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Diritto e Fisco | Articoli

Il ravvedimento operoso

18 Settembre 2018 | Autore:
Il ravvedimento operoso

Come riparare ad un errore o all’omesso pagamento di tasse e tributi pagando delle sanzioni ridotte.

Dire che «errare è umano» è piuttosto banale. Ma dire che l’Agenzia delle Entrate non è disposta a perdonare un nostro errore è altrettanto banale. Con il Fisco, chi sbaglia paga, questo è poco ma sicuro. Diciamo che, in un tentativo di venirti incontro, l’Agenzia delle Entrate fa in modo che paghi di meno di sanzione se utilizzi lo strumento giusto. Ma paghi. E qual è quello strumento giusto? Si chiama ravvedimento operoso e consiste nel rimediare nei tempi e nelle modalità più adeguate ad un errore o una dimenticanza nella dichiarazione o nel pagamento delle tasse.

Il ravvedimento operoso, dunque, serve a poter regolarizzare il versamento omesso o insufficiente di un’imposta o di sanare qualsiasi altra irregolarità fiscale (escluse quelle commesse con il palese tentativo di frodare le finanze pubbliche e di violare la legge) usufruendo della riduzione della sanzione. Insomma, grazie al ravvedimento chi sbaglia paga ma un po’ meno. Quanto di meno? Dipende da quando ci si mette a posto con il Fisco. Più tempo passa, più si paga di sanzione.

In altre parole, si può parlare di ravvedimento operoso quando si paga in forma spontanea:

  • l’imposta dovuta;
  • gli interessi calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui avresti dovuto fare il versamento fino a quando l’hai effettivamente fatto;
  • la sanzione in forma ridotta.

Ravvedimento operoso: a che cosa serve

Il ravvedimento operoso è uno strumento che consente di mettersi a posto quando un contribuente non ha versato in tutto o per nulla le tasse dovute al Fisco o i tributi agli enti locali o ad altri soggetti (come può essere una Camera di Commercio, ad esempio). Grazie a questo ravvedimento operoso (dal verbo «ravvedersi», cioè porre un rimedio ad un proprio errore), il cittadino può compensare:

  • versamenti insufficienti, sbagliati oppure del tutto omessi;
  • dichiarazioni dei redditi incomplete, sbagliate oppure del tutto omesse;
  • calcolare e versare gli interessi di mora;
  • usufruire di sanzioni ridotte o di non punibilità in certi casi e a determinate condizioni.

Ravvedimento operoso: entro quando si può fare

Domanda legittima che ti puoi porre quando vuoi utilizzare il ravvedimento operoso: ho tutta una vita per sanare il debito con il Fisco oppure mi devo sbrigare e farlo al più presto? La risposta è duplice. Da una parte (come vedremo tra poco) prima lo fai e meno paghi di sanzione. Dall’altra, dipende dal tipo di tributo che ti è rimasto indietro da versare, cioè se è un tributo di competenza dell’Agenzia delle Entrate, della Dogana o di un ente locale o altro tipo di creditore.

Tributo dell’Agenzia delle Entrate

Il ravvedimento operoso che riguarda il mancato versamento di un tributo di competenza dell’Agenzia delle Entrate, come ad esempio l’Irpef o l’Iva, può avvenire in qualsiasi momento e senza un limite temporale anche se è vincolato alla notifica degli atti di liquidazione o delle irregolarità che derivano dal controllo delle dichiarazioni.

Detto in parole più semplici: se non hai pagato Irpef o Iva e vuoi ricorrere al ravvedimento operoso per metterti a posto con l’Agenzia delle Entrate, puoi farlo finché non ti arriva a casa l’avviso di accertamento o di liquidazione. Devi, quindi, agire prima che lo faccia il Fisco, lo devi «bruciare» nel tempo in modo che il ravvedimento sia tale e non lasci spazio ad un atto impositivo di pagamento. Un po’ come succedeva a scuola quando qualcuno aveva combinato qualcosa di grosso ed il prof diceva: «Se chi ha sbagliato si fa avanti, la punizione sarà più lieve. Se lo becco io, povero lui». Ecco, una cosa del genere.

Puoi, invece, avvalerti del ravvedimento operoso anche se ti hanno perquisito casa ed ufficio o ti hanno consegnato un processo verbale di constatazione. Ma sappi che ti servirà a metterti a posto con il Fisco solo per quanto riguarda una determinata posizione, non per avere il riposo eterno con l’Agenzia delle Entrate.

Tributo della Dogana

Se il tributo o l’accisa che si vuole sanare con il ravvedimento operoso appartengono alla Dogana, la disciplina è la stessa che riguarda i mancati versamenti all’Agenzia delle Entrate. Si può ricorrere a questo strumento, dunque, finché non arriva una notifica dell’avviso di accertamento o di pagamento.

Tributo di enti locali o di altri creditori

È possibile utilizzare il ravvedimento operoso per sanare un tributo amministrativo appartenente ad enti locali o diversi (un Comune, la Camera di Commercio, ecc.) solo prima che venga fatto un controllo fiscale. Dopo quella data, il ravvedimento non sarà più valido. In particolare, lo si può fare prima della presentazione della dichiarazione che riguarda l’anno nel corso del quale è stato commesso l’errore oppure – se non è prevista la dichiarazione periodica – entro un anno dalla violazione.

Ravvedimento operoso: la riduzione della sanzione

Dicevamo che chi sbaglia paga ma una sanzione ridotta grazie al ravvedimento operoso. Ridotta a quanto?

  • a 1/10 di quella ordinaria se il pagamento del tributo o di un acconto avviene con un ritardo massimo di 30 giorni dalla data di scadenza;
  • a 1/9 del minimo se il pagamento del tributo avviene entro 90 giorni dalla data ultima di presentazione della dichiarazione o, se non è prevista la dichiarazione periodica, dall’errore o dall’omissione;
  • a 1/8 del minimo se il pagamento avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione che riguarda l’anno in cui è stata commessa la violazione o, se non prevista, entro un anno dall’errore o dall’omissione;
  • a 1/7 del minimo se il pagamento avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione che riguarda l’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione o, se non prevista, entro due anni dall’errore o dall’omissione;
  • a 1/6 del minimo se il pagamento avviene oltre il termine di presentazione della dichiarazione che riguarda l’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione o, se non prevista, oltre due anni dall’errore o dall’omissione;
  • a 1/5 del minimo se il pagamento avviene dopo la constatazione della violazione tranne quando non sono state emesse delle ricevute fiscali o documenti di trasporto o non sono stati installati degli apparecchi per l’emissione di scontrini fiscali;
  • a 1/10 del minimo della sanzione prevista per non avere presentato la dichiarazione o per averla presentata con un ritardo non superiore a 90 giorni;
  • a 1/10 del minimo della sanzione prevista per non avere presentato la dichiarazione periodica prescritta in materia di Iva se viene presentata con ritardo non superiore a 30 giorni.

Prendiamo il caso di un versamento omesso o ritardato con una riduzione alla metà della sanzione ordinaria per i pagamenti effettuati con un ritardo non superiore a 90 giorni. La sanzione passa dal 30% al 15%. Se ti metti a posto con il Fisco entro 30 giorni dalla scadenza del pagamento, la sanzione ridotta che dovrai versare con il ravvedimento operoso sarà dell’1,5% dell’imposta dovuta, vale a dire: 1/10 della sanzione ordinaria ridotta alla metà. Pagherai ancora di meno di sanzione se il ritardo non supera i 15 giorni (1/15 per ogni giorno di ritardo, cioè 1’1%). Quindi, con il ravvedimento, verserai 1/10 dell’1% ossia lo 0,1%.

Ravvedimento operoso: come fare il versamento

Per poter effettuare i versamenti con il ravvedimento operoso e mettersi a posto con il Fisco, bisogna utilizzare:

  • il modello F24 per le imposte sui redditi o sugli intrattenimenti, le imposte sostitutive, l’Iva e l’Irap;
  • il modello F23 per l’imposta di registro o altri tributi indiretti;
  • il modello F24 Elide per tributi, sanzioni ed interessi legati alla registrazione dei contratti di affitto di beni immobili.

Errori da evitare nel versamento

Già che ci metti la buona volontà di fare un ravvedimento operoso per sanare il debito col Fisco, vedi di non commettere errori nel fare il versamento e di peggiorare così la situazione. Gli sbagli più comuni si fanno:

  • sul codice del tributo;
  • sul periodo di riferimento;
  • sul codice fiscale.

Ravvedimento operoso per omessa presentazione di F24 con saldo zero

Se ometti la presentazione del modello F24 con saldo zero devi pagare una sanzione di 100 euro ridotta a 50 euro se ricorre al ravvedimento operoso ed il ritardo non è superiore ai 5 giorni. Devi presentare il modello omesso e versare la sanzione ridotta di:

  • 5,56 euro (1/9 di 50 euro) se lo fai entro 5 giorni dall’omissione;
  • 11,11 euro (1/9 di 100 euro) se lo fai entro 90 giorni dall’omissione.

Se invece correggi l’errore dopo 90 giorni dovrai versare:

  • 12,50 euro (1/8 di 100 euro) se lo fai entro 1 anno;
  • 14,29 euro (1/7 di 100 euro) se lo fai entro 2 anni dall’omissione;
  • 16,67 euro (1/6 di 100 euro) se lo fai dopo 2 anni dall’omissione;
  • 20 euro (1/5 di 100 euro) se lo fai dopo che la violazione è stata contestata con un processo verbale.

Ravvedimento operoso: la non punibilità

Ci sono dei casi in cui, pur avendo commesso un reato tributario, potresti essere non punibile grazie proprio al ravvedimento operoso. Che significa?

Significa che se non hai versato ritenute o Iva oppure c’è stata un’indebita compensazione di crediti inesistenti (cioè hai preso dei soldi che non ti spettavano) fino a 50mila euro l’anno, non sei punibile a patto che prima che venga formalmente aperto il dibattimento di primo grado i debiti (comprese sanzioni ed interessi) sono stati completamente estinti grazie ad una particolare procedura conciliativa e di adesione all’accertamento prevista dalla normativa oppure grazie al ravvedimento operoso.

Allo stesso modo, non sei punibile per i reati di omessa dichiarazione o di dichiarazione infedele quando i debiti (sempre compresi di sanzioni e di interessi) sono stati pagati con ravvedimento operoso oppure con la presentazione della dichiarazione omessa entro il termine previsto nel periodo d’imposta successivo. Il tutto a patto che non ci siano state delle contestazioni, ispezioni o verifiche prima che tu abbia saldato il debito.

Ravvedimento operoso: concede delle attenuanti?

Se proprio non è possibile godere della non punibilità, è possibile avere delle attenuanti grazie al ravvedimento operoso ed avere delle pene ridotte fino alla metà senza le accessorie. Questo succede quando, prima che venga aperto formalmente il dibattimento di primo grado, i debiti con le loro sanzioni amministrative ed i loro interessi, sono stati completamente saldati. Le parti, inoltre, possono richiedere la pena diminuita fino ad un terzo quando c’è l’integrale pagamento di quanto dovuto ed il ravvedimento operoso.



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