presso il fondo pensione lavoratori dipendenti, il 1° giugno 2019.
Tuttavia, per avere la certezza di quanto affermato, è indispensabile prendere visione dell’estratto conto dell’Inps (fondo pensione lavoratori dipendenti e gestione separata) e verificare che non vi sia alcun periodo contribuito coincidente: ad esempio, un mese che risulta coperto presso la gestione separata potrebbe risultare coperto anche presso il fondo dipendenti; in questo caso, ai fini del raggiungimento del requisito di 20 anni di contributi, il periodo conta una volta sola, non può essere contato 2 volte, come se si trattasse di 2 mesi contribuiti.
Conseguentemente, il requisito di contribuzione posseduto ai fini del diritto alla pensione sarebbe minore di 18 anni e 9 mesi di contributi complessivi.
In ogni caso, in base a quanto esposto dalla lettrice nella precedente richiesta di consulenza, i periodi contribuiti sembrerebbero tutti collocati in settimane differenti e non dovrebbe esserci alcun periodo coincidente.
È comunque consigliabile accertarsi, per scrupolo, che non vi sia nemmeno una settimana di contributi coincidente.
Articolo tratto dalla consulenza resa dalla dott.ssa Noemi Secci