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Diritto e Fisco | Editoriale

Posso intestare la macchina a mia moglie?

1 Luglio 2018 | Autore:
Posso intestare la macchina a mia moglie?

Problemi di multe, assicurazioni, finanziarie e Agenzia delle Entrate per chi guida un’auto non propria.

Hai acquistato una seconda auto che servirà a tutta la famiglia, in prevalenza a tua moglie. Lei non ha un reddito che le consente di sostenere la spesa, così l’hai  pagata tutta tu. Ora però vorresti intestargliela affinché la senta come propria, se ne occupi personalmente, paghi la benzina, l’assicurazione, il bollo e, non in ultimo, affinché tu non debba subire le conseguenze per le sue eventuali infrazioni al codice della strada. Presa questa decisione ti chiedi: posso intestare la macchina a mia moglie? Quali rischi può comportare una scelta del genere con la polizia o con l’Agenzia delle Entrate? E che succede se stai ancora pagando le rate del finanziamento? Non ti preoccupare: se questi sono i tuoi problemi stai per avere la risposta a tutto. In questo articolo ti spiegheremo se si può intestare la macchina a una persona mentre l’intestatario del prestito è un altro; ti chiariremo se un vigile può farti una multa solo perché il libretto di circolazione porta un nome diverso da quello dell’effettivo conducente; infine sveleremo se si può avere un proprietario dell’auto diverso dall’intestatario dell’assicurazione.

Auto intestata alla moglie: che può dire l’Agenzia delle Entrate?

Il primo problema che si può porre chi intesta l’auto alla moglie è cosa potrebbe dire il fisco nell’ipotesi in cui rilevi la proprietà di un bene di lusso in capo a un soggetto senza reddito o con poche disponibilità economiche. Effettivamente il problema, almeno in astratto, sussiste: con il redditometro, l’Agenzia delle Entrate può confrontare il reddito dichiarato da un contribuente con i beni di cui questi è intestatario o le spese sostenute. Se lo stile di vita supera di oltre il 20% il potere di acquisto dei redditi, gli invia un accertamento fiscale. Senonché proprio tra coniugi e persone conviventi sotto lo stesso tetto si presumono scambi di denaro e di beni per rispetto dei doveri di solidarietà tipici della famiglia. Così è verosimile pensare che il marito compri la macchina alla moglie che non può permettersela. Tuttavia, per evitare problemi, sarà opportuno che tutto avvenga in modo tracciabile. Ci sono due possibilità: o il marito consegna un assegno o fa un bonifico direttamente al venditore chiedendogli poi di intestare il bene alla moglie, oppure accredita le somme sul conto corrente di quest’ultima affinché sia lei a pagare il concessionario. In questo modo, anche nell’ipotesi in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse sospettare che la donna ha acquistato il mezzo con soldi “in nero”, cioè non denunciati, si sarà in possesso della prova contraria.

Auto intestata alla moglie: che può dire la polizia?

Se ti sei fatto questa domanda è sicuramente perché sai che, con una recente riforma, è stato imposto a chiunque guidi un’auto intestata a un’altra persona per più di 30 giorni di seguito, di far annotare il proprio nome sul libretto di circolazione. La comunicazione va fatta alla Motorizzazione (Dtt, dipartimento trasporti terrestri) anche tramite un’agenzia di pratiche auto, anche a cura del proprietario del mezzo. In caso di violazione di tale obbligo scattano multe da un minimo di 516,46 euro a un massimo di 2.582,28 euro oltre al ritiro della carta di circolazione.

Tuttavia il problema non si pone per i coniugi. La legge infatti prevede un’apposita eccezione per i familiari conviventi per i quali non scatta l’obbligo dell’annotazione anche se l’auto è intestata a un soggetto diverso dall’effettivo utilizzatore.

Auto intestata alla moglie: problemi con la finanziaria

Vediamo ora cosa può dire la finanziaria o la banca nel caso in cui l’auto sia stata acquistata a rate. In verità non esiste alcun divieto in proposito. Non è necessario infatti che la richiesta di un prestito sia collegata all’acquisto di un bene specifico. E anche se è collegata, non è detto che la titolarità del bene in questione debba spettare a chi chiede il prestito. Ad esempio potrebbe ricorrere alla finanziaria il padre che vuol pagare le spese di matrimonio della figlia o la madre che vuol donare al figlio un materasso nuovo. Si può intestare il finanziamento a un soggetto e il bene a un altro. Se il contratto dovesse disporre diversamente – cosa comunque rara – si può sempre cointestare il finanziamento sia alla moglie che al marito.

Si può avere il proprietario auto diverso da intestatario assicurazione?

Il contraente della polizza Rc auto (ossia colui che sottoscrive il contratto di assicurazione) può essere una persona diversa dall’intestatario dell’automobile per come risulta al Pra. La classe di merito dell’assicurazione sarà quella del proprietario e non quella del contraente.

Come intestare l’auto alla moglie

Per intestare l’auto nuova alla moglie è sufficiente presentare al rivenditore i dati fiscali di quest’ultima, la carta d’identità o altro documento di riconoscimento.

Se invece stai facendo un passaggio di proprietà di un’auto usata puoi eseguire tu stesso la pratica senza bisogno di notaio. Bisogna, prima di tutto, autenticare la firma del vecchio proprietario sull’atto di vendita tramite un funzionario del Comune ed, entro i 60 giorni successivi, devi registrare il passaggio di proprietà all’Aci, presso gli uffici territoriali del Pra. Qui verrà rilasciato il certificato di proprietà digitale aggiornato, dopodiché sarà possibile chiedere l’aggiornamento della carta di circolazione, in attesa che entrambi diventino dal 2018 un documento unico.

Sul punto leggi Come intestare un’auto.


note

Autore immagine 123rf com


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2 Commenti

  1. Mio marito ha acquistato una nuova auto e la sua la prenderò io, essendo in comunione dei beni è necessario
    fare il passaggio di proprietà oppure è sufficiente una voltura? Grazie

    1. In regime di comunione dei beni il coniuge donante può decidere di rimanere in parte proprietario del bene donato o privarsene del tutto. La donazione è un contratto con il quale una persona arricchisce un’altra trasferendogli denaro oppure un bene mobile (es. automobile) o immobile (es. villa o terreno). La donazione deve avere una caratteristica fondamentale: la liberalità del donante. La liberalità consiste nel fatto che il donante si priva di qualcosa o fa una promessa di arricchimento gratuitamente e quindi senza pretendere in cambio denaro o altre utilità. La forma della donazione è l’atto pubblico, qualunque sia il bene ( mobile o immobile). Pertanto è necessario rivolgersi ad un notaio. Per le donazioni di modesto valore è sufficiente la consegna della cosa. Puoi approfondire il tema della donazione tra coniugi in regime di comunione dei beni al seguente articolo https://www.laleggepertutti.it/245402_donazione-tra-coniugi-in-regime-di-comunione-dei-beni o richiedere una consulenza https://www.laleggepertutti.it/consulenze-llpt.

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