8 per mille alla chiesa cattolica: pubblicità ingannevole?


L’ADUC ha fatto ricorso all’Antitrust denunciando come ingannevole la pubblicità trasmessa dalla chiesa cattolica per incentivare la donazione dell’8xmille: questo perché, secondo i dati trasmessi dalla stessa CEI (Conferenza Episcopale Italiana), solo il 22% dei soldi degli italiani viene destinato a opere di carità, nonostante gli spot facciano pensare il contrario. Il restante 78% viene invece utilizzato per il sostentamento del clero, dei tribunali ecclesiastici, ecc.
L’Autorità Garante della concorrenza però (“al modo di Pilato”, sottolinea ironicamente il comunicato diffuso dall’ADUC) ha deciso di “non decidere”. Il procedimento, infatti, è stato archiviato perché, secondo l’Antitrust, gli spot dell’8xmille non sono considerabili pubblicità commerciale, mentre solo su tale tipo di spot l’Authority ha competenza.
“Insomma – prosegue il comunicato diffuso dall’associazione di tutela dei consumatori – secondo l’Agcm, il consumatore ha diritto a non essere preso in giro da un imprenditore, mentre non può far nulla davanti se a raggirarlo è un ente spirituale. Amen!”
Quando si dice: “mentire a fin di bene…”
l’antitrust ha ragione perchè altrimenti occorrerebbe denunciare tutti i partiti in caMPAGNA ELETTORALE
Non si capisce perché la Chiesa Cattolica possa esporre nelle proprie pubblicità nugoli di “nefretti” per i quali la vedo dura che abbiano chiesto il permesso a tutti i genitori.