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Contributi volontari Inps: cosa sono?

19 Agosto 2018 | Autore:
Contributi volontari Inps: cosa sono?

Linee guida su come utilizzare i contributi volontari Inps ai fini pensionistici: ecco tutto quello che devi sapere

Ti mancano pochissimi settimane contributive per raggiungere i requisiti minimi per accedere alla tua pensione di vecchiaia o a quella anticipata? Ti sei fatto fare una stima dell’importo del trattamento previdenziale che andrai a percepire una volta che smetterai di lavorare e il risultato non ti soddisfa? Ti starai sicuramente chiedendo cosa tu possa fare per ovviare a tali problemi considerato che, nel primo caso, hai interrotto anticipatamente il rapporto di lavoro e non riesci a perfezione il versamento degli ultimi periodi contributivi e, nel secondo caso, hai versato troppo poco alle cassa previdenziale.

Ebbene, la soluzione al tuo problema si chiama «contributi volontari». Ma cosa sono i contributivi volontari Inps? Si tratta di versamenti spontanei effettuati direttamente dall’interessato nelle casse dell’Inps (Istituto previdenziale nazionale del lavoro) entro determinate scadenze prefissate. Anche gli importi sono prefissati che si modificano a seconda dell’appartenenza della categoria lavorativa. Ma andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio quando ti potrebbero tornare utili i contributi volontari Inps e come fare per versarli.

Cosa sono i contributi volontari Inps?

Prima di ogni cosa, pare opportuno specificare con esattezza cosa sono i contributi volontari Inps e da chi possono essere utilizzati. Com’è intuibile da queste prime battute, si tratta di quei versamenti effettuati in autonomia (appunto «volontari») che vengono corrisposti direttamente nelle casse dell’Inps quando l’interessato abbia cessato o interrotto prima del pensionamento la sua attività lavorativa.  Pertanto, lo scopo primario di tali versamenti è quello di perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il diritto a una prestazione pensionistica.

Ma non solo. I contributi volontari Inps possono essere utilizzati dai cittadini anche per incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti. Quindi, se un lavoratore ha già maturato i requisiti minimi per andare in pensione (es. per la pensione di vecchiaia per quest’anno servono almeno 66 anni e 7 mesi d’età in aggiunta ai 20 anni di contributi) e si accorga che l’importo pensionistico è inferiore alle sue aspettative, può servirsi di tale strumento per aumentare la rata pensionistica mensile.

Non bisogna dimenticare che per essere autorizzati ai versamenti volontari Inps è necessaria la cessazione ovvero, all’interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo.

 Come funzionano i contributi volontari Inps?

A questo punto è lecito chiedersi quali siano i periodi che possono essere coperti da contribuzione volontaria. In particolare, la contribuzione volontaria può essere utilizzato quando il lavoratore:

  • non svolge alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma (compresa quella parasubordinata);
  • ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;
  • ha un contratto part-time orizzontale o verticale.

Una volta ottenuta l’autorizzazione ai versamenti volontari, essa non decade mai e i versamenti volontari, anche se interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza dover presentare una nuova domanda.

Quali pensioni possono essere perfezionate con i contributi volontari Inps?

Quanto alle pensioni che possono essere perfezionate con i contributi volontari Inps, si precisa che possono essere raggiunte:

  • tutte le pensioni dirette (vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità e inabilità);
  • e indirette (superstiti e reversibilità).

Chi può accedere ai contributi volontari Inps?

Quella dei versamenti volontari Inps è una possibilità riconosciuta nel nostro ordinamento previdenziale nei confronti di tutti gli iscritti presso uno dei fondi costituenti la previdenza pubblica obbligatoria. Infatti, la legge [1] ha esteso anche agli iscritti ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’assicurazione obbligatoria (es. pubblico impiego) e alla gestione separata la possibilità originariamente prevista solo per i lavoratori dipendenti e per gli iscritti alle gestione speciali dei lavoratori autonomi degli Artigiani, commercianti e agricoli autonomi.

Nel dettaglio possono essere autorizzati al versamento dei contributi volontari Inps:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi purché non iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
  • i lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione Separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • i lavoratori dei fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).

Possono essere autorizzati ai versamento volontari i lavoratori sospesi?

Un caso particolare che merita di essere affrontato attentamente è la sospensione dal lavoro: anche in tali casi il lavoratore può essere autorizzato ai versamenti?

La risposta è affermativa. Anche se il lavoro non è cessato il versamento volontario è ammesso nei casi di:

  • sospensione dal lavoro anche per periodi brevi se sono assimilabili all’interruzione o cessazione del lavoro (come ad esempio l’aspettativa per motivi di famiglia);
  • sospensione o interruzione del rapporto di lavoro previsti da norme di legge o disposizioni contrattuali successive al 31 dicembre 1996 (congedi per formazione, congedi per gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o malattia, sciopero, interruzione del rapporto di lavoro con conservazione del posto per servizio militare, ecc.);
  • attività svolta con contratto di lavoro part-time se effettuato a copertura o a integrazione dei periodi di attività lavorativa svolta a orario ridotto;
  • integrazione dei versamenti per attività lavorativa svolta nel settore agricolo con iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa nel corso dell’anno.

Quali sono le condizioni per essere autorizzati a versamenti volontari Inps?

Affinché l’interessato possa essere autorizzato al versamento volontario è necessario che quest’ultimo abbia maturato uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

 I requisiti richiesti, per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.

Come fare domanda per accedere ai versamenti volontari Inps?

Per poter chiedere il versamento volontario, l’interessato potrà farne richiesta, in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it);
  • contact center multicanale – chiamando al numero 803.164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, previa identificazione tramite PIN;
  • patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.

 Come pagare i versamenti volontari Inps?

Quanto alle modalità di pagamento, i contributi volontari possono essere versati mediante uno dei seguenti canali:

  • bollettino MAV (Pagamento mediante avviso): può essere pagato in una qualsiasi banca senza commissioni aggiuntive. Il bollettino MAV può essere richiesto, stampato e modificato, collegandosi al sito dell’INPS (www. inps.it): “Portale Pagamenti” –> “Versamenti Volontari”;
  • online, tramite la modalità “Pagamento immediato pagoPA”, che permette di versare i contributi utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata oppure mediante addebito in conto;
  • Contact Center telefonando al: numero 803164 gratuito da rete fissa, oppure al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, utilizzando la carta di credito;
  • rapporto interbancario diretto (RID): ’interessato può richiede l’addebito direttamente sul conto corrente, attivabile compilando l’apposito modulo fornito dall’Istituto al momento dell’autorizzazione al versamento e presentato all’istituto di credito, presso il quale è acceso il conto corrente.

Quando devono essere pagati i versamenti volontari Inps?

Quanto alle tempistiche di pagamento, bisogna fare un distinguo dei contributi:

  • per i periodi arretrati(compresi tra la data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre precedente a quello relativo al primo bollettino MAV prestampato) che deve essere eseguito entro il trimestre solare successivo a quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda;
  • per i periodi correnti(quattro trimestri ogni anno) che deve essere effettuato entro il trimestre solare successivo a quello di riferimento.

CALENDARIO DEI VERSAMENTI VOLONTARI 2018

Scadenza del versamento

Trimestre coperto da contribuzione

30 giugno 2018

Gennaio-febbraio-Marzo

30 settembre 2018

Aprile-Maggio-Giugno

31 dicembre 2018

Luglio-Agosto-Settembre

31 marzo 2019

Ottobre-Novembre-Dicembre

I versamenti effettuati oltre i termini di scadenza sono nulli e rimborsabili.

Cosa fare in caso di mancato pagamento dei versamento volontari Inps?

Qualora il lavoratore non rispetti le scadenze trimestrali, le somme versate in ritardo non possono essere accreditate ai fini contributivi al periodo per il quale sono stati versati e devono essere rimborsate al lavoratore senza maggiorazione di interessi.

All’assicurato, tuttavia, è data facoltà di imputare le somme medesime al trimestre successivo a quello per il quale si riferiva il pagamento.

Esempio. Supponiamo che il versamento per il trimestre gennaio-marzo venga effettuato il 2 luglio anziché il 30 giugno cioè con due giorni di ritardo rispetto alla scadenza stabilita. In tal caso si può chiedere all’Inps che il pagamento valga per il trimestre aprile-giugno, evitando così di chiedere il rimborso. Il primo trimestre resta comunque scoperto di contribuzione.

Aspetti fiscali dei contributi volontari Inps

Il versamento dei contributi volontari dà la possibilità ai contribuenti diretti interessati e per i familiari a carico di poter indicare le somme tra gli oneri deducibili in sede di dichiarazione dei redditi (modello UNICO ovvero modello 730) con riduzione del reddito complessivo sul quale viene determinata l’imposta dovuta.


note

[1] D.Lgs. n. 184/1997.


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1 Commento

  1. Salve,ho 57 anni sto lavorando in una coop sono una invalida al 75% ho 15 anni di contributi, mi posso riscattare gli anni x la pensione di vecchiaia, ha essendo invalida v’è un’altra strada .
    In attesa di vostro sicuro chiaramente vi porgo cordiali saluti.

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