Se l’Agenzia contesta il prezzo di vendita, potrebbe fare fede il solo prezzo del mutuo, ecco perchè.
Quando si vende un immobile, si deve dare conto al Fisco dei redditi percepiti. Se l’ufficio contesta un prezzo di vendita differente rispetto a quanto dichiarato, perchè effettua una perizia di parte, è necessario che il giudice spieghi le ragioni per le quali ritiene che tale maggior prezzo sia più verosimile rispetto al dato emergente dal contratto di mutuo stipulato dall’acquirente.
In una sentenza pubblicata ieri [1], la Cassazione ha stabilito i principi sopra esposti. Ecco i dettagli.
Rettifica dell’Agenzia delle Entrate sui redditi da vendita di immobile: da giustificare
Se l’Agenzia delle Entrate decide di rettificare il reddito di chi ha venduto l’immobile, perchè ritiene che quel reddito non sia congruo rispetto all’effettivo valore del bene, non basta che ci sia una perizia in grado di dimostrare questa differenza. Sarà necessario anche che nella motivazione della sentenza siano specificate le ragioni per le quali tutti i documenti prodotti a supporto delle ragioni del contribuente, non siano stati considerati adeguati.
La Cassazione, nel caso di specie, nel recepire le rimostranze del contribuente ha evidenziando che la Ctr non ha spiegato le ragioni per le quali nell’accertamento del prezzo effettivo di vendita dell’immobile la consulenza estimativa, seppur proveniente dalla parte cedente, sia stata preferita nella valutazione del reddito prodotto al dato emergente dal contratto di mutuo stipulato dall’acquirente.
note
[1] Cass. Sent. n. 26279 del 20.12.2016.