Tra paura e disinformazione: il problema del morbillo e della rinascita dei focolai pericolosi è strettamente connesso a quello dei vaccini obbligatori.
Allarme all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma: in soli quattro mesi, dal primo gennaio al primo maggio 2017, i ricoveri di bambini colpiti dal morbillo sono diventati dieci volte di più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dal 2016 i casi sono passati da 4 a 47. Dati preoccupanti e gravi, come rileva all’ANSA, Alberto Villani, Presidente della S.I.P. (Società Italiana di Pediatria), e responsabile del reparto di Pediatria e Malattie Infettive pediatriche del nosocomio romano. Sembra quasi la dimostrazione della Terza Legge della Dinamica o principio di azione e reazione, che stabilisce che a ogni reazione, corrisponde una reazione uguale e contraria. Morbido: si può parlare di una nuova epidemia?
Il calo della copertura vaccinale per il morbillo sta portando a un notevole aumento dei casi sia tra i bambini sia gli adulti, dovuto a disinformazione collettiva e mancanza di attenzione. Di questi quarantasette casi, la maggior parte, presentava complicanze nei bambini molto piccoli, sotto il primo anno di vita e che non potevano essere vaccinati e quattro ricoveri di bambini ancora più piccoli (sotto il mese di vita).
Nei quasi 400 casi in Italia, il 40% è stato ricoverato in ospedale. Il 92% si è verificato in Piemonte, seguito da Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. Tutto questo per una mala informazione antiscientifica peggiorata ancor di più da messaggi di alcune forze politiche, che ha portato le persone a non vaccinarsi e così anche i loro bambini.
Cos’è il morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce di solito i bambini da 1 a 3 anni, ecco perché definita infantile così come la varicella, la rosolia, la pertosse e la parotite. In questi ultimi anni non risparmia gli adolescenti e gli adulti (tra i 15 e i 39 anni). Si trasmette per via aerea attraverso starnuti e tosse. Si manifesta con febbre elevata accompagnata da scolo nasale, tosse insistente, insofferenza alla luce e macchie biancastre sulla mucosa del palato e della bocca. Sintomo tipico è l’eruzione cutanea, facile da riconoscere e distinguere rispetto ad altre malattie esantematiche, come la scarlattina e la rosolia.
Il periodo d’incubazione dura circa 12 giorni e altrettanti giorni, o poco più, è il decorso della malattia. Una volta contratto si è immuni al morbillo, teoricamente per tutta la vita. Come tutte le malattie si possono verificare complicanze in circa il 20-30 per cento, e altre meno frequenti ma molto più gravi come l’encefalite che può lasciare danni neurologici permanenti, in certi casi anche alla morte.
Di encefalite morbillosa, morì negli anni sessanta, la figlia dello scrittore di libri per bambini Roal Dahl, autore della Fabbrica di cioccolato. Prima di morire lasciò una lettera aperta a tutti i genitori, narrando il suo dolore, consigliando vivamente di vaccinare i propri figli.
Di morbillo si muore?
Di morbillo non si muore solo nei Paesi africani e asiatici poveri, dove i bambini sono malnutriti ma, di morbillo si ricomincia a morire anche nei Paesi industrializzati sempre per colpa di non voler più vaccinare i propri bambini ritenendo il morbillo, una malattia scomparsa. Non è così perché la copertura del morbillo è arrivata solo all’88,71% quindi inferiore dagli obiettivi previsti dai Piani Sanitari cioè del 95% sotto a questa percentuale, non è garantita “l’immunità di gregge” della popolazione.
Vaccino contro il morbillo: è pericoloso?
La prevenzione è il vaccino, dalle Autorità Sanitarie non è obbligatorio ma raccomandato. La vaccinazione non è praticata solo negli individui con deficit immunitario o sotto terapia immunosoppressiva, nelle donne gravide. Con il crollo delle vaccinazioni il morbillo si diffonde a macchia d’olio: ogni persona ammalata ne può contagiare altri venti. Le statistiche sono a favore delle vaccinazioni e non lo dicono solo i numeri ma anche l’età di sopravvivenza rispetto al secolo scorso. Il vaiolo ad esempio è scomparso, tanto che non si procede più alla vaccinazione.
È vero anche che i vaccini stessi possono causare, in alcuni casi, effetti collaterali anche gravi come lo shock anafilattico (1:1.000.000), una grave forma di allergia ma, ciò non deve drasticamente far passare una decisione così importante per il futuro di vita da un estremo a un altro.
E’ certamente difficile dire ai genitori del bambino sfortunato che ha avuto gravi danni a seguito della somministrazione del vaccino che, grazie a esso, tutti gli altri bambini hanno la possibilità di non ammalarsi o di morire.
Bisogna, a livello personale, pensare però, che i rischi cui esponiamo il nostro bambino lasciandolo senza protezione siano maggiori di quelli cui lo esponiamo se non lo vacciniamo.
Tutto dipende dalla “buona” informazione medica, pediatrica e scientifica. Ci sono genitori che decidono di non vaccinare il loro piccolo asserendo e contando sulla copertura data dalla vaccinazione degli altri, come se fosse un effetto di riflesso. Chi assicura che gli altri, bambini o adulti, siano vaccinati o portatori latenti?
Inoltre, i nostri figli oggi viaggiano molto di più verso Paesi lontani e possono contrarre in quelle zone, malattie che nel nostro Paese, sembrano un lontano ricordo del passato che fu. E’ meglio essere sicuri di una copertura immunitaria, almeno è una garanzia.
Contro le vaccinazioni purtroppo, solo poco tempo fa, si sono schierati anche medici e pediatri, lasciando la decisione ai genitori senza basi di conoscenza epidemiologica, medica e virologica.
Oppure la voce falsa che vaccinare provoca l’autismo o altre malattie neurologiche; oppure che il morbillo non è dovuto a un virus ma nasce da problemi intestinali, intossicazione e infiammazione, proprie dell’età pediatrica e/o dell’adolescenza, è un sintomo non una malattia che con la “medicina naturale” passa in tre giorni, senza complicazioni (4 marzo 2017 – Conferenza sulla NMG – Nuova Medicina Germanica).
Il morbillo fa parlare di sé, su questa malattia si continua a sentir dire di tutto e il contrario di tutto.
Alcuni esperti ritengono che la vaccinazione contro il morbillo sia una vittima del suo stesso successo, molte anzi troppe persone non hanno ami avuto occasione di costatare le complicazioni della malattia o vivere la morte prematura di un figlio che, già per un genitore è contro natura, per cui si tende a renderla innocua e la prevenzione inutile.
Come accennato prima, anche le posizioni politiche sono state poco chiare sul tema dei vaccini. E’ accaduto nei confronti del Movimento 5 Stelle dal New York Times con il titolo: «Populismo, politica e morbillo». L’editoriale americano cita, oltre alla negazione del cambiamento climatico, già scetticismo alimentato dal “giovane” Presidente Donald Trump, anche l’opposizione ai vaccini in Italia portando di conseguenza, la grave diffusione di morbillo in Italia e altri Paesi europei.
Scrive il Times: «In Italia, il Movimento Populista 5 Stelle (M5s) guidato dal comico Beppe Grillo ha fatto attivamente campagna su una piattaforma anti vaccini». Continua il New York Times «Il Movimento cinque Stelle – non è responsabile per l’intera diffusione, poiché lo scetticismo sui vaccini è anteriore alla crescita del partito. La percentuale di bambini di due anni vaccinati è calata costantemente negli anni recenti».
La replica di Grillo non si è fatta attendere: «Da New York Times bufala internazionale». Respinge al mittente le accuse di sostenere una campagna contro le vaccinazioni, ma c’è stato chi in Rete smentisce le affermazioni di Grillo, postando esempi in cui lui e gli esponenti del suo Movimento, si sono pronunciati contro la prevenzione tramite i vaccini o hanno sostenuto legami tra le vaccinazioni e l’autismo.
Lasciando da parte le reazioni politiche, ciò che dobbiamo combattere è la disinformazione, questa è possibile solo con un linguaggio scientifico ma semplice. Affermare la centralità della scienza medica a protezione di tutti, sensibilizzare e far capire che le vaccinazioni sono una conquista non solo della ricerca ma della civiltà.
Con la salute non si scherza ancor di più se si tratta di bambini.