Disturbo alimentare di eccezionale rilievo e d’interesse sociale. L’anoressia nervosa non è un semplice disagio, ma è una vera e propria malattia mentale, insidiosa, infida e perversa, spesso difficile da curare.
L’anoressia nervosa è uno dei più comuni disturbi alimentari e consiste nella perdita di appetito e quindi di peso. Colpisce prevalentemente il sesso femminile, all’epoca della pubertà o negli anni immediatamente seguenti, in genere tra i 13 e i 20 anni, anche se si sta registrando un incremento nel sesso maschile. Inizialmente la malattia si manifesta con una riduzione dell’alimentazione per il desiderio di ritrovare o mantenere la linea. Nel tempo però il rifiuto del cibo viene associato ad una costante paura di ingrassare, anche quando la persona è magra e sottopeso e tale comportamento si traduce molto spesso in una vera e propria ossessione per il cibo e per la bilancia. Le persone anoressiche, infatti, aboliscono completamente dalla loro dieta i cibi grassi, e mettono in atto una serie di comportamenti disfunzionali per non essere scoperti da altre persone come nascondere il cibo, vomitarlo subito dopo averlo assunto, utilizzare purganti e lassativi dopo aver mangiato. Vediamo insieme le cause, le conseguenze ed i possibili trattamenti contro l’anoressia nervosa, uno dei più grandi mostri dei disturbi alimentari.
Indice
Che cos’ è l’anoressia nervosa?
L’Anoressia nervosa è un disordine psicologico che rientra tra i disturbi dell’alimentazione, caratterizzato da un rifiuto del cibo, al fine di controllare il proprio peso corporeo. È caratterizzata dai seguenti aspetti:
- peso corporeo significativamente inferiore alla norma, considerando sia l’età sia l’altezza: nei casi di anoressia che insorge nel periodo adolescenziale, si assiste ad una graduale perdita di peso, sino ad arrivare ad una situazione di sottopeso. Ciò viene determinato inizialmente attraverso una riduzione del cibo, successivamente attraverso il vomito e l’eccessiva attività fisica;
- eccessiva paura di aumentare di peso, anche quando si è sottopeso: la persona anoressica ha un’immagine distorta del proprio corpo, ha un’intensa paura di aumentare di peso e pertanto non sanno mantenere un sano peso corporeo, praticando un’eccessiva attività fisica;
- percezione attribuita al peso e alle forme corporee distorta rispetto alla realtà: nelle persone con questo disturbo alimentare, sono presenti percezioni distorte rispetto al proprio corpo nella sua totalità. La perdita di peso, per il soggetto anoressico, è considerata una grande conquista, segno di avere il controllo su se stessi;
- nelle donne, assenza del ciclo mestruale, almeno per tre mesi.
Quali sono le cause?
Alla base dell’anoressia ci sono molteplici cause di natura psicologica, ambientale e sociale. Tra le principali cause e fattori di rischio troviamo:
- pressioni, aspettative eccessive o senso di trascuratezza da parte dei propri genitori ;
- famiglie altamente conflittuali, controllanti, invischiate;
- lutti, separazioni e vissuti di abuso: i sintomi di anoressia sono un modo per evitare il contatto con i vissuti ed i sentimenti legati al ricordo del trauma;
- delusioni d’amore, forte desiderio di sottoporsi ripetutamente a diete ferree per il raggiungimento di uno standard estetico;
- gravi difficoltà scolastiche o lavorative;
- bassa autostima di sé;
- familiarità per problemi psicologici e/o psichiatrici.
Quali sono le conseguenze?
L’ anoressia provoca importanti danni a livello fisico, psicologico, relazionale e scolastico e/o lavoratico. Tra i più diffusi ricordiamo:
- sotto il profilo fisico l’anoressia può provocare danni permanenti a molti organi interni, tra cui fegato, cuore, reni, apparato digerente, ossa, denti e gengive. Può inoltre scatenare insufficienza renale, alterazioni cardiovascolari, perdita dei capelli e dei denti; può causare problemi al sistema nervoso, blocco della crescita, emorragie interne;
- interruzione del ciclo mestruale;
- a livello psicologico provoca depressione, sensi di colpa, sbalzi di umore e manie. Se non viene trattata in maniera adeguata l’anoressia diventa una condizione permanente e nei casi gravi può condurre alla morte, che solitamente avviene per suicidio o arresto cardiaco.
- tendenza a trascurare le amicizie per perseguire il controllo del peso e della forma del corpo evitando inviti a pranzo o a cena per timore di perdere il controllo. Quando è presente una severa perdita di peso, di solito avviene un completo isolamento sociale;
- difficoltà di concentrazione , di attenzione e di comprensione compromettendo le attività scolastiche o lavorative.
Quali sono i trattamenti per curare l anoressia?
La cura dell’anoressia contempla trattamenti psicoterapeutici e riabilitativi; trattandosi come detto prima di un disturbo che insorge in contesti familiari altamente conflittuali e controllanti, il trattamento psicoterapico cognitivo comportamentale è da preferire rispetto ad altri indirizzi terapeutici in quanto il terapeuta prende in carico l’intera famiglia ed esplora insieme ad essa tutte le dinamiche disfunzionali; ovviamente in tale quadro ci sarà anche un ampio spazio dedicato solo al paziente. E’ importante inoltre la collaborazione con un nutrizionista che oltre a predisporre un nuovo regime alimentare, prenderà in considerazione anche la tendenza del paziente anoressico al controllo alimentare e la conseguente ossessione di ingrassare. Da apprezzare inoltre l’utilizzo dell’arte terapia ed in particolare la danza terapia proprio per il ruolo centrale che assume il corpo. Dunque con questo tipo di disturbo, il lavoro in rete è estremamente importante poichè il paziente va accolto e seguito in tutti gli aspetti della sua vita al fine di ritrovare un armonia personale e relazionale. Ci sono poi valide strutture residenziali in tutto il territorio nazionale in cui un equipe multidisciplinare(psicologo/psicoterapeuta, nutrizionista) lavora sul riequilibrio psicofisico e sulla ripresa di peso.
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