Allo studio una misura per cancellare le franchigie: a pagare l’imposta sui passaggi di patrimonio saranno tutti e di più.
Il Governo appena insediato potrebbe varare un aumento dell’imposta sulle successioni, quella odiata tassa indiretta che si paga in quel difficile momento che, prima o poi, ogni famiglia è chiamata ad affrontare. Le misure allo studio, da quanto appreso da Plus24 – l’allegato al Sole24Ore dedicato agli investimenti – valutano diverse ipotesi. La più attendibile vede cancellare tutte le franchigie, salvo quella per le successioni tra coniugi e tra genitori e figli (che verrebbe comunque ridotta notevolmente). Il che vorrebbe dire che a pagare sarebbero quasi tutti i contribuenti: un vero salasso per le famiglie, specie quelle che non dispongono dei patrimoni necessari per permettersi una pianificazione fiscale.
A confermare – secondo il quotidiano economico – la possibilità di un aumento dell’imposta sulle successioni ci sono sostanzialmente tre fattori: «la volontà della Lega di portare a termine presto la flat tax la quale richiede una copertura economica che al momento non c’è, la volontà affermata dal ministro dell’economia Tria di non aggravare i saldi del disastrato bilancio italico (per cui le promesse del Governo dovranno necessariamente essere controbilanciate da nuove entrate), il fatto che a livello internazionale sulle imposte di donazione e successione l’Italia è un vero e proprio paradiso fiscale». Ma procediamo con ordine e vediamo come gestire l’imposta di successione in aumento e come proteggersi.
Indice
Come funziona oggi l’imposta di successione
Nel 2001 l’imposta sulle successioni fu abolita dal Governo Berlusconi sulla scorta di due motivazioni: i costi per la riscossione, eccessivi rispetto alle entrate, e il fatto che finisce per essere spesso una imposta che colpisce i più poveri, impossibilitati in vita di gestire il proprio patrimonio e di creare un asset che possa anticipare il testamento.
Nel 2006 fu invece reintrodotta ma con notevoli limitazioni, quelle che vigono tutt’ora. Ecco dunque come oggi funziona l’imposta di successione.
Nei lasciti tra coniugi e in quelli tra ascendenti e discendenti (ad esempio genitori e figli) c’è una franchigia di 1milione di euro. Significa che se l’eredità non supera questa cifra non si paga nulla. Solo sulla parte di eredità che dovesse sforare il tetto si applica un’aliquota del 4%.
Nei lasciti tra fratelli e sorelle l’aliquota sale al 6% e la franchigia scende a 100 mila euro. Pertanto in un’eredità di 101mila euro si pagherà il 6% di mille euro.
Nei lasciti tra altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta e in linea collaterale sino al 3% si paga un’imposta del 6% senza franchigie. Invece, in tutti gli altri casi si paga sempre un’imposta pari all’8%.
Se il beneficiario dell’eredità è un portatore di handicap si applica una franchigia di 1,5milioni di euro e l’aliquota è quella relativa al rapporto di parentela (o meno) che c’è con questi.
Se tra i beni della successione ci sono beni immobili, a tutti si applicano due ulteriori imposte per le quali non valgono le franchigie sopra illustrate:
- imposta ipotecaria del 2% sul valore catastale oppure 200 euro se trattasi di prima casa per uno dei beneficiari (basta un beneficiario);
- imposta catastale dell’1% sul valore catastale oppure 200 euro se trattasi di prima casa per uno dei beneficiari (basta un beneficiario).
Come sarà l’imposta sulle successioni
Secondo invece i progetti di riforma sull’imposta delle successioni, che già pendevano con i precedenti governi e che il nuovo potrebbe varare, la tassazione potrebbe variare nel seguente modo:
- le aliquote dovrebbero rimanere le stesse
- viene lasciata solo una franchigia di 400 mila euro nelle successioni tra genitori e figli; tutte le altre verranno cancellate.
A pagare quindi saranno tutti o quasi tutti.
Che fare se ereditare costa di più?
Ad oggi la cosa più semplice per mettere un ombrello sui passaggi di patrimonio è anticipare i tempi e operare donazioni dei beni tra parenti. L’imposta sulle donazioni è attualmente la stessa sulle successioni, con le medesime franchigie ed aliquote. In questo modo il contribuente saprà con certezza quanto va a spendere e potrà evitare sorprese dell’ultimo minuto. Resta però il problema che la donazione è facilmente revocabile dai legittimari eventualmente lesi fino a 10 dopo l’apertura della successione.
Una seconda soluzione sarebbe quella di pensare a una pianificazione patrimoniale in chiave successoria. Così alcuni stanno pensando di proteggere il proprio risparmio utilizzando Trust o polizze assicurative sulla vita che sono strumenti utili a garantire un passaggio generazionale privo di scossoni.
Se l’imposta di successione non garantisce un gettito elevato non ha senso mantenerla in vita.
Va sostituita con una tassa che garantisce maggiore gettito annuale e applicata a terzi; come i turisti che aumentano sempre di più e non possono fare a meno di visitare l’Italia, di generazione in generazione, per sempre.
Siamo 4 fratelli, due dei quali vivono nell’immobile oggetto della successione, quindi per entrambi prima casa. Quanto dovremo pagare per la successione. Grazie
coniuge disabile con testamento usufrutto ci sono agevolazioni x lasuccesione
si potrebbe sapere quali sono le fonti ufficiali di questa ipotesi?
grazie
ma la franchigia vale sul valore catastale degli immobili (quello già tassato in caso non si tratti di prima casa)?
grazie