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Come richiedere copia di un contratto

7 Gennaio 2019 | Autore:
Come richiedere copia di un contratto

Che fare se perdi il contratto: è diritto ottenere dalla controparte una copia per far valere i propri diritti? Ecco come ottenere copia di un contratto di lavoro, di affitto, di un mutuo o di qualsiasi altro contratto banca o finanziaria.

Hai perso la copia del tuo contratto su cui, peraltro, c’era la firma dell’altro contraente. Come farai ora a sapere cosa ti spetta e quali erano gli accordi presi? Senza il documento scritto, quale prova potrai presentare a un giudice per far valere i tuoi diritti? Come potrai contrastare eventuali richieste illegittime della controparte? La cosa più semplice da fare è richiedere, proprio a quest’ultima, una copia del suo contratto. Ma non è detto che ti venga incontro. Anzi, di solito, quando i rapporti tra le parti si inaspriscono, è spesso difficile trovare collaborazione. E che valore avrebbe una fotocopia? Una volta perso l’originale si ha ancora diritto a tutte le prestazioni che l’accordo prevedeva in origine? Bisogna allora sapere cosa prevede la legge quando si perde una scrittura privata, come richiedere copia di un contratto e se è diritto della parte ottenerla. 

Di tanto parleremo proprio qui di seguito, tenendo conto che una recente sentenza del tribunale di Bari [1] ha fornito un utilissimo chiarimento con riferimento a un contratto con una banca. Il ragionamento fatto dal giudice può comunque essere esteso a qualsiasi tipo di contratto. 

Avere una copia del contratto è importante?

Analizziamo prima quali possono essere le conseguenze della perdita di un contratto scritto. La soluzione è diversa a seconda della tipologia di accordo. 

Ci sono numerosi contratti che non devono essere necessariamente scritti; se si provvede a metterli “nero su bianco” è solo per meglio dimostrare, in caso di futuro disaccordo, quali erano gli accordi presi all’atto della firma. 

Lo smarrimento del documento non implica dunque una perdita dei diritti. In questa ipotesi, perdere il contratto non significa non potersi tutelare, ma semplicemente avere l’onere di dimostrare quali fossero le condizioni concordate (prova che può essere fornita in vario modo: con testimoni, con altri documenti scritti come una lettera o un’email, oppure con il comportamento tenuto dalle stesse parti). Dicevamo che questa è la regola: per quasi tutti i contratti, infatti, vale il principio di libertà di forma: possono cioè essere conclusi anche oralmente. Si pensi all’acquisto di un divano, di un elettrodomestico, di uno smartphone, all’esecuzione di un servizio come una consulenza, ecc.

C’è poi un’altra categoria di contratti che devono essere necessariamente scritti. Per alcuni di questi, l’assenza del documento non implica l’inesistenza del contratto, ma solo l’impossibilità di dimostrarne l’esistenza tramite altri modi (con testimoni, altri documenti, ecc.); con la conseguenza che, in caso di inottemperanza della controparte, sarà pressoché impossibile ottenere tutela da un giudice. Per altri di questi (una minoranza) il documento scritto è addirittura condizione di esistenza dello stesso contratto: se manca il foglio di carta, insomma, il contratto si considera come mai concluso (si pensi alla compravendita di un appartamento, a una donazione di valore elevato, ecc.); si tratta, di solito, di tutti quei contratti che devono avvenire con atto pubblico, ossia con un documento redatto da pubblico ufficiale (ad es. il notaio). 

Solo nel secondo caso (contratti necessariamente scritti) avere una copia del contratto è importante. La fotocopia ha valore nei limiti in cui non è contestata dall’avversario (la contestazione però non può essere generica ma deve poggiare su specifiche eccezioni che possano mettere in dubbio la genuinità della copia). Nella prima ipotesi (contratti anche orali), invece, avere l’originale del documento è semplicemente opportuno.

Ciò nonostante, in entrambe le ipotesi, il fatto di aver smarrito la copia della propria scrittura privata non significa perdere tutti i propri diritti: è possibile comunque recuperarne un duplicato. Vediamo dunque come richiedere copia di un contratto.

È mio diritto avere il duplicato del contratto?

La sentenza del tribunale di Bari richiamata in apertura è interessante perché sostiene l’esistenza di un diritto di ciascuna delle due parti di fornire all’altra una copia del proprio contratto se questa l’ha smarrito. Esiste infatti una norma del codice civile secondo cui «il contratto deve essere eseguito secondo buona fede». Da ciò si desume il dovere di comportarsi “bene” nei confronti della controparte, collaborando e cooperando affinché l’accordo possa adempiersi serenamente e senza intoppi. 

Come ottenere copia di un contratto in tribunale?

Se l’altra parte non dovesse consegnarti la sua copia del contratto, come dovresti comportarti? Ecco qui di seguito alcuni utili suggerimenti. 

Il primo di questi, e sicuramente più incisivo, è il ricorso al giudice. Secondo la sentenza in commento, se la banca rifiuta di darti la sua copia del contratto puoi agire con un decreto ingiuntivo nei suoi riguardi. Il codice di procedura civile [3] difatti prevede l’emissione di un decreto ingiuntivo tutte le volte in cui un soggetto si rifiuta di consegnare una cosa determinata e specifica (non solo quindi una somma di denaro).

Dovrai allora ricorrere al giudice per il tramite del tuo avvocato affinché questi, dopo aver sollecitato l’avversario con una lettera di diffida (inviata con raccomandata o pec) proceda giudizialmente nei suoi confronti.  

Chiaramente si tratta di una procedura che richiede qualche mese di tempo e soprattutto dei costi ma che, tuttavia, non si limita solo alla banca: la puoi attivare, ad esempio, anche nei confronti della finanziaria, dell’assicurazione, della compagnia della luce, del telefono e del gas e, insomma – a quanto pare – in tutte quelle ipotesi in cui il contratto riveste una particolare importanza per il consumatore/utente/cliente. A nostro avviso, però, poiché l’obbligo di esecuzione del contratto secondo buona fede vale per qualsiasi tipo di soggetto, la richiesta di decreto ingiuntivo può essere avanzata nei confronti di chiunque. 

La sentenza del tribunale di Bari specifica anche che la banca non potrebbe sollevare, in opposizione al decreto ingiuntivo, una richiesta di pagamento delle rate o degli interessi scaduti, trattandosi di una domanda completamente estranea all’oggetto del decreto stesso.

Come ottenere copia di un contratto senza tribunale?

Se invece vuoi evitare il tribunale puoi ottenere copia del contratto in altri modi. Se, ad esempio, il contratto è stato rogitato da un notaio (pensa a un rogito di compravendita immobiliare, all’atto costitutivo di una società o di una associazione, ecc.) potrai chiederne copia allo studio di quest’ultimo, tenuto a fornirtela.

Se l’autore del contratto è un avvocato potresti verificare se questi ne possiede una copia nel proprio archivio. Probabilmente però si tratterà di una stampa prelevata dal computer, senza le firme dei contraenti e che, in quanto tale, non avrà alcun valore.

Come chiedere copia di un contratto di affitto

Se si tratta di un contratto di locazione (comunemente detto “affitto”) puoi chiederne copia all’Agenzia delle Entrate della zona competente. A tal fine devi inviare una domanda scritta all’ufficio in cui dovrai richiede la copia della documentazione smarrita; sull’istanza devi apporre una marca da bollo da 16 euro fino al massimo 4 pagine. Se il contratto risulta essere più lungo si dovrà pagare un’altra marca da bollo più la commissione da devolvere all’Agenzia per i diritti di rilascio.

È la legge che ti riconosce il diritto di avere una copia del contratto di affitto. E difatti il testo unico delle disposizioni sull’imposta di registro stabilisce [4]: «Su richiesta delle parti contraenti, dei loro aventi causa o di coloro nel cui interesse la registrazione è stata eseguita, l’ufficio del registro rilascia copia delle scritture private, delle denunce e degli atti formati all’estero dei quali è ancora in possesso nonché delle note e delle richieste di registrazione di qualunque atto pubblico o privato. Il rilascio di copie ad altre persone può avvenire soltanto su autorizzazione del pretore (oggi Tribunale, n.d.A.) competente. Nei casi previsti dall’art. 17 in luogo del rilascio della copia è attestato il contenuto del modello di versamento».

Come avere copia del contratto di lavoro

È diritto del lavoratore richiedere, all’azienda presso cui lavora, copia del contratto di lavoro. Non è suo diritto ottenere invece copia del contratto collettivo nazionale che potrà reperire tramite il sindacato o anche autonomamente, con Caf o internet. 

Per ottenere copia del contratto di lavoro ci si può rivolgere all’ufficio personale o direttamente al proprio datore il quale è tenuto a collaborare a tal fine fornendo la fotocopia richiesta. La richiesta può anche essere presentata al consulente del lavoro che segue l’azienda stessa. 


note

[1] Trib. Bari, sent. n. 4272/18 dell’11.10.2018.

[2] Art. 1375 cod. civ.

[3] Art. 633 cod. proc. civ.

[4] Art. 18, terzo comma, d.p.r. n. 131/86 (Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro).

 


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