Finanziare un’impresa è difficile e complesso: vediamo come si può fare attraverso i ventur capital.
Quando si parla di impresa, industria e start up il principale ostacolo che gli imprenditori si trovano ad affrontare, una volta stabilito il progetto, è quello economico – finanziario. Ottenere e trovare finanziatori che consentano di proseguire nell’impresa e così concretizzare la progettualità iniziata è un lavoro a sè, ed il fundraising non sempre è sufficiente a coprire le spese, o va a buon fine. Ecco quindi che la ricerca di finanziatori è determinante in quanto trovare fonti (e fondi) di investimento ulteriori e/o alternative può davvero fare la differenza fra iniziare una nuova attività imprenditoriale o non portare a termine idee anche potenzialmente innovative e brillanti. Oltre alle classiche forme di finanziamento, basate sul passaparola, su amici e investitori privati, oppure sui finanziamenti istituzionali, esitono anche organismi di risparmio alternativi, che possono investire in nuove realtà imprenditoriali e supportarle nella fase di sviluppo ed avviamento. Tra le forme di finanziamento privato ci sono anche i ventur capital: cosa sono? Come funzionano?
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Ventur capital: significato del termine
Come moltissima della terminologia utilizzata nel settore imprenditoriale (si pensi a parole ormai comuni nell’uso quotidiano quali business plan, project manager e via dicendo) anche le parole ventur capital sono mutuate dall’inglese, e vengono utilizzate direttamente senza traduzione nel linguaggio imprenditoriale italiano. Letteralmente, il significato di capital ventur sarebbe capitale di ventura, inteso come capitale esposto ad alto rischio in quanto andare alla ventura significa, appunto, avviarsi su una strada non conosciuta e potenzialmente pericolosa.
Il ventur capital è semplicemente un tipo di finanziamento rivolto in genere ad aziende che iniziano la propria attività, e che come ovvio abbiano molte potenzialità di crescita e di rendimento futuro, dal punto di vista economico – finanziario ma, allo stesso tempo, necessitino di flussi finanziari per finanziare l’attività stessa. L’obiettivo fondamentale dei ventur capitals è quello di ottenere un utile elevato dal finanziamento prestato, attraverso ad esempio la collocazione e successiva quotazione della neonata impresa – società in borsa nel mercato finanziario.
Ventur capital: come funziona
Quando si sta iniziando un’attività imprenditoriale, la maggior difficoltà è quella di reperire fondi e finanziamenti. La necessità di reperire soldi, e specialmente la sua urgenza, diventa peraltro maggiore nel momento in cui l’attività imprenditoriale scelta, il settore, o la particolare tipologia produttiva rientra in un mercato ad alto rischio. Quando parliamo di venture capitals quindi ci riferiamo a particolari fondi di investimento che agiscono per conto proprio, investendo in imprese non quotate attraverso la gestione di fondi che possono a loro volta essere di natura individuale o istituzionale. Costituiscono una particolare tipologia di organismi di investimento collettivo del risparmio, e rientrano tra i fondi comuni di investimento non immobiliari. Scegliere di investire attraverso ventur capital ha dei risvolti anche dal punto di vista fiscale, in quanto per legge sono previsti benifici fiscali, come ad esempio l’esenzione dalle imposte sui redditi sul risultato di gestione conseguito. Tuttavia, per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, occorre anzitutto specificare che si definiscono fondi per il venture capital quelli che investano almeno il 75% dei capitali raccolti in società non quotate nelle fasi di:
- sperimentazione (cosiddetto seed financing);
- costituzione (ovvero start-up financing);
- di avvio dell\’attività (cioè early-stage financing);
- sviluppo del prodotto (detta anche expansion financing).
Ventur capital: in quali settori è usato
Data la forte potenzialità rischiosa di questo tipo di investimento, esistono specifici settori nei quali i ventur capitals vengono utilizzati. Essendo una forma di finanziamento alternativa, i venture capitals sono particolarmente usati per le imprese emergenti, che cercano di ricavarsi una nicchia in mercati già esistenti, nonchè per le nuove imprese sperimentatrici, che cercano di aprire nuovi orizzonti imprenditoriali non ancora esistenti. In particolare, si inseriscono specificamente e maggiormente nella fase di avvio, affiancando – o supplendo l’assenza di – investitori istituzionali e privati già coinvolti nel progetto, per consentire di portare avanti progetti che abbiano pochi afflussi di capitale, del quale tuttavia come ovvio necessitano per poter passare dalla fase di progettazione ed ideazione a quella di produzione e commercializzazione. Soprattutto nei nuovi settori, nell’informatica e nell’ingegneria, peraltro, queste fasi devono essere il più veloci possibili, occorrendo pertanto una disponibilità economica rapida – se non addirittura immediata – data la rapida crescita tecnologica del mercato in generale e dei concorrenti in particolare, tutti fattori che rischiano di vanificare il progetto prima ancora che venga obiettivamente portato alla realizzazione, alla commercializzazione e, di conseguenza, alla creazione di utili.
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Autore immagine: Pixabay.