Vantaggi e svantaggi dei cash.
Se si temono le turbolenze dei mercati e si vuole passare un periodo tranquillo, una buona alternativa per investitori prudenti è quella di allocare i risparmi su strumenti di liquidità che non sono rischiosi, ma non riconoscono rendimenti interessanti.
In questo momento i mercati sono drogati dalla grande massa di liquidità, e questo aspetto fa intuire la potenzialità di problemi dietro l’angolo. Basta qualche evento avverso per far venire giù il mercato.
Per questo motivo il consiglio di molti è di vendere tutto e tenere i soldi sul conto corrente. È vero che a livello europeo hanno autorizzato la possibilità di prelevare fino al 10% dai conti in situazioni gravi, ma non lo vediamo come un rischio concreto nel brevissimo. Anche perché in Italia c’è già una forma di patrimoniale fissa, cioè l’imposta di bollo: per fare cassa basta innalzare quella.
Ma tenere i soldi sul conto corrente ha senso solo se si hanno a disposizione somme elevate, così da avere il potere di negoziare con la banca il tasso attivo. Altrimenti, è meglio orientarsi su altri strumenti.
Le polizze di ramo primo, che contengono soprattutto titoli di Stato possono diventare uno strumento di liquidità. Altrimenti si può optare per titoli e obbligazioni con duration a sei mesi o un anno.
Quali sono, in particolare, gli strumenti di liquidità alternativi al conto corrente?
Dovendo fare una disamina di vantaggi e svantaggi, meglio escludere al momento i titoli di Stato italiani. Comprare strumenti di questo tipo richiede il pagamento di commissioni e l’apertura di un deposito titoli, che ha l’imposta di bollo. In più i rendimenti sono davvero miseri, anche se l’aliquota fiscale, al 12,5%, è più bassa. Da escludere i buoni fruttiferi postali, che a fronte di costi quasi nulli e tassazione al 12,5% rendono pochissimo, intorno allo 0,3% a 18 mesi.
Più interessanti i conti deposito, anche se i rendimenti sono scesi e la tassazione è salita al 26%. Ma il rendimento è più elevato dei BoT, soprattutto se si decide di vincolarli (mentre i depositi a vista rendono intorno allo 0,3%).
Bisogna però badare che ci sia la possibilità di svincolarli.
Sono ancora più attraenti i pronti conto termine: anche in questo caso occorre il deposito titoli, ma danno rendimenti un po’ più elevati in base al sottostante: se sono titoli di Stato rendono intorno allo 0,7% a 12 mesi, se sono bond bancari possono arrivare al 3,5%, ma il rischio di controparte è molto più elevato.
L’ultima alternativa sono i fondi a gestione attiva o gli Etf con duration corta, che tendono ad avere vita media residua degli strumenti inferiore ai due anni, e volatilità contenuta: però in questo caso ci sottoponiamo al rischio-prezzo, mentre altri strumenti come il conto deposito hanno capitale garantito.
note
Autore immagine: 123rf com