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Come compilare modulo assegni familiari

25 Marzo 2019 | Autore:
Come compilare modulo assegni familiari

Assegni al nucleo familiare per lavoratori e pensionati: come compilare la domanda Anf e la domanda di autorizzazione, a chi inviare i moduli e come.

Gli assegni al nucleo familiare, o Anf, sono una prestazione, a favore di lavoratori dipendenti e parasubordinati, disoccupati e pensionati, volta al sostegno economico della famiglia, riconosciuta dall’Inps ma anticipata dall’azienda in busta paga. In certi casi il trattamento è liquidato direttamente dall’Inps, ad esempio per chi percepisce sussidi a carico dell’istituto. Gli Anf non devono essere confusi con gli assegni familiari che spettano ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri ed ai pensionati iscritti alle gestioni dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti, lavoratori agricoli), né con gli assegni familiari erogati dai Comuni.

Per richiedere gli assegni al nucleo familiare, si deve compilare un’apposita domanda che va inviata all’Inps online, non solo in caso di liquidazione diretta. In alcuni casi, per ottenere gli assegni è anche necessario richiedere una particolare autorizzazione all’Inps.

Vediamo allora come compilare modulo assegni familiari: quali dati devono essere indicati, a chi inviare il modello di domanda, come si compila e si invia il modulo di autorizzazione Anf.

Chi può chiedere gli assegni familiari?

Gli assegni al nucleo familiare Anf possono essere richiesti da:

  • lavoratori dipendenti in attività;
  • lavoratori disoccupati;
  • lavoratori cassintegrati;
  • lavoratori in mobilità e impiegati in lavori socialmente utili;
  • lavoratori assenti per malattia o maternità;
  • lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche elettive e sindacali;
  • lavoratori dell’industria o marittimi in congedo matrimoniale;
  • lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps;
  • titolari di pensioni derivanti da lavoro dipendente (privato o pubblico);
  • soci di cooperative, che prestano attività di lavoro per conto della società, in presenza di particolari condizioni.

Chi rientra nel nucleo ai fini degli assegni familiari?

Ai fini dell’erogazione dell’assegno, rientrano nel nucleo familiare:

  • i coniugi (non legalmente separati);
  • i figli minorenni;
  • i figli maggiorenni inabili;
  • i fratelli, le sorelle e i nipoti minorenni o maggiorenni inabili del richiedente, a condizione che siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano diritto alla pensione come superstiti;
  • i nipoti in linea retta, minori e viventi a carico dell’ascendente, se conviventi.

Nei nuclei familiari numerosi, cioè con più di 3 figli o equiparati di età inferiore a 26 anni compiuti, rilevano al pari dei figli minori anche i figli di età compresa fra 18 e 21 anni, purché studenti o apprendisti.

Chi non rientra nel nucleo ai fini degli assegni familiari?

Non vanno invece ricompresi nel nucleo familiare:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • il coniuge che ha abbandonato la famiglia;
  • i figli affidati all’altro coniuge o all’ex coniuge;
  • i figli ed equiparati coniugati;
  • i genitori ed equiparati e gli altri ascendenti, i fratelli, le sorelle e i nipoti maggiorenni non inabili;
  • i figli ed equiparati maggiorenni, non inabili;
  • il coniuge, i figli ed equiparati di cittadini stranieri che non abbiano la residenza in Italia, salvo esistano accordi bilaterali in materia.

Quando deve essere inviata la domanda di assegni familiari?

Gli assegni familiari, per essere riconosciuti, devono essere richiesti esplicitamente dal lavoratore: a tal fine è necessario inoltrare una domanda all’Inps, tramite la procedura Anf Dip.

Gli assegni devono essere richiesti ogni anno, in base al loro periodo di validità: ogni periodo parte dal primo luglio, per terminare il 30 giugno dell’anno successivo.

Di conseguenza, è necessario presentare la domanda Anf all’Inps entro il 30 giugno di ciascun anno. L’Inps comunica al datore di lavoro l’ammontare spettante, tramite cassetto previdenziale.

Come si compila il modulo di domanda assegni familiari?

Il modulo di domanda Anf/Dip, che può essere anche scaricato e stampato dal sito dell’Inps e consegnato a un patronato, deve essere compilato dal lavoratore indicando i seguenti dati:

  • dati anagrafici (codice fiscale, data di nascita, residenza) del lavoratore richiedente;
  • stato civile;
  • eventuale iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli;
  • dati dei componenti del nucleo familiare e specifica relazione di parentela;
  • ammontare dei redditi del nucleo relativi al periodo in questione (se gli assegni sono richiesti, ad esempio, per il periodo da luglio 2018 a giugno 2019, deve essere indicato il reddito 2017); in particolare vanno indicati:
    • nella prima colonna, tutti i redditi da lavoro dipendente e assimilati, da pensione, da prestazione (disoccupazione, malattia, cassa integrazione etc) ed i redditi percepiti in Italia o all’estero, compresi gli arretrati;
    • nella seconda colonna, i redditi di qualsiasi natura derivanti da lavoro autonomo, da fabbricati, da terreni, al lordo dell’eventuale detrazione dell’abitazione principale (quindi il reddito dell’abitazione principale è considerato);
    • nella terza colonna, il tipo di modello fiscale su cui è riportato l’importo dei vari redditi dichiarati (CUD- CU o certificazione reddituale, 730, Unico o Redditi, 770) nel caso in cui il richiedente sia tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi;
    • nella quarta colonna, il totale complessivo dei redditi (colonna 1 più colonna 2);
  • nella pagina successiva, devono poi essere indicati eventuali redditi esenti dalle imposte percepiti dai componenti della famiglia;
  • assenza di altri assegni familiari o di altri trattamenti di famiglia percepiti nello stesso periodo;
  • eventuali variazioni relative ai componenti del nucleo familiare.

Se il coniuge del richiedente, che non ha autonomo titolo agli assegni familiari, vuole percepire direttamente la prestazione, può compilare l’apposita richiesta all’interno del modulo, indicando le modalità di pagamento.

Una volta compilata la domanda, deve essere datata, sottoscritta e consegnata al patronato, oppure direttamente inviata online all’Inps, che determinerà l’importo dell’assegno spettante in base alle tabelle vigenti.

Quali redditi si devono indicare ai fini degli assegni familiari?

Il diritto all’assegno è subordinato al reddito complessivo del nucleo familiare, che non deve superare i limiti annui indicati dalla legge. I limiti di reddito familiare hanno valore dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell’anno successivo: sono stabiliti dalla legge e rivalutati ogni anno in base alla variazione percentuale dell’indice medio annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato dall’Istat.

I redditi del nucleo familiare che rilevano ai fini Anf, nel dettaglio, sono:

  • quelli assoggettabili all’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), al lordo delle detrazioni d’imposta, degli oneri deducibili e delle ritenute erariali;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva (se superiori complessivamente a 1.032,91 euro).

Devono essere considerati i redditi prodotti nell’anno solare precedente il 1° luglio di ogni anno e che hanno valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Non devono essere dichiarati tra i redditi:

  • i trattamenti di fine rapporto comunque denominati e le anticipazioni sui trattamenti di fine rapporto;
  • i trattamenti di famiglia, comunque denominati, dovuti per legge;
  • le rendite vitalizie erogate dall’Inail, le pensioni di guerra e le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio;
  • le indennità di accompagnamento agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti, ai minori invalidi che non possono camminare e ai pensionati di inabilità;
  • le indennità di comunicazione per sordi e le indennità speciali per i ciechi parziali;
  • gli indennizzi per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;
  • gli arretrati di cassa integrazione riferiti ad anni precedenti quello di erogazione;
  • l’indennità di trasferta per la parte non assoggettabile a imposizione fiscale;
  • gli assegni di mantenimento percepiti dal coniuge legalmente separato a carico del/della richiedente e destinati al mantenimento dei figli.

Perché si abbia diritto agli assegni familiari, ad ogni modo, il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato.

Per sapere come si calcolano gli assegni familiari: Come calcolare a quanto ammontano gli assegni familiari mensili.

Come si invia la domanda di assegni familiari all’Inps?

La domanda può essere inoltrata all’Inps:

  • tramite il sito web dell’istituto, sezione Servizi per il cittadino, Domande di prestazioni a sostegno del reddito, Anf: è necessario il possesso di Pin dispositivo dell’Inps, di identità digitale Spid o di carta nazionale dei servizi;
  • tramite il call center dell’Inps, chiamando il numero 803.164, oppure 06.164.164 da cellulare; anche in questo caso è necessario il possesso del Pin;
  • tramite patronato.

Come si chiedono gli assegni familiari arretrati?

Se il lavoratore ha diritto agli assegni al nucleo familiare arretrati, deve seguire la stessa procedura già descritta, e compilare la procedura Anf/Dip, telematicamente: indicherà, però, i redditi riferiti all’anno precedente rispetto a quello relativo al periodo di spettanza (ad esempio, se spettano gli arretrati per il periodo da luglio 2016 a giugno 2017, deve indicare i redditi dell’anno 2015).

Il datore di lavoro a cui vanno richiesti gli assegni è quello presso il quale si è prestato servizio nel periodo di spettanza degli Anf, anche se l’attività è cessata: solo in caso di accertata impossibilità, per la ditta, di anticipare gli assegni, la liquidazione degli stessi dovrà essere richiesta direttamente all’Inps (seguendo la stessa procedura illustrata nel precedente paragrafo), oppure in caso di arretrati da corrispondere sulle prestazioni riconosciute dall’istituto (disoccupazione, ad esempio).

In nessun caso è possibile richiedere gli assegni arretrati, relativi a periodi lavorati in un’altra impresa, al nuovo datore di lavoro [1].

Gli Anf arretrati si prescrivono in 5 anni.

Come si chiede l’autorizzazione assegni familiari?

Nel caso in cui il lavoratore si trovi in situazioni particolari (nucleo con coniugi separati o divorziati, genitori conviventi non coniugati, etc.), per inserire determinati familiari nel nucleo è necessaria un’autorizzazione dell’Inps, che viene rilasciata su modulo Anf 43. L’autorizzazione deve essere richiesta presentando il modello di domanda Anf 42.

L’autorizzazione dell’Inps deve essere richiesta, nel dettaglio, per i i seguenti familiari:

  • fratelli, sorelle e nipoti;
  • figli di genitori divorziati o separati legalmente (propri o del coniuge), figli nati fuori del matrimonio riconosciuti dall’altro genitore, oppure figli dell’altro coniuge nati da precedente matrimonio sciolto per divorzio;
  • figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, purché studenti o apprendisti, per i nuclei familiari composti da più di tre figli (o equiparati) di età inferiore a 26 anni;
  • nipoti minori a carico del nonno o della nonna richiedente;
  • familiari residenti all’estero;
  • familiari disabili (in assenza di certificazione sanitaria);
  • minori affidati a strutture pubbliche e collocati in famiglia.

Il modulo Anf42 deve essere compilato anche nel caso in cui il coniuge del richiedente, che non sia legalmente ed effettivamente separato o divorziato, non abbia firmato la dichiarazione di responsabilità all’interno della domanda Anf.

Per includere i figli naturali del richiedente non convivente, riconosciuti da entrambi i genitori, oltre all’Anf43 è necessario allegare l’ulteriore modulo Anf/FN.

La domanda di autorizzazione va sempre presentata all’Inps. La domanda di autorizzazione all’Inps può essere presentata tramite sito web, contact center o patronato: devono essere allegati alla richiesta i documenti che attestano la situazione di fatto del richiedente.

Per approfondire: Autorizzazione Anf.



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