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Maturità 2019: le nuove regole

9 Gennaio 2019 | Autore:
Maturità 2019: le nuove regole

Tante le novità introdotte in vista della maturità di quest’anno. Andiamo a vedere i cambiamenti previsti rispetto al passato.

Quest’anno, per molti ragazzi del liceo, cambierà l’esame di maturità. Molte le differenze in programma che si devono aspettare. Vediamo quali sono le novità che c’è da attendersi in previsione della maturità 2019le nuove regole. Partiamo col fissare dei punti fermi. Se uno degli aspetti più temuti da sempre dagli studenti è quello della commissione e dei commissari esterni, c’è da dire e precisare che qui poco o nulla cambierà rispetto al passato. Infatti, la commissione sarà costituita da sei membri (tre interni e tre esterni), più il presidente. Se per conoscere i nomi dei presidenti di commissione dei vari istituti e plessi occorre attendere tra la fine di maggio e i primi di giugno (quando saranno pubblicati e resi noti sul sito del Miur), diversi i tempi per i membri esterni e le rispettive materie. Ogni commissario esterno, infatti, si occuperà di una materia e le materie esterne potremo conoscerle già a partire dalla metà di gennaio o, al più tardi, dalla fine del mese. Intanto è certo che il 19 giugno ci sarà la prima prova scritta, ovvero quella di italiano (il fatidico tema); di conseguenza, la seconda prova si terrà il giorno successivo, il 20 giugno, mentre gli orali saranno fissati e disposti a libera scelta e discrezione di ogni scuola. L’altra certezza è che l’esame consisterà in due prove scritte più l’orale. Annullata, dunque, la terza prova e la seconda prova sarà ‘multidisciplinare’. Tuttavia cambierà anche il punteggio assegnato con ogni prova, a partire dal voto di ammissione all’esame. Dunque tutto ciò si ripercuoterà anche sul giudizio e punteggio finale complessivo che muterà di conseguenza esso stesso. Se cambierà anche il numero di tracce, viceversa la costante sarà che la valutazione sarà espressa sempre su centesimi. Vedremo nel dettaglio cosa significano tali cambiamenti. Intanto anticipiamo che le novità non sono ancora finite e non terminano qui, perché un’altra riguarda proprio la prova Invalsi appunto. Scusate se è poco. Come se non bastasse, in mezzo a tutto questo mutamento che può confondere, spaventare e frastornare gli studenti già tesi di loro, c’è da tenere conto che la costante cui si darà preponderanza sarà proprio l’andamento dell’alunno nel triennio. Inoltre, un altro stravolgimento rispetto agli anni precedenti concerne proprio il tema dell’alternanza scuola-lavoro. Infine, neppure a dirlo, cambierà anche l’esame orale. Andiamo a cercare di capire qualcosa su questa ‘rivoluzione’ dell’esame di maturità.

Le novità introdotte dalla maturità 2019

Cerchiamo, in sintesi, di ricapitolare brevemente in maniera schematica quali sono le principali novità apportate dalla nuova normativa [1] che ha introdotto le nuove regole sulla maturità 2019. Qui, di seguito, riproponiamo un elenco di tutti principali cambiamenti che avverranno nell’esame di stato del prossimo giugno:

  • due prove scritte più l’orale;
  • abolita la terza prova;
  • seconda prova multidisciplinare;
  • diverso punteggio assegnato alle singole prove;
  • diverso il voto di ammissione minimo sufficiente richiesto;
  • diverso il numero di tracce del tema scritto della prima prova;
  • commissione formata da sei docenti, tre esterni e tre interni, più il presidente;
  • differente peso dell’alternanza scuola-lavoro;
  • novità in merito alla prova Invalsi;
  • cambia l’esame orale.

Tuttavia, prima di passare ad analizzare nei particolari tali mutamenti nella modalità d’esame, vediamo quali sono i requisiti che si devono avere per essere ammessi all’esame stesso:

  • innanzitutto una frequenza di almeno tre quarti delle ore di lezione;
  • avere la sufficienza in tutte le materie, ma si potrà essere ammessi anche con una disciplina in cui si è insufficienti;
  • se non si ha il sei in tutte le materie l’ammissione sarà permessa a discrezione del consiglio di classe che dovrà motivare tale decisione. Inoltre, occorre considerare che il voto di condotta fa media e deve essere almeno pari al 6. Dunque, il comportamento tenuto dallo studente diventa, giustamente, ancora più importante e rilevante.

Punto per punto i dettagli delle novità della maturità del prossimo giugno

Andiamo a riprendere i singoli punti e ad approfondirli, per scoprirli nei minimi dettagli. Partiamo proprio dal punteggio finale che verrà assegnato ai singoli studenti e vediamo come cambierà. La costante è che rimarrà sempre in centesimi, ma ogni prova darà una percentuale diversa. Dunque, il massimo è sempre 100, ma si potrà raggiungere in modo diverso.

Prima, infatti, si potevano prendere fino a 15 punti per ciascuna delle tre prove scritte, più fino a 30 all’orale. Ora non è più così. Infatti, ognuna delle due prove darà fino a un massimo di 20 punti ciascuna, così come sempre altri 20 punti li darà l’orale. E allora, se la matematica non è un’opinione e non abbiamo sbagliato a fare i conti, il totale fa 60 e per arrivare a 100 come si fa? Ovviamente, ci sono sempre da considerare i crediti del triennio, però anche questi cambieranno. Essi potranno arrivare sino a una quota di ben 40. Una bella novità se si considera che sono quasi il doppio rispetto ai 25 degli anni passati. Del resto lo avevamo già anticipato che si darà più rilievo all’andamento del percorso scolastico nel triennio.

Da ultimo, per quanto riguarda il punteggio, una domanda sorge spontanea: che ne è del bonus di 5 crediti che i professori avevano a disposizione negli anni passati? C’è ancora o è stato eliminato? No, esiste ancora tale possibilità premiale, ma verrà erogata solo nei confronti dei ragazzi più meritevoli che abbiano conseguito 30 punti di credito scolastico nel triennio e almeno 50 punti nelle prove d’esame alla maturità (il minimo resta sempre di 60/100 quale voto finale d’uscita al diploma).

Infine, a proposito di prove scritte, una novità importante arriva anche dalla prova Invalsi. Essa non sarà più propedeutica all’esame di stato, tanto che verrà effettuata durante l’anno scolastico prima della maturità. Tuttavia concernerà sempre un test di domande su materie miste (computerizzate), tra le quali ci saranno: inglese, matematica ed italiano. Così come non inciderà sul credito del triennio di accesso all’esame l’alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, la prova Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro saranno requisiti fondamentali per l’ammissione all’esame di maturità e quest’ultima inciderà in modo particolare sull’esame orale.

Infine una precisazione la merita la correzione delle prove scritte, che avverrà sulla base di standard ministeriali uguali per tutte le scuole, ovvero tramite griglie di valutazione a livello nazionale. Per quanto riguarda la durata delle prove, infine, la prima si attesterà intorno alle sei ore, mentre la seconda potrà arrivare fino anche ad otto ore.

Le tracce del tema della prima prova dell’esame di stato

Come sempre, una delle prove più difficili e temute è il tema, ovvero la prima prova scritta appunto. Vediamo come varierà a partire dal prossimo 19 giugno 2019. Innanzitutto occorre precisare che saranno tre le tracce disponibili a scelta degli studenti, ma verteranno su ben sette ambiti, compreso un ottavo, che saranno i seguenti:

  • un ambito artistico;
  • un ambito letterario;
  • un ambito filosofico;
  • un ambito scientifico;
  • un ambito storico;
  • un ambito sociale;
  • un ambito economico;
  • un ambito tecnologico.

Per quanto riguarda le tre tracce di tema decise dagli alunni avremo:

  • traccia A: ovvero l’analisi del testo;
  • traccia B: ovvero analisi e produzione di un testo argomentativo;
  • traccia C: ovvero una riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità;

La prima traccia (A) sarà l’analisi di un testo a scelta tra ben due autori e non più solamente uno, come avveniva in precedenza fino a poco tempo fa. Tuttavia, il contesto sarà quello dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri. La seconda, la traccia B, sarà l’interpretazione di un testo attraverso la risposta a domande inerenti il brano letto. La terza (la traccia C) sarà, invece, una prova totalmente di attualità a sfondo sociale, su problematiche strettamente legate e vicine ai giovani; anche più personale volendo, in un certo qual modo.

Per quanto concerne, invece, la seconda prova, c’è un’importante novità. Ossia, soprattutto al liceo classico, non ci sarà più solo la traduzione, ma una prova mista (persino di latino e greco), divisa in due parti, in cui si dovrà fare traduzione e comprensione del testo (rispondendo a tre domande sul contesto storio-culturale in cui va inquadrato l’autore del brano della traduzione) e per questo, come anticipato, potrebbe richiedere persino otto ore.

La seconda prova nei licei scientifici, invece, sarà di matematica e fisica (ovvero di entrambe) con lo svolgimento e risoluzione di un problema tra due a scelta oppure un’altra tipologia potrebbe essere la risposta a quattro quesiti tra otto proposti.

Infine, per gli istituti tecnici, avremo una prova divisa in due parti: una obbligatoria (la prima), l’altra facoltativa (quella di quesiti opzionali). Da ultimo, per gli istituti professionali dovrebbe essere composta sempre da due parti: una predisposta dalla commissione e l’altra indetta a livello nazionale.

L’esame orale: nuove modalità di interrogare i ragazzi

Come avevamo già preannunciato, cambierà anche l’esame orale e il modo in cui gli alunni verranno interrogati; non solo nel punteggio dato alla fine, dunque. Infatti gli argomenti che potranno essere chiesti ai ragazzi in sede d’esame di colloquio non saranno solamente ed esclusivamente inerenti tutto il programma scolastico; ma gli allievi dovranno presentare un elaborato multimediale, illustrandolo con chiarezza, linearità e semplicità. Non finiscono qui, però, le novità.

Tra i temi che potranno essere affrontati e chiesti, potranno essere poste domande proprio sulle attività svolte durante le ore di alternanza scuola-lavoro. Un’interrogazione forse considerata atipica, ma che sottolinea l’importanza data alla formazione (anche personale e non solo intellettuale) dei giovani maturandi. Il loro approccio col mondo del lavoro e con un’attività lavorativa appunto, a cui sono stati preparati ed introdotti, diventa dunque significativo tanto quanto, se non di più, del loro percorso di studio (del triennio persino).

Dunque viene testata la loro preparazione a diventare cittadini responsabili e consapevoli in grado di dare il loro contributo fattivo; tanto da vedere esaminate anche le loro conoscenze della Costituzione e di educazione civica o cittadinanza.


note

[1] La riforma della maturità ha avuto un iter lungo. Le modifiche erano già state annunciate con il decreto legislativo n. 62 del 2017 (in particolare all’articolo 17, commi 5 e 6), che poi è stato modificato dalla legge n. 108/2018. Poi è stato emanato ufficialmente il decreto n. 769 del 26/11/2018 (attuativo appunto del decreto legislativo 62/2017), che ha confermato quanto annunciato dal ministro Marco Bussetti. Infine l’ultimo passaggio è stato l’invio, da parte del Ministero (Miur), a tutte le scuole di una circolare del 4 ottobre scorso, in cui se ne dava comunicazione.


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2 Commenti

  1. In altri siti c’è scritto che l’alternanza scuola-lavoro e la prova invalsi non saranno requisiti necessari per l’ammissione agli esami di Stato, qui invece c’è scritto esattamente il contrario. Possibile che non si riesca a fare un po’ di chiarezza su questi due punti?

    1. Gentile sig. Marino,
      per il corrente anno scolastico le prove Invalsi non sono propedeutiche per l’ammissione all’esame di Stato. Inoltre non incidono né sulla media dei voti per l’ammissione né sul voto finale. Resta l’obbligo di effettuare le prove. Anche per l’alternanza scuola-lavoro per questo anno scolastico l’obbligatorietà non è requisito di ammissione all’esame. Resta comunque imprescindibile come argomento di colloquio. L’obbligatorietà è rinviata al 2020.
      Saluti, Barbara.

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