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Rischi streaming e download illegale: una breve guida

17 Giugno 2017
Rischi streaming e download illegale: una breve guida

Streaming, peer-to-peer e download illegali: rischi dalla multa alla reclusione. Un po’ d’ordine nella normativa, ecco cosa puoi fare e cosa è meglio evitare.

A quanti non è mai capitato di guardare un film in streaming o di scaricare dei brani musicali tramite software di file sharing quali emule o µtorrent, per poi poter fruire di tali contenuti comodamente seduti sul divano di casa?

«Peer-to-peer» , «torrent» , «download» , «streaming»  sono solo alcune delle parole con cui veniamo in contatto mentre navighiamo. Che cos’hanno in comune? Tanto per cominciare, tutte queste attività, in determinate condizioni d’uso, possono spesso entrare in contrasto con la legge italiana. Ma allora cos’è che possiamo scaricare da internet senza paura? Quali rischi corriamo se scarichiamo illegalmente? Proviamo a fare chiarezza in un sistema normativo ancora non del tutto rodato (si legga Copyright, Corte Ue: The Pirate Bay viola il diritto d’autore ma anche Leciti i siti con link a film pirata: sentenza clamorosa).

 

Diritto d’autore

Una prima risposta ci viene data con la legge sul diritto d’autore [1] e dalla sua ormai datata formulazione, risalente infatti al lontano 1941 e comprensibilmente ideata per proteggere il copyright dai mass media (stampa, telefono, tv ecc.).

La normativa negli anni ha richiesto numerosi interventi per adeguarla al continuo avanzare della tecnologia e di internet in particolare: non sempre, tuttavia, il legislatore è riuscito a far fronte tempestivamente agli sviluppi tecnologici.

Il risultato ad oggi è di una disciplina piuttosto frastagliata e incerta.  Vediamo di fare ordine.

Scaricare un file è legale?

Oltre a questa disposizione di carattere generale esistono casi specifici: un utente che, per un uso strettamente personale, decide di scaricare un file coperto da copyright il comportamento risulterà comunque illecito, in quanto è prevista una sanzione pecuniaria amministrativa, oltre alla possibilità d’infliggere le pene accessorie della confisca del materiale illecito e della pubblicazione del provvedimento  su un quotidiano di carattere nazionale. Maggiori criticità derivano dall’ipotesi in cui un soggetto, dopo aver effettuato il download di un file coperto da copyright, decida di condividerlo (ad esempio attraverso un software di file sharing come emule), riprodurlo online o venderlo.

Differenza sostanziale: da «per fini di lucro» a «per trarne profitto»

La Legge Urbani [2] con la sostituzione della proposizione «a fini di lucro» con «per trarne profitto» ha dato inizio alla lotta contro la pirateria: mentre lucro dà l’idea di un guadagno economico (quindi in termini di denaro) la parola profitto non intende questo bensì qualsiasi vantaggio che l’utilizzatore possa avere, infatti il mancato esborso di denaro (che serviva per acquistare il bene) può considerarsi profitto.

 

Il file sharing: è legale o illegale?

I software di file sharing o peer to peer (a volte abbreviato p2p) sono moltissimi, tanti quanti sono i metodi per condividere i file (Emule, µtorrent e simili). Questi software non sono di per sé stessi illegali: chiunque, volendo, può condividere foto, video o altri files che riguardano la propria persona.

Nella sostanza, insomma, non è il software ad essere illegale, quanto piuttosto l’uso che ne facciamo, come può ipotizzarsi con una condivisione di files protetti da copyright.

Infine, occorre specificare che acquistando l’originale di un’opera protetta da diritto d’autore si possono effettuare tutte le copie che si desiderano, ma anche in tal caso l’utilizzo deve essere strettamente personale e ad un eventuale controllo è necessario dimostrare di essere in possesso della versione originale dell’opera.

 

Streaming online: è legale o illegale?

Lo streaming consente di fruire online di file audiovisivi in modo semplice e veloce (connessione internet permettendo) senza dover effettuare il download del file stesso. Con riferimento alla legittimità dello streaming è necessario fare una differenza tra il titolare del sito di streaming e chi invece si limita a vedere il video. Per il primo valgono le disposizioni precedentemente analizzate per il download e le rispettive sanzioni [2]. Chi guarda film in streaming invece si colloca in un’area più complessa: in base all’attuale quadro legislativo (la legge sul diritto d’autore non prevede ancora nulla a proposito) è possibile collegarsi e usufruire di un sito che mette gratuitamente a disposizione files audiovisivi coperti da copyright senza incorrere in alcuna sanzione (se il file invece viene scaricato si ritorna ad un contesto di illegalità perchè si verifica il possesso da parte dell’utilizzatore di una copia «pirata»).

Quali rischi si incorrono

Cosa rischiano tutti gli utenti che partecipano ai circuiti di peer-to-peer? Chi immette su sistemi di file-sharing contenuti protetti dal diritto d’autore, senza scopi di lucro, rischia una sanzione penale, di tipo pecuniario fino a 2065 euro e non prevede la reclusione; chi invece lo fa con scopi di lucro, va incontro a un procedimento che prevede la reclusione.

Come si vede c’è una linea sottile che divide il legale dall’illegale e uno dei problemi reali che alimenta la pirateria online è l’inadeguatezza dei servizi di streaming legale. Il costo di sistemi di video on-demand a pagamento risulta spesso proibitivo e questo evidentemente aumenta l’appetibilità dei servizi illeciti.


note

[1] L. n. 633 del 22 aprile 1941, Art 171 ter.

[2] L. 128/2004 art. 1 comma 2 (Legge Urbani).

Autore immagine: Pixabay.com


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2 Commenti

  1. Come si fa a sapere se un determinato film o canzone che si sta scaricando ė protetto dal Copyright, visto che molti sono liberi dal Copy?

    1. Se non è specificato diversamente ogni opera è protetta da copyright quindi non è necessario che sia specificarlo.

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