Pensione quota 100: si può lavorare?


Torna il divieto di cumulo tra lavoro e pensione per chi esce con la quota 100: che cosa potrebbe cambiare nel nuovo pensionamento anticipato.
La nuova pensione quota 100, operativa a breve grazie al decreto pensioni [1], prevede diverse condizioni da soddisfare per ottenere il trattamento: in particolare, oltre ai limiti di età e contribuzione, la quota 100 comporta anche il parziale divieto di lavorare. In pratica, si ripristina il divieto di cumulo tra lavoro e pensione, divieto abolito, per la maggior parte delle pensioni dirette, dal 2008. Il divieto di cumulo non sarà assoluto, come avviene oggi per la pensione anticipata dei lavoratori precoci, ma relativo, come avviene per l’assegno ordinario d’invalidità e per alcune pensioni d’inabilità.
Il divieto dovrebbe durare, comunque, sino al compimento dell’età pensionabile, cioè dell’età per la pensione di vecchiaia. Inoltre, sarà possibile percepire un reddito di lavoro autonomo occasionale.
Ma procediamo per ordine e cerchiamo di fare il punto sulla pensione quota 100: si può lavorare, quali sono i limiti per chi vuole pensionarsi, chi può uscire con le nuove regole.
Indice
- 1 Come si calcola la quota 100
- 2 Età e anni di contributi minimi per la quota 100
- 3 Quota 100 tre anni prima per gli esuberi
- 4 La pensione quota 100 è soggetta agli adeguamenti alla speranza di vita?
- 5 La pensione quota 100 conviene più dell’attuale pensione anticipata?
- 6 Con la pensione quota 100 ci sono penalizzazioni?
- 7 Come funziona il divieto di cumulo tra lavoro e pensione quota 100?
- 8 Che cosa succede se si lavora con la pensione Quota 100?
Come si calcola la quota 100
La quota è il risultato della somma dell’età pensionabile dell’interessato e degli anni di contributi posseduti: non si tratta di una novità assoluta, in quanto, prima che entrasse in vigore la legge Fornero, era possibile ottenere la pensione di anzianità (ora abolita e sostituita dalla pensione anticipata) con le quote.
Ad oggi sopravvivono alcune tipologie residuali di pensione di anzianità con le quote: si tratta delle pensioni degli addetti ai lavori usuranti, delle pensioni dei beneficiari delle salvaguardie e del cosiddetto salvacondotto.
Quando l’età o le annualità di contribuzione non corrispondono a una cifra esatta, per calcolare la quota i mesi devono essere trasformati in decimi:
- ad esempio, se il lavoratore ha raggiunto 63 anni e 6 mesi di età, ai fini del calcolo della quota dovrà indicare 63,5;
- potrà ottenere la pensione quota 100 se possiede almeno 36 anni e 6 mesi di contributi (perché 100-63,5= 36,5, ossia 36 anni e 6 mesi).
Tuttavia, in base a quanto descritto nella nota di aggiornamento al Def e nel cosiddetto “pacchetto previdenza”, per pensionarsi con la quota 100 è stabilita un’età minima e un requisito contributivo minimo.
Età e anni di contributi minimi per la quota 100
La pensione anticipata quota 100 potrà essere ottenuta con un’età minima di 62 anni ed una contribuzione minima pari a 38 anni. In buona sostanza, anche se si raggiunge la quota 100, non ci si potrà pensionare se l’età non sarà almeno pari a 62 anni ed i contributi non risulteranno almeno pari a 38 anni. Per chi ha 63 anni, dunque, la quota diventa 101, in quanto resta fermo il requisito contributivo dei 38 anni, per chi ne ha 64 102, per chi ne ha 65 103, e così via…
Altre proposte invece fissavano l’età minima a 64 anni ed la contribuzione minima a 36 anni, ma sono state scartate.
Quota 100 tre anni prima per gli esuberi
La quota 100 potrà essere riconosciuta con 3 anni di anticipo ai lavoratori di aziende che aderiscono ai fondi di solidarietà bilaterali, per favorire percorsi di ricambio generazionale. Non si tratterà, dunque, di una quota 100, ma di una quota 94, considerando che sarà possibile uscire dal lavoro con un minimo di 59 anni di età e 35 di contributi
L’assegno di pensionamento anticipato può essere riconosciuto solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale, sottoscritti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, nei quali è stabilito, a garanzia dei livelli occupazionali, il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei lavoratori uscenti.
In pratica, non ci può essere nessun prepensionamento senza ricambio generazionale.
La pensione quota 100 è soggetta agli adeguamenti alla speranza di vita?
La pensione anticipata quota 100 non sarà soggetta agli adeguamenti alla speranza di vita.
Potrà però essere richiesta solo da chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2021. Inoltre, è soggetta alla decorrenza differita con le finestre di attesa.
La pensione quota 100 conviene più dell’attuale pensione anticipata?
La pensione quota 100, nella generalità dei casi, dal punto di vista dei requisiti richiesti appare più conveniente della pensione anticipata, per la quale attualmente sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Dipende, tuttavia, dall’età dell’interessato e dalla carriera personale: per i lavoratori precoci con una carriera continuativa, considerando lo sbarramento dei 62 anni di età, potrebbe risultare più conveniente la pensione anticipata ordinaria.
Con la pensione quota 100 ci sono penalizzazioni?
Per arginare il grande numero di lavoratori che potrebbero pensionarsi con la quota 100 e rendere sostenibile questa nuova possibilità, era stato ipotizzato sia il ricalcolo contributivo delle annualità di pensione dal 1996 in poi (in pratica, il calcolo misto anche per chi avrebbe diritto al calcolo retributivo sino al 31 dicembre 2011), sia il ricalcolo contributivo integrale. Erano state ipotizzate anche penalizzazioni percentuali, per ogni anno mancante all’età pensionabile.
In base a quanto reso noto dal sottosegretario al Lavoro Durigon, e riportato nella nota di aggiornamento al Def, la quota 100 sarà calcolata come qualsiasi altro trattamento pensionistico, senza penalizzazioni e senza il ricalcolo misto o il ricalcolo integralmente contributivo.
Il calcolo della pensione sarà dunque:
- retributivo sino al 31 dicembre 2011, poi contributivo, per chi possiede oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- retributivo sino al 31 dicembre 1995, poi contributivo, per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- integralmente contributivo per chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995.
Per saperne di più: Quota 100 senza penalità
Per capire meglio le differenze di calcolo della pensione: Come si calcola la pensione.
Come funziona il divieto di cumulo tra lavoro e pensione quota 100?
Come abbiamo osservato, in base alle disposizioni del pacchetto previdenza, per chi richiede la pensione quota 100 è previsto il parziale divieto di lavorare. Non si tratta, però, di un divieto di cumulo assoluto tra lavoro e pensione, ma un divieto di cumulo relativo.
Nel dettaglio, il divieto di cumulo tra lavoro e pensione quota 100 sarà operativo solo sino al compimento dell’età pensionabile, dal 2019 pari a 67 anni, e risulterà parziale.
Nello specifico, non si potranno percepire redditi di lavoro autonomo e dipendente, ma solo redditi di lavoro autonomo occasionale.sino a 5mila euro annui.
Che cosa succede se si lavora con la pensione Quota 100?
L’Inps, in una recente circolare [2], ha chiarito che, se si lavora mentre si percepisce la pensione con quota 100, e non è stata ancora compiuta l’età pensionabile, la pensione è sospesa per tutto l’anno di produzione del reddito.
La pensione è sospesa per parte dell’annualità se l’interessato compie, nell’anno, l’età per la pensione di vecchiaia.
Se il reddito prodotto è di lavoro autonomo occasionale, la pensione è sospesa soltanto se il reddito supera i 5mila euro annui.
In ogni caso, l’interessato deve comunicare immediatamente all’Inps:
- lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, diversa da quella autonoma occasionale, dalla quale derivi un reddito anche inferiore a 5mila euro lordi annui;
- lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa autonoma occasionale, dalla quale derivi un reddito superiore a 5mila euro lordi annui.
note
[1] DL 4/2019.
[2] Inps, Circ. n.11/2019.
sono un lavoratore autonomo o raggiunto i requisiti per quoto 100 posso andare in pensione senza lasciare il mio lavoro di autonomo
La pensione quota 100, se Lei non lascia il lavoro autonomo, è liquidata a seguito della domanda di pensionamento (sussistendo i requisiti ovviamente), ma subito sospesa, in quanto incompatibile con qualsiasi attività lavorativa, sino al compimento dei 67 anni.
La pensione quota 100, oltre ai limiti di età e contribuzione, comporterà anche il divieto di lavorare, ma solo sino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Il divieto di lavorare, inoltre, non sarà assoluto, ma si potranno conseguire redditi da lavoro autonomo occasionale. In pratica, si ripristinerà il divieto parziale di cumulo tra lavoro e pensione, ma solo sino al compimento dei 67 anni; ricordiamo che questo divieto è stato abolito, per la maggior parte delle pensioni dirette, dal 2008. Il divieto di cumulo non sarà assoluto, come avviene oggi per la pensione anticipata dei lavoratori precoci, ma relativo, come avviene per l’assegno ordinario d’invalidità e per alcune pensioni d’inabilità, con un limite di reddito derivante da attività lavorativa autonoma occasionale. Nello specifico, non si potranno percepire redditi di lavoro autonomo e dipendente, ma solo redditi di lavoro autonomo occasionale sino a 5mila euro annui. Puoi trovare ulteriori informazioni nel nostro articolo: Pensione quota 100 https://www.laleggepertutti.it/239257_pensione-quota-100
buongiorno.. sono andato in pensione dall 1 aprile con quota 100..con 62 anni di eta e 40 anni di contributi.da la azienda in cui holavorato dopo un mese mi ahnno asub=nto con un contrato di lavoro a chemata per qoatro ore a settimana,inps mi comunica che in agosto mi suspende la pensione…perche non cello dirito a lavorare.vuoglio sapere come e la lege
Buongiorno. La pensione è sospesa per parte dell’annualità se l’interessato compie, nell’anno, l’età per la pensione di vecchiaia. Se il reddito prodotto è di lavoro autonomo occasionale, la pensione è sospesa soltanto se il reddito supera i 5mila euro annui. In ogni caso, l’interessato deve comunicare immediatamente all’Inps: lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, diversa da quella autonoma occasionale, dalla quale derivi un reddito anche inferiore a 5mila euro lordi annui; lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa autonoma occasionale, dalla quale derivi un reddito superiore a 5mila euro lordi annui.
buongiorno, ho fatto domanda per quota 100 che dovrebbe essere attiva da maggio, per lavoro autonomo si intende con la partita iva oppure posso fare con la ritenuta d’acconto. avrei trovato un lavoro come cuoca a chiamata.
Grazie
Salve, sono in pensione con Quota 100. Posso lavorare in una Onlus un paio d’ore la settimana con un minimo compenso ? In caso affermativo, in che modo ? “Lavoro autonomo occasionale” / “Rimborso spese” ? Grazie.