I diritti di chi soffre di artrite reumatoide


Invalidità, esenzione dal ticket e congedi per chi ha questa malattia cronica autoimmune che colpisce articolazioni ed organi interni come polmoni e cuore.
Dal nome, potrebbe sembrare una patologia legata soltanto ad una deformazione delle articolazioni. Ma, purtroppo, non è così. Certo, quelle deformazioni chi soffre di artrite reumatoide sa che le conseguenze della malattia non si limitano ad una mano con le dita storte o ad un piede non allineato. Questa patologia è in grado di colpire anche i polmoni, la cute, il cuore ed altri organi. Può fare aumentare la pressione, il colesterolo ed il rischio di arteriosclerosi e di episodi cardio-cerebro-vascolari. Una malattia ben più complicata, dunque, di quello che si può pensare. Ma quali sono i diritti di chi soffre di artrite reumatoide?
Questa patologia è, come accennavamo, cronica, sistemica, autoimmune ed invalidante, nel senso che interessa sia alcuni organi interni sia le articolazioni, i muscoli ed altri tessuti. Produce una sensazione di calore, gonfiore e dolore e limita i movimenti. È, quindi, una malattia che può portare ad una perdita significativa della qualità della vita e ad una riduzione importante della capacità lavorativa. In altre parole, può dare diritto all’invalidità e, di conseguenza, ad un aiuto pratico e – in certi casi – economico da parte dello Stato. Può anche comportare il diritto all’esenzione dal ticket sanitario. Ad oggi non esiste una cura per guarire completamente dall’artrite reumatoide. Quello che si può fare è cercare di ridurre il dolore e di convivere con la malattia attraverso un trattamento farmacologico ed uno stile di vita adeguati. Vediamo quali sono e quali diritti può aspettarsi chi soffre di artrite reumatoide.
Indice
Artrite reumatoide: che cos’è?
Immagina di andare un giorno a fare degli esami del sangue, così per controllare come va quella bronchite cronica di cui soffri a causa delle maledette sigarette. Il medico, un po’ pignolo, non si limita ai soliti parametri (emocromo, emoglobina, colesterolo, glucosio, ecc.) ma vuole approfondire un po’ le indagini. Farti un «tagliando» come Dio comanda, insomma. E così, salta fuori che hai il fattore reumatoide alle stelle e che ci sono altri parametri oltre il livello massimo i quali, associati al primo, fanno pensare che tu possa soffrire di un’artrite reumatoide. E tu eri convinti che si trattasse di un po’ di tosse da bronchite. Il nome un po’ ti spaventa e pensi: «Finirò un giorno con il corpo deformato?»
È probabile, ma dovrai preoccuparti anche di altre cose. Perché l’artrite reumatoide è una malattia cronica che colpisce le piccole articolazioni ma anche altri organi del corpo come polmoni e cuore.
Le articolazioni maggiormente colpite sono:
- il polso e le articolazioni delle mani, la spalla ed il gomito negli arti superiori;
- piedi, caviglia, ginocchio e, a volte, l’anca negli arti inferiori.
In fase avanzata può interessare anche la colonna vertebrale.
Articolazioni a parte, però, la patologia è in grado di infiammare i piccoli vasi sanguigni (cioè di provocare la cosiddetta vasculite) quando chi soffre di artrite reumatoide presenta dagli esami del sangue un elevato livello di Fattore Reumatoide. Questo può comportare la formazione di noduli reumatoidi in altri organi del corpo come:
- l’interstizio polmonare;
- le sclere oculari;
- i nervi periferici;
- la pleura;
- il cuore.
Un’infiammazione cronica di questo tipo si traduce in un aumento dell’ipertensione arteriosa e del colesterolo. Cresce anche il rischio di malattie cardiovascolari che possono interessare cuore e cervello.
Ne soffrono più le donne degli uomini (quattro volte in più).
Artrite reumatoide: quali sono le cause?
Le cause non sono ben conosciute, ma si presume sia un insieme di fattori ambientali e genetici a scatenare l’artrite reumatoide. La malattia si sviluppa perché autoimmune ad un evento scatenante ambientale, cioè si attiva in modo anomalo il sistema immunitario e vengono colpite le articolazioni e gli organi che abbiamo citato in precedenza. Quali sono quegli eventi scatenanti ambientali? Si può parlare di:
- fumo;
- alcol;
- cattiva igiene orale;
- stress;
- alcune infezioni virali;
- predisposizioni genetiche.
Alcuni esperti segnalano anche una carenza di vitamina D, anche se, probabilmente, questa potrebbe essere non una causa ma una conseguenza della malattia.
Artrite reumatoide: come viene diagnosticata?
Come sapere se si soffre di artrite reumatoide? Il medico interpellato da un paziente che accusa i sintomi descritti (dolore, gonfiore, ecc.) consiglia una visita specialistica dal reumatologo e chiede degli esami del sangue specifici. Lo specialista, raccolte queste informazioni, può essere in grado di diagnosticare la malattia.
Che cosa avrà trovato lo specialista nel sangue del paziente per formulare tale ipotesi? Avrà trovato elevati i valori dei parametri che generano un processo infiammatorio. Ma avrà anche visto fuori dalla norma i livelli degli anticorpi presenti nel sangue di chi soffre di questa patologia, ed in particolare del fattore reumatoide e del cosiddetto anti-Cpp, cioè il peptide citrullinato anticiclico. Possono manifestarsi anche alti livelli di ferritina associati ad anemia. Viene esaminato anche il dato relativo alla Ves, cioè alla velocità nel sangue.
Artrite reumatoide: come viene trattata?
Il trattamento dell’artrite reumatoide parte dallo stesso paziente, prima ancora che dal personale sanitario. Se opportunamente informato, chi soffre di questa patologia può conviverci nel modo migliore evitando uno stile di vita sbagliato o degli sforzi eccessivi che possono peggiorare la situazione. Ma anche facendo un’attività fisica concordata con il medico per non perdere la capacità muscolare e di mobilità. Sapere come comportarsi, dunque, è il primo passo per gestire meglio le cose.
A livello farmacologico, vengono di solito prescritti dei medicinali non steroidi Fans e dei calmanti per i dolori, mentre negli stadi avanzati si passa ai corticosteroidi e ai farmaci immunosoppressori.
Infine, a livello chirurgico, si fa ricorso alla sala operatoria solo quando c’è da correggere una grave alterazione articolare per diminuire il dolore, a volte applicando una protesi.
Artrite reumatoide: c’è diritto all’invalidità?
Come già detto, chi soffre di artrite reumatoide ha una malattia cronica e invalidante, il che fa pensare che ha anche diritto al riconoscimento dell’invalidità civile. C’è da precisare, però, il solo fatto di avere contratto questa patologia non significa automaticamente essere invalidi: lo si diventa quando si arriva ad uno stadio in cui la capacità lavorativa si riduce di una certa percentuale, e nello specifico di almeno il 33%.
Le agevolazioni previste per chi viene riconosciuto invalido civile, a seconda dei vari gradi, sono:
- fino al 33%: nessuna agevolazione;
- dal 34%: ausili e protesi relativi alla patologia;
- dal 46%: inserimento negli elenchi provinciali del lavoro e della massima occupazione per il collocamento obbligatorio. Riguarda le persone non occupate o in part-time e deve essere richiesto dal lavoratore stesso;
- dal 51%: diritto ad un congedo straordinario non superiore ai 30 giorni l’anno previa autorizzazione del medico;
- dal 67%: esenzione dal ticket sanitario per le prestazioni di assistenza specialistica o di diagnostica strumentale e di laboratorio; agevolazioni per graduatorie di case popolari, per il canone telefonico in base al reddito e per tessere tranviarie dove previste;
- dal 74%: assegno mensile in base al reddito personale;
- dal 75%: riconoscimento de due mesi di contributi figurativi per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento di questa percentuale di invalidità fino ad un massimo di 30 anni;
- al 100%: pensione di inabilità dall’importo variabile se si percepiscono delle rendite o se si è ricoverati in una struttura sanitaria pubblica (in questo caso spetta il 50%) e assegno di accompagnamento se l’invalidità impedisce al paziente di deambulare e di compiere autonomamente le attività della normale vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, cucinare o mangiare, ecc.).
Bisogna tenere conto del fatto che per l’artrite reumatoide viene riconosciuta, a seconda dello stadio della malattia, una percentuale di invalidità dal 20% al 100%.
Come chiedere l’invalidità
Chi soffre di artrite reumatoide e deve chiedere l’invalidità civile, deve rivolgersi ad un patronato o all’Ufficio invalidi civili dell’Asl competente per territorio portando con sé:
- certificato del medico di famiglia o dello specialista in cui si attesta la patologia;
- autocertificazione in carta libera recante cittadinanza, residenza, data e luogo di nascita e stato di famiglia;
- fotocopia di un documento di identità;
- tessera sanitaria;
- codice fiscale;
- foglio di prenotazione;
- domanda in triplice copia formata dal paziente;
- documentazione medica completa relativa alla patologia.
La Commissione medica dell’Asl, alla quale partecipa anche un medico dell’Inps, convocherà il paziente per una visita al termine della quale deciderà se riconoscere l’invalidità civile e quale percentuale assegnare.
Artrite reumatoide: il diritto all’esenzione dal ticket sanitario
Come detto, chi soffre di artrite reumatoide ed ha una certa percentuale riconosciuta di invalidità ha diritto all’esenzione parziale o totale dal pagamento del ticket sanitario. L’esenzione è valida per le visite specialistiche, l’acquisto di farmaci e le indagini strumentali o ambulatoriali legati alla malattia.
Come chiedere l’esenzione dal ticket
La richiesta di esenzione dal ticket sanitario da parte di chi soffre di artrite reumatoide va fatta all’Asl di competenza territoriale. Il paziente verrà sottoposto ad una visita specialistica, al termine della quale riceverà il relativo certificato da presentare all’Asl insieme alla domanda. Accettata la richiesta, l’Azienda sanitaria consegna all’interessato l’attestato di esenzione con il relativo codice ed il nome della patologia. L’attestato va esibito ogni volta che si deve fare una visita o un esame o si chiede la ricetta del farmaco che serve per la terapia dell’artrite reumatoide.
Artrite reumatoide: il diritto al congedo per le cure
Abbiamo anche visto che con una percentuale di invalidità del 50% chi soffre di artrite reumatoide ha diritto ogni anno a 30 giorni di congedo per le cure relative alla sua patologia. Il congedo può essere anche frazionato.
Oltre all’invalidità al 50%, per usufruire di questo diritto è necessaria la richiesta del medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o appartenente ad una struttura sanitaria pubblica. Nella richiesta deve essere indicata la necessità di effettuare le cure.
Il congedo non rientra nel periodo di comporto: significa che non è conteggiato tra i giorni di malattia durante i quali il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto. Il pagamento è a carico del datore di lavoro in base agli accordi sottoscritti sul contratto nazionale di categoria. In ogni caso, i primi 3 giorni di congedo sono pagati al 100%.
Come chiedere il congedo per le cure
Per poter utilizzare i giorni di congedo per le cure, chi soffre di artrite reumatoide deve presentare al datore di lavoro:
- il verbale di accertamento dell’invalidità rilasciato dalla Commissione medica degli Invalidi civili;
- la richiesta del medico.
Una volta effettuate le cure, il lavoratore deve presentare in azienda la relativa certificazione rilasciata dal centro sanitario in cui sono state effettuate. Se la terapia prevede un ciclo di diverse sedute, è ammessa anche un solo certificato cumulativo.
Salve,
chi soffre di artrite reumatoide e deve chiedere l’invalidità civile può farlo autonomamente con la procedura online messa a disposizione dal sito internet dell’INPS o deve necessariamente rivolgersi ad un patronato o all’Ufficio invalidi civili dell’Asl?
Grazie per l’aiuto.
Andrea.
Il primo passo che deve compiere chi intende richiedere il riconoscimento dello stato di invalidità civile, è quello di recarsi da un medico abilitato alla compilazione telematica del certificato medico introduttivo su modulo predisposto dall’Inps che attesta le infermità invalidanti. È cura del medico abilitato la compilazione del certificato medico, completo di tutti i dati necessari. Il certificato viene poi trasmesso dallo stesso medico per via telematica all’Inps.La procedura genera quindi il numero di certificato da consegnare al paziente e che va riportato sulla domanda. Il medico provvede, altresì, alla stampa e al rilascio del certificato introduttivo firmato in originale, che il cittadino dovrà esibire all’atto della visita. Qualora il medico non sia abilitato alla procedura telematica o non ne abbia la connessione può utilizzare un modello cartaceo con lo stesso schema del certificato medico telematico.
Gentile Redazione vi ringrazio per la risposta e mi scuso se replico perchè non ho espresso chiaramente il mio dubbio, cerco di spiegarmi con maggiore precisione: compiuto il “primo passo” quindi in possesso del certificato medico introduttivo originale completo di tutti i dati necessari ottenuto dal medico abilitato, firmato dallo stesso medico e recante il Numero di certificato generato dalla procedura, il “passo successivo” ovvero la presentazione della richiesta di riconoscimento dello stato di invalidità civile, il malato di Artrite Reumatoide, può fare domanda online con il proprio PIN dispositivo sul sito internet dell’INPS o deve necessariamente rivolgersi ad un intermediario (Patronato, CAF, ecc.)?
Ancora grazie per il vostro sostegno.
Andrea.
La domanda online può essere presentata:
-personalmente dall’interessato, se provvisto di codice pin rilasciato dall’Inps;
-attraverso gli enti abilitati come le associazioni di categoria (Anmic, Ens, Uic, Anffas), patronati sindacali, Caaf ecc.
Al termine della trasmissione, il sistema fornisce una ricevuta contenente il numero di protocollo e la data di presentazione della domanda. L’Inps, ricevuta la domanda, la trasmette on-line all’Asl competente. In genere nei 30 giorni successivi il cittadino riceve la convocazione per la visita medica di accertamento. Puoi trovare ulteriori informazioni nel nostro articolo https://www.laleggepertutti.it/272141_invalidita-civile
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