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Emicrania e cefalea: quali differenze

31 Agosto 2018
Emicrania e cefalea: quali differenze

In questo articolo vedremo tutte le differenze tra emicrania e cefalea e come distinguere i vari tipi di mal di testa in base ai loro sintomi, approfondendo anche cause e rimedi di questi fastidiosi disturbi.

Hai un gran mal di testa. Si tratta di un fastidio che negli ultimi tempi si è ripetuto più volte. Oggi proprio non riesci a lavorare, vorresti soltanto restare a casa, possibilmente al buio. La luce e i rumori ti danno fastidio, però non puoi permetterti di assentarti dal lavoro, ci sono molte scadenze e nessuno può occuparsene al posto tuo. Così vai in farmacia e chiedi un farmaco per il mal di testa. Il farmacista ti domanda se hai un problema di cefalea o di emicrania e tu non sai cosa rispondere: in verità pensavi che tra questi disturbi non ci fosse nessuna differenza. Spieghi sommariamente al farmacista dove avverti il dolore e lui ti consiglia un farmaco. Esci dalla farmacia chiedendoti “Emicrania e cefalea: quali differenze?” Infatti vorresti capire meglio la natura del tuo disturbo. In questo articolo troverai la risposta alla tua domanda. Ti sarà utile per avere le idee chiare, quando andrai dal medico ad esporre il tuo problema.

Cefalea ed emicrania non sono la stessa cosa. Certo, in entrambi i casi si tratta di mal di testa, ma la sintomatologia, le cause e ovviamente i possibili rimedi sono diversi. Vediamo quindi quali sono le differenze tra cefalea tra emicrania e  cefalea.

Cefalea e mal di testa sono sinonimi

Quando si parla di cefalea ci si riferisce a un dolore alla testa, avvertito al di sopra di una linea immaginaria che unisce l’occhio all’orecchio. Con questo termine generico ci si riferisce, pertanto, a un dolore alla parte superiore della testa. Non rientrano in questo ambito i dolori percepiti al di sotto della suddetta linea, come, ad esempio, alla mandibola. Esistono più di 100 tipi diversi di cefalea, e l’emicrania è  uno di questi. 

I vari tipi di cefalea 

Le cefalee possono essere suddivise in due categorie:

  • cefalee primarie, che non dipendono da altre patologie, ma da diversi fattori di vario tipo. In questo caso, la malattia è il mal di testa in sé e per sé;
  • cefalee secondarie, dipendenti da altre patologie più serie, di cui il mal di testa è soltanto un sintomo.

Le principali cefalee primarie sono:

  • la cefalea a grappolo, caratterizzata da un forte dolore a un solo lato della testa. Gli attacchi dolorosi durano a lungo, settimane o addirittura mesi, e ad essi fanno seguito  lunghi periodi in cui il disturbo non si manifesta. Le fasi in cui il dolore è attivo sono denominate “grappoli”, perché gli attacchi avvengono a intervalli di tempo molto ravvicinati;
  • la cefalea di tipo tensivo, caratterizzata da una sensazione di costrizione al livello degli occhi e delle tempie (il classico “cerchio alla testa”), oppure di tensione nella parte posteriore della testa. Essa, a differenza della cefalea a grappolo, é bilaterale, cioè interessa entrambi i lati della testa;
  • l’emicrania, di cui parleremo approfonditamente più avanti.

Le cefalee secondarie sono invece dei mal di testa derivanti dalle più varie patologie, come ad esempio la sinusite, un’infezione virale o batterica, il diabete, i problemi ai denti, i disturbi della vista, le malattie renali, l’artrosi cervicale, o, nel peggiore dei casi, un tumore al cervello.

L’emicrania: un disturbo diffuso 

L’emicrania è una forma molto comune di di cefalea, di cui si stima soffrano almeno 8 milioni di italiani. Essa è caratterizzata da un dolore acuto e pulsante, localizzato solitamente su una parte laterale della testa, che però può espandersi anche alla fronte.

Le cause di questo disturbo non sono del tutto chiare. A volte esso dipende  da una predisposizione genetica, altre volte dal consumo di alcuni cibi o bevande,  dalla mancanza di sonno, dallo stress, dai cambiamenti climatici, dall’uso di determinati farmaci, dal ciclo mestruale.

Per distinguere l’emicrania da altri tipi di cefalea, occorre considerare i sintomi che la caratterizzano e che la rendono un disturbo a volte invalidante. Essi sono:

  • dolore acuto e pulsante, concentrato nella parte laterale della testa;
  • nausea e vomito;
  • eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia), agli odori, che suscitano particolare disturbo e danno la sensazione di un aumento del dolore;
  • vertigini;
  • pallore;
  • brividi;
  • sudorazione;
  • impossibilità di concentrarsi
  • tendenza a peggiorare con il movimento.

L’emicrania può essere anche con aura. Con questo termine  ci si riferisce ad alcuni fastidi alla vista, che precedono e a volte accompagnano il dolore: lampeggiamenti, oscuramenti e offuscamenti del campo visivo, sensazione di abbagliamento, simile a quella che si prova dopo avere fissato a lungo una sorgente  luminosa.

Alcune persone, il giorno o alcune ore prima dell’insorgere di un attacco di emicrania, avvertono stanchezza, irritabilità, sonnolenza. Questi sintomi premonitori variano da persona a persona, e chi soffre spesso di questo disturbo è abituato a riconoscerli.

Ora conosci le differenze tra l’emicrania e le altre forme di cefalea. La prossima volta che avrai questo fastidio, osservane i sintomi, per capire a quale disturbo sono riconducibili. E mi raccomando: consultati sempre con il tuo medico.



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