Oltre alla normativa nazionale esistono anche le agevolazioni comunali. Basta leggere le delibere per pagare di meno.
In tema Imu, le agevolazioni previste per i contratti di comodato possono arrivare non solo dalla normativa nazionale, ma anche da quella comunale.
In vista del 16 giugno, data di scadenza del versamento del primo acconto per il 2017, bisogna tenere conto di entrambe le possibilità, alternative tra loro, anche se molti operatori sono convinti che per il comodato esista solo la regolamentazione nazionale.
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Il comodato statale: trattamento agevolato parenti primo grado
Anche se non vengono più assimilate all’abitazione principale, le unità abitative concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado hanno un trattamento agevolato, benché condizionato al verificarsi di determinate condizioni.
La legge [1] prevede la riduzione del 50% della base imponibile per le unità immobiliari concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.
Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante possieda un altro immobile nello stesso comune adibito a propria abitazione principale.
Per quanto riguarda le aliquote, i comuni possono deliberare l’aliquota agevolata ma anche quella ordinaria da applicare alla base imponibile ridotta del 50%.
Il comodato comunale
Nei regolamenti comunali esistono anche altre fattispecie di comodati a cui si applicano aliquote agevolate, applicate sull’intera base imponibile e non dimezzata. Basta leggere i regolamenti per trovare agevolazioni inaspettate.
Si va dal caso del rapporto di primo grado in linea retta, ma con la richiesta di alcune soltanto delle condizioni poste dalla normativa nazionale, fino anche al secondo grado collaterale (tra fratelli), e così via.
Non sempre è richiesto un contratto scritto o che sia registrato.
Quando scade l’Imu?
Per sapere i dettagli sulle modalità di pagamento di Imu e Tasi nel 2017 ti consigliamo di dare uno sguardo al nostro articolo Imu e Tasi 2017: chi paga e chi no e anche a Imu e Tasi 2017: 3 cose che devi sapere.
note
[1] Legge 208/2015
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