Riforma tariffe avvocati 2013: ecco la proposta dal Consiglio Nazionale Forense


Criteri di merito e trasparenza i punti cardini su cui va calcolato il compenso dell’avvocato.
A seguito dell’approvazione della recente legge di riforma per gli avvocati (“Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense”), il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha inviato, il 28 febbraio scorso, a tutte le unità locali degli Ordini degli Avvocati, una bozza di proposta sui parametri da adottarsi nella gestione delle tariffe forensi.
Il CNF, forte della delega per alcune materie conferitagli dalla legge, preme verso criteri di merito e trasparenza per rendere la determinazione dei compensi degli Avvocati la più chiara possibile e relazionata all’impegno di lavoro richiesto e al tipo di attività da svolgersi per il professionista.
La bozza predisposta dal CNF è stata inviata anche alla Cassa Nazionale Forense e all’Organismo Unitario per l’Avvocatura affinché possano consultarla e aiutare il Consiglio per una definitiva redazione da sottoporre infine al Ministero della Giustizia.
La proposta chiarisce quali sono gli obblighi di cliente ed avvocato e come si determina la tariffa in base alla materia da trattare (civile, penale, amministrativa o stragiudiziale) all’importanza, alla difficoltà ed al valore dell’opera da prestarsi, fissando, quindi, criteri generali per la determinazione dei compensi.
Sono, inoltre, stati previsti incrementi proporzionali prefissati con l’aumento di valore degli affari da trattare.
La determinazione dei nuovi parametri tariffari rappresenta un ottimo tentativo di semplificare e rendere subito intelligibili a chiunque, operatori del diritto e cittadini, i criteri in base ai quali si retribuisce il lavoro dell’avvocato.
di FRANCESCO BURZA