Impossibile sbattere fuori di casa il partner convivente: preavviso necessario


Il convivente non proprietario dell’immobile non può essere privato, in modo violento, del possesso del bene in cui vive.
Un altro passo della Cassazione a tutela delle coppie di fatto. Quando l’amore finisce, se il proprietario dell’appartamento è uno solo dei due partner, questi non può sbattere fuori di casa l’ex, dalla sera alla mattina, ma è necessario che gli dia un termine di preavviso. Infatti, anche il convivente è possessore dell’immobile e chi è spogliato in modo violento del proprio possesso ha diritto a essere riammesso nell’abitazione dove risiedeva.
Il convivente non è mai un ospite, ma matura un vero e proprio diritto sull’abitazione, che si può configurare come un “possesso” riconosciuto e tutelato dalle leggi del nostro ordinamento.
Così, se la coppia “scoppia”, il convivente-proprietario di casa che vuole recuperare – com’è suo diritto – l’esclusiva disponibilità dell’immobile deve avvisare l’ormai ex partner e concedergli un termine congruo per trovarsi una nuova sistemazione. Lo impone il principio di buona fede e correttezza.
Se tale termine non viene concesso, lo “sfrattato” può agire per essere reintegrato nel possesso [1] e acquistare il diritto ad essere riammesso nell’immobile.
Lo ha stabilito una recente sentenza della Cassazione la quale, tuttavia, ha anche sottolineato la necessità di una legge che disciplini l’intera materia.
Anche la semplice convivenza assume, dunque, i caratteri di una vera e propria comunità familiare, riconosciuta dalla legge e dai tribunali. Pertanto il convivente non proprietario ha un vero e proprio rapporto giuridico con la casa dove abita, sebbene quest’ultima appartenga all’altro partner. Tale rapporto risulta fondato sul negozio che sta alla base della scelta di vivere insieme e di costituire una famiglia.
note
[1] Ex articolo 1168 cod. civ.
[2] Cass. sent. n. 7214/2013 del 21.03.13.
Per me quella è mera detenzione; il rapporto sottostante è sicuramente un negozio aitipico e meritevole di tutela; ma mi sembra troppo dire che quella è una posizione assimilabile alla “possessio”. Vorrei leggere la motivazione della sentenza
Io convivente da 7anni il convivente mi toglie chiavi e mi spedisce da mia mamma .Come posso reagire legalmente?