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Diritto e Fisco | Editoriale

Il garante del mutuo

21 Luglio 2018 | Autore:
Il garante del mutuo

Tra le garanzie del prestito bancario c’è anche la fideiussione. Caratteristiche, modalità e durata degli obblighi a carico del garante del mutuo.

Al giorno d’oggi la cosiddetta liquidità è essenziale per compiere determinate operazioni, soprattutto di carattere immobiliare: ad esempio ne hai bisogno per comprare un immobile oppure semplicemente per procedere ai lavori di ristrutturazione del tuo negozio. Ed allora, per questa ragione, hai chiesto un prestito alla banca. Poiché non sei un cattivo pagatore e non hai segnalazioni negative in Crif, la banca sta valutando positivamente la tua richiesta, tuttavia, per meglio tutelarsi dalla mancata restituzione della somma che andrebbe a concedere, pretende delle ulteriori garanzie. In altri termini, per proteggersi dall’eventuale inadempimento del prestito, costituito anche dalle spese e dagli interessi, il creditore bancario non si accontenta della semplice quanto già di per sé gravosa ipoteca sull’immobile, ma vuole anche la presenza di un garante del mutuo. In buona sostanza, hai avuto il tuo prestito, ma è stato necessario che tuo padre ne garantisse l’integrale restituzione. Ma se questa è la tua situazione, quali sono le responsabilità del tuo genitore, visto che non si tratta del debitore principale, cioè quello che ha concretamente ricevuto il prestito? Chi è il garante del mutuo e quali sono le conseguenze a suo carico per aver garantito la restituzione di quanto ricevuto dalla banca, soprattutto nel malaugurato caso in cui tu, in quanto titolare del mutuo, non sei stato puntuale nel pagamento delle rate previste?

Mutuo ipotecario: la garanzia ipotecaria

Quando viene sottoscritto un mutuo ipotecario tra un cliente e la banca:

  • il cliente riceve una somma di denaro da dover restituire, insieme agli interessi pattuiti, entro un certo lasso di tempo e con le modalità stabilite nel contratto di mutuo;
  • il cliente concede al creditore bancario un’ipoteca a carico di un bene immobile di sua proprietà (in genere, è lo stesso bene acquistato o ristrutturato con i soldi del mutuo).

Ebbene, la descritta garanzia ipotecaria, si sostanzia in un vero e proprio privilegio a favore del creditore bancario. In termini poveri, se il debitore non dovesse restituire il mutuo/prestito ricevuto, il detto creditore potrebbe agire in esecuzione/pignoramento sul bene ipotecato, prevalendo su tutti gli altri eventuali creditori: in pratica, si tratta di una vera e propria prenotazione sul bene, sul quale potrà soddisfarsi sicuramente, se il mutuo non venisse restituito.

Mutuo ipotecario: il garante

Un’altra forma di garanzia che, solitamente, la banca pretende alla concessione di un mutuo, è quella di natura fideiussoria: un terzo soggetto, denominato appunto fideiussore (in termini semplici, il garante), garantisce la predetta restituzione. Se il debitore non riuscisse a pagare le rate del mutuo, la banca potrebbe agire nei confronti del patrimonio del fideiussore per soddisfarsi concretamente (ad esempio, pignorando un bene di proprietà del fideiussore). Per le descritte ragioni, una volta sottoscritto questo “patto di garanzia”, il garante non può più sottrarsi all’obbligo assunto: per liberarsi da ogni responsabilità, dovrà necessariamente attendere che il mutuo garantito venga integralmente restituito.

Chi può essere il garante?

Non c’è un particolare titolo o merito che consenta a qualcuno di fare da garante. Il garante può essere chiunque, purché fornisca alla banca creditrice le garanzie sufficienti per assumere questo onere. Potrebbe essere anche un estraneo, ma in genere si tratta di un parente della persona interessata. Ad esempio potrebbe essere il coniuge del debitore, magari in qualità di comproprietario dell’immobile ipotecato. Oppure potrebbe essere un genitore del soggetto mutuatario. Ciò che conta è che fornisca alla banca le garanzie patrimoniali, anche in chiave puramente potenziale, nella malaugurata ipotesi che il mutuo non venga integralmente restituito.

Cosa succede alla morte del garante?

Se la risposta che ti aspetti è quella dello scioglimento della garanzia, purtroppo sei sulla strada sbagliata. In caso di morte del garante, la fideiussione sottoscritta con la banca resterà in vigore a tutto gli effetti, con la particolarità che si trasmetterà agli eredi del garante. Pertanto, se sei un erede del garante, è bene ribadire che per liberarti da ogni responsabilità, devi necessariamente attendere che il mutuo garantito sia restituito totalmente.

Cosa succede se il mutuo non viene restituito?

Se il mutuo non viene restituito, in genere, prima di agire nei confronti del terzo fideiussore, la banca opera nei riguardi del debitore principale, ad esempio concentrandosi sull’immobile ipotecato, pignorando quest’ultimo e mirando alla vendita all’asta del bene. In particolare, questo avviene allorquando è stato pattuito il cosiddetto beneficio della preventiva escussione. In questo caso, infatti, la banca, prima di agire esecutivamente nei confronti del terzo fideiussore, deve prima tentare in tutti i modi di soddisfarsi col patrimonio del debitore principale. Solo dopo aver tentato vanamente di ottenere qualcosa, potrà agire in esecuzione sui beni del fideiussore.

Cosa succede al garante dopo il pignoramento?

Abbiamo visto che, solitamente, la banca creditrice percorre la strada del pignoramento nei riguardi del debitore principale inadempiente al mutuo e proprietario dell’immobile ipotecato, tralasciando, pertanto, per il momento, ogni iniziativa nei confronti del fideiussore/garante. Evidentemente, la banca conta di ricavare dalla vendita all’asta dell’immobile pignorato la somma necessaria ad estinguere ogni credito: se così fosse, se cioè con il ricavato della vendita coattiva, la banca riuscisse a recuperare tutto quanto le spetta (importo del mutuo non ancora pagato, interessi, spese legali, spese della procedura esecutiva, ecc), evidentemente il garante non avrebbe più nulla da temere. Invece, se dalla vendita all’asta, la banca non riuscisse ad avere tutto quanto le sarebbe dovuto, allora si aprirebbe la possibilità di agire, per le restanti somme, nei riguardi del garante. In sostanza quest’ultimo deve augurarsi che la vendita dell’immobile pignorato sia sufficiente a soddisfare integralmente tutte le pretese della banca, altrimenti il creditore potrebbe agire per la differenza nei confronti del fideiussore (ad esempio, pignorandogli un conto corrente, un immobile, una pensione, ecc). In quest’ottica, se cioè il garante teme che il debito attuale e complessivo sia molto più alto di quanto la banca potrebbe ricavare dalla vendita all’asta, la prospettiva di un accordo con il creditore bancario potrebbe risultare molto conveniente per evitare le descritte problematiche successive a carico del garante/fideiussore.



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