Il mio inquilino vuole a tutti i costi effettuare con un unico bonifico bancario il versamento sia del canone di locazione e sia il rimborso delle fatture Enel e Gas da me pagate. In detto bonifico bancario vuole inserire come “Causale” solo la seguente dicitura “Pagamento canone di locazione mese di……..” senza distinguere i due importi nella causale ( es. Canone di locazione mese di Maggio € 200,00 più Fatt. Gas € 50,00). È corretta detta causale? Ci sono conseguenze con l’Agenzia delle Entrate? Come posso convincere il mio inquilino a distinguere i due importi nella causale? Nel contratto è riportata la seguente dicitura “Il consumo dell’elettricità, gas e tasse rifiuti sono a carico del conduttore”, senza specificare nessun importo.
La scelta circa le modalità di pagamento dei canoni di locazione e delle spese relative alle utenze è rimessa unicamente alla volontà delle parti. Il bonifico rappresenta certamente lo strumento più comodo e rapido per entrambi e la causale, anche se generica, non comporta conseguenze particolarmente rilevanti. Nell’ambito delle locazioni, adottare un causale specifica del bonifico serve prevalentemente per beneficiare delle agevolazioni fiscali (per esempio detrazioni) ma non riveste un ruolo tale da giustificare un accertamento fiscale. Di certo sarebbe più corretto, anche per una questione di ordine contabile tanto per il locatore quanto per il conduttore, precisare che il pagamento è effettuato sia a titolo di canone che di spese, ma anche se ciò non viene specificato, è intuibile facilmente che si tratta comunque di voci riconducibili complessivamente e univocamente al rapporto di locazione (proprio in quanto il contratto prevede il pagamento dei entrambe).
Si può immaginare che il timore del lettore sia quello che possa risultare, in un eventuale controllo dell’Agenzia delle Entrate, un bonifico pagato con un canone superiore rispetto a quello registrato. In un’ipotesi di questo tipo, l’accertamento sarebbe possibile solo se sussistesse un patto simulatorio tra le parti volto ad eludere le norme fiscali e pagare meno imposte. In ogni caso, qualora locatore e conduttore abbiano simulato un canone di locazione inferiore, sarà nullo il patto ma non il contratto di locazione (Cass. Sez. Unite, sent. n. . 23601/2017). È evidente che non è questo il caso, anche perché le spese che di volta in volta si aggiungono al canone stabilito dal contratto sono facilmente documentabili mediante fatture, bollette e ricevute.
Lo stesso dicasi per la dichiarazione dei redditi del lettore dal momento che questi dichiara correttamente il canone di locazione percepito, così come corrispondente all’importo previsto dal contratto ed è in grado di giustificare eventualmente le spese per le utenze con apposita documentazione.
In sostanza, dunque, la causale del bonifico che non distingua tra canone e spese di utenza è ammissibile e non comporta conseguenze né dal punto di vista civile né dal punto di vista fiscale. Inoltre, se il conduttore adempie correttamente pagando entrambi gli importi stabili, il locatore non può lamentare violazioni contrattuali.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Maria Monteleone