I requisiti per ottenere l’assegno mensile di sostegno e le scadenze per inoltrare le richieste all’Inps.
Il 22 maggio è entrata in vigore l’Ape social (Anticipo pensionistico sociale), la norma che permette a particolari classi di lavoratori o disoccupati di ricevere un assegno mensile (massimo 1500 euro) fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione.
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Per avere diritto all’indennizzo, al momento della richiesta, occorre:
- avere almeno 63 anni di età;
- avere almeno 30 anni di anzianità contributiva. Solo per i lavoratori che svolgono attività difficoltose o rischiose (i cosiddetti “gravosi social”, coloro che rientrano nelle 11 categorie comprese nell’elenco allegato al Decreto firmato dal Presidente del consiglio Gentiloni), l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni;
- maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
Ape Social: requisiti per i lavoratori precoci
Nello stesso Decreto firmato dal Presidente Gentiloni, sono puntualizzati anche alcuni aspetti che riguardano i cosiddetti “precoci”: coloro che hanno lavorato per non meno di 12 mesi prima dei 19 anni di età e si trovano nelle stesse condizioni dei beneficiari dell’Ape social, ovvero sono disoccupati e non godono di alcun ammortizzatore da almeno 3 mesi. Questi, potranno andare in pensione con 41 anni contributivi, ovvero con un anticipo di 10 mesi netti sui requisiti attuali per gli uomini e di un anno e 10 mesi per le donne.
Scadenza presentazione domanda Anticipo pensionistico
Ebbene, chi matura tali requisiti, per richiedere l’Ape social nel 2017 potrà presentare domanda all’Inps entro il 15 luglio prossimo. Chi, invece, li maturerà nel 2018, potrà fare la richiesta, sempre allo stesso ente previdenziale, entro il 31 marzo 2018. La risposta dell’Inps arriverà entro il 15 ottobre 2017, nel primo caso, ed entro il 30 giugno del 2018 nel secondo.
Criteri di assegnazione dell’Ape
Nonostante i requisiti siano piuttosto restringenti, le domande attese sono molte, circa 35mila. Se le risorse richieste saranno maggiori rispetto alle risorse stanziate (300 milioni di euro per il 2017 e 609 milioni di euro per il 2018), verrà data priorità ai soggetti più vicini all’età per la pensione di vecchiaia e, in seconda istanza, alla data di ricezione della domanda.